Concetti Chiave
- Il Romanticismo in Italia emerge come movimento per unificare la nazione culturalmente e letterariamente, ispirato da Madame de Staël che suggerisce di abbandonare i miti classici e arricchire la letteratura con opere straniere.
- Pietro Giordani si oppone alle innovazioni proposte, sottolineando l'importanza di emulare i grandi del passato per mantenere un'identità nazionale distinta.
- Giovanni Berchet propone una via di mezzo, sostenendo l'importanza dei sentimenti nella scrittura e la necessità di ispirarsi ai modelli classici e contemporanei per riflettere l'epoca attuale.
- Berchet evidenzia la necessità di un nuovo pubblico per la letteratura romantica, identificando la classe media come idonea a comprendere e apprezzare il nuovo movimento letterario.
- Nonostante le divergenze, tutti riconoscono la letteratura come mezzo per l'unificazione culturale, enfatizzando l'importanza di osservare modelli tedeschi e inglesi per unire tradizione e modernità.
Indice
L'idea di unificazione culturale
Dalla prima metà dell'ottocento, in Italia, nasce l'idea di unificare la nazione sotto il punto di vista letterario e culturale. La prima a proporre ciò, è la svizzera Madame de Staël nel giornale “biblioteca italiana”. Con un occhio esterno, sente anch'ella la necessità che la nazione ha di unificarsi e specializzarsi in un determinato ambito come ogni stato europeo.
Fin dall'inizio dei tempi la miglior virtù italiana è stata l'arte della parola, pertanto è in questo aspetto che ora trova la sua identità. Tuttavia, secondo la Staël, questo aspetto sarebbe da modificare, si deve: abbandonare i miti della tradizione classica poiché corrispondono alla finzione; arricchire il proprio bagaglio letterario con le traduzioni delle maggiori opere straniere; ispirarsi alla letteratura nord-europea, in particolar modo al dramma di Shakespeare poiché corrisponde al vero; lasciarsi nella composizione, trasportare dai sentimenti.Il disaccordo di Pietro Giordani
Fortemente in disaccordo con queste idee, si pone Pietro Giordani, che riconosce la letteratura e le arti come mezzo per rendere unita l'Italia ma non condivide le innovazioni proposte dalla scrittrice svizzera. Infatti, la ricerca del bello, che secondo la Steal si ritrova nell'approfondimento e lo studio delle opere straniere e in particolar modo nella tragedia poiché offre una visione del reale, non si può configurare in ciò. Il massimo splendore italiano e la culla del suo sapere risalgono ai tempi antichi, pertanto è impossibile aspirare a qualche forma d'arte ancora più elevata e l'unica cosa che si può fare è l'emulazione dei grandi del passato. Un'altra argomentazione riguarda, invece, l'identità nazionale: se la produzione artistica si inspirasse da quelle nordeuropee, la penisola non si potrebbe più distinguere in nessun campo dal resto del continente e rimarrebbe anonima.
La posizione di Giovanni Berchet
L'autore Giovanni Berchet, nella “lettera semiseria”, si pone, invece, a metà strada tra le due opinioni precedenti. Egli sostiene che la scrittura debba essere veicolata dai sentimenti così da fornire qualcosa di reale in grado di appassionare i lettori, dunque, ispirarsi dai modelli classici è corretto ma bisogna guardare anche all'epoca in cui si sta vivendo. Punto comune, resta la letteratura come unificazione sociale e culturale che deve guardare ai modelli tedeschi e inglesi, come sosteneva la Staël, ma non per emularne i componimenti, bensì per osservare la loro capacità di unificare la tradizione con l'attualità. Un aspetto sul quale si sofferma e che non viene menzionato né dalla Staël né da Giordani è l'identificazione di un nuovo pubblico. Egli analizza gli aspetti culturali di due rappresentanti di classi sociali opposte, un ottentotto e un parigino. L'ottentotto corrisponde a quella parte della società ignorante e non interessata alla cultura, mentre il parigino è simbolo dell'aristocrazia illuminista che fa un uso morboso della ragione per una cultura fine a se stessa. Entrambi questi personaggi non sono in grado di apprezzare la nuova letteratura che, perciò, deve essere dedicata alla classe media che possiede sia fantasia che spirito nazionale pertanto sarà in grado di comprendere la letteratura romantica.
Domande da interrogazione
- Qual è l'idea principale proposta da Madame de Staël riguardo l'unificazione culturale in Italia?
- Qual è la posizione di Pietro Giordani riguardo le proposte di Madame de Staël?
- Come si colloca Giovanni Berchet tra le opinioni di Madame de Staël e Pietro Giordani?
- Qual è l'aspetto unico che Giovanni Berchet introduce nel dibattito sull'unificazione culturale?
- Perché secondo Giovanni Berchet la nuova letteratura dovrebbe essere dedicata alla classe media?
Madame de Staël propone di unificare l'Italia sotto il punto di vista letterario e culturale, abbandonando i miti della tradizione classica e ispirandosi alla letteratura nord-europea, in particolare al dramma di Shakespeare.
Pietro Giordani è in disaccordo con le idee di Madame de Staël, sostenendo che l'Italia dovrebbe emulare i grandi del passato e non ispirarsi alla letteratura nord-europea per mantenere la propria identità nazionale.
Giovanni Berchet si pone a metà strada, sostenendo che la scrittura debba essere guidata dai sentimenti e che sia corretto ispirarsi ai modelli classici, ma anche guardare all'epoca attuale, osservando i modelli tedeschi e inglesi per unificare tradizione e attualità.
Giovanni Berchet introduce l'idea di identificare un nuovo pubblico per la letteratura, concentrandosi sulla classe media che possiede fantasia e spirito nazionale, a differenza delle classi sociali opposte rappresentate dall'ottentotto e dal parigino.
La nuova letteratura dovrebbe essere dedicata alla classe media perché essa possiede sia fantasia che spirito nazionale, rendendola capace di comprendere e apprezzare la letteratura romantica.