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Concetti Chiave

  • Giovanni Berchet è stato una figura centrale del Romanticismo italiano, famoso per il suo manifesto "Lettera semiseria di Grisostomo" del 1816, che ha segnato un cambio di linguaggio per attrarre un pubblico più ampio.
  • Nato a Milano nel 1783, Berchet ha avuto una vita intensa, partecipando attivamente alla politica e ai moti rivoluzionari italiani, vivendo anche periodi di esilio in Gran Bretagna e Belgio.
  • La sua produzione letteraria include opere tradotte e originali che riflettono i temi romantici dell'epoca, con un focus sulla semplicità e sull'accessibilità per la borghesia.
  • Il manifesto "Lettera semiseria" promuove una letteratura che si distacca dalla mitologia classica, offrendo invece una poesia più semplice e reale, aperta a un pubblico più vasto.
  • Berchet ha sostenuto l'importanza di una poesia che educa e coinvolge il popolo, ponendosi come mediatore tra l'élite intellettuale e le classi popolari, in linea con i cambiamenti sociali del tempo.
All’interno di questo appunto viene descritta la biografia di Giovanni Berchet, scrittore italiano, esponente massimo del periodo del Romanticismo. Di seguito sono riportate tutta una serie di notizie riguardanti la sua biografia, la sua vita privata, la produzione letteraria, nello specifico la sua opera dal titolo “La Lettera semiseria” che rappresenta un manifesto di quell’epoca.

Indice

  1. Informazioni salienti sulla vita dello scrittore Giovanni Berchet
  2. Il profilo dello scrittore
  3. La sua produzione letteraria
  4. Il concetto di popolo

Informazioni salienti sulla vita dello scrittore Giovanni Berchet

Giovanni Berchet è nato nella città di Milano, precisamente il 23 dicembre del 1783 ed è morto a Torino il 23 dicembre del 1851.
Egli è ricordato per essere stato un eccellente poeta e scrittore, ma si dilettava anche nella traduzione ed era inserito nella politica italiana di quel tempo. È stato uno delle personalità più importanti del periodo romantico e scrisse un manifesto molto importante dal titolo “Lettera semiseria di Grisostomo” che venne diffusa nel 1816. Giovanni Berchet: Pioniere del Romanticismo e della Letteratura Italiana articoloNello stesso tempo, Berchet collaborò con il periodico riformista intitolato Il Conciliatore.
Giovanni Berchet partecipò attivamente alla vita politica milanese, prese parte anche a delle rivoluzioni che segnarono l’Italia intorno al 1821. In seguito, egli ha deciso di allontanarsi andando in Gran Bretagna, per poi ritornare nel 1848 in Italia e partecipare alle sommosse. In quel periodo, nel 1821, egli scrisse Il trovatore, Il romito del Cenisio e I profughi di Parga. L’opera più importante è il manifesto dal titolo “Lettera semiseria”, in cui all’interno sono state inserire due poesie tradotte scritte da Gottfried August Bürger. Egli ha fatto ciò in quanto voleva comunicare dei cambiamenti di linguaggio che servivano per attrarre un pubblico nuovo e non la solita élite. Egli voleva attrarre la borghesia, attraverso la scrittura di testi semplici, con tematiche reali e sentimentali, mettendo da parte la mitologia classica che era stata ampiamente utilizzata dai poeti di quel tempo. Questo manifesto ha suscitato varie controversie soprattutto nella Milano del 1800.

Il profilo dello scrittore

Giovanni Berchet era il primogenito di otto fratelli e apparteneva ad una famiglia di commercianti, il padre vendeva tessuti di Nantua in Francia. Già da adolescente si dilettava nella traduzione di opere importanti, che trattavano tematiche che si sarebbero affermate nel periodo romantico, tra cui ricordiamo Il bardo di Thomas Gray e il romanzo dal titolo Il vicario di Wakefield di Oliver Goldsmith. Intorno al 1816 egli scrisse il manifesto dal titolo la Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo. Due anni più tardi, iniziò a collaborare per “Il Conciliatore” un gruppo che sosteneva pensieri romantici. Successivamente prese parte della Carboneria, avendo un forte spirito politico, ma non abbandonò la letteratura. Tra il 1821 e il 1848 aderì a vari moti rivoluzionari, che lo costrinsero ad andare in esilio inizialmente a Parigi e poi si spostò in Belgio. Durante questo periodo iniziò a dedicarsi maggiormente alla stesura di poesie, ricordiamo I profughi di Parga, le Romanze e Le fantasie. Nel 1845 rientrò in Italia e partecipò ai moti del ’48 che si fecero con lo scopo di raggiungere l’unità d’Italia. Nel 1850 si schierò in politica con la destra e poco dopo venne eletto in Parlamento. Infine, Giovanni Berchet morì nel 1851 a Torino e le sue spoglie vennero sepolte all’interno del cimitero monumentale.

La sua produzione letteraria

Della produzione letteraria di Giovanni Berchet ricordiamo: “Sul cacciatore feroce e sulla Eleonora di Goffredo Augusto Bürger. Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo” del 1816; “Clarina e Il romito del Cenisio. Romanze due” del 1823; “I profughi di Parga. Romanza” del 1823;” Le fantasie. Romanza” del 1829; “Opere edite e inedite”del 1863;
Il manifesto “La Lettera semiseria”
All’interno di questo manifesto, Grisostomo, che rappresenta lo pseudonimo dell’autore, fa finta di mandare una lettera al figlio che si trova a vivere in un collegio. All’interno di questa lettera, Grisostomo scrive una serie si consigli letterari che non sono altro che i nuovi principi su cui si fonda la letteratura romantica, tra cui si trova la presenza di due ballate che derivano dal poeta Gottfried August Bürger. Alla fine dell’opera, il mittente della lettera dice al figlio di aver solamente scherzato e lo invita, in modo ironico, a seguire le regole imposte dalla letteratura classica. È proprio per questo motivo che nel titolo l’autore ha aggiunto la parola “semiseria”. Lo scopo principale di questa lettera è quello di aprire la strada verso una poesia diversa, molto più semplice da comprendere, che tratti sentimenti reali e che sia aperta a tutti, nello specifico alla borghesia, cercando di abbandonare i canoni della mitologia classica che i romantici definiscono “poesia dei morti” perché troppo antica.
Un altro obiettivo di Giovanni Berchet era quello di rendere la letteratura contemporanea più libera, non solamente legata ad un contesto provinciale ma era necessario ampliare i confini e raggiungere un pubblico nuovo, il popolo, i quali si trovano a metà tra l’élite e la gente senza istruzione. Infine tutte queste idee sono state abbracciate anche da altri scrittori/poeti più importanti di Berchet, come Giacomo Leopardi, Ugo Foscolo ed anche Alessandro Manzoni.

Il concetto di popolo

La poesia romantica ha, da sempre, carattere popolare perché letta e ascoltata da numerosissime persone di diversissime estrazioni sociali. È per questo che la necessità di essere compresa e di far rispecchiare più lettori possibili è una delle caratteristiche principali di questo genere a carattere popolare ovvero rivolto “al popolo”, alla classe intermedia tra i ricchi borghesi e i poverissimi. Una classe che ha studiato ma che non è per nulla simile ai, secondo Grisostomo, “parigini”, ovvero gli intellettuali raffinati, coloro che “non si abbassano” ai temi tipici del genere romantico. E neppure simili agli “ottentoti”, coloro che appartengono alla plebe e come tali non hanno bisogno né possibilità di studiare.
Il poeta romantico deve quindi essere colui che sa educare maggiormente i suoi lettori, ma allo stesso tempo far ridere e commuovere. Soprattutto deve essere aderente e ben attento ai temi del tempo, per non essere fuori contesto e non riuscire a coinvolgere le nuove generazioni, con problemi differenti e convinzioni differenti.
Oltre a ciò, Grisostomo prende per esempio i “nuovi” classici, ovvero scritti che si rifanno al passato ma che cercano di perfezionarlo. Per questi non c’è soluzione di successo in quanto in Europa, dice il protagonista, si deve giungere a tre necessari cambiamenti:
  • la poesia deve educare
  • non deve esistere il principio estetico assoluto
  • non c’è possibilità di rinnovo dello spirito artistico senza poesia romantica.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Giovanni Berchet e quale ruolo ha avuto nel Romanticismo?
  2. Giovanni Berchet era un poeta e scrittore italiano, nato a Milano nel 1783 e morto a Torino nel 1851. È considerato una figura di spicco del Romanticismo italiano e noto per il suo manifesto "Lettera semiseria di Grisostomo", che promuoveva una letteratura più accessibile e popolare.

  3. Qual è l'importanza della "Lettera semiseria di Grisostomo"?
  4. La "Lettera semiseria di Grisostomo" è un manifesto del Romanticismo che proponeva un cambiamento nel linguaggio letterario per attrarre un pubblico più ampio, in particolare la borghesia, abbandonando i canoni della mitologia classica e promuovendo temi reali e sentimentali.

  5. Quali furono le principali opere letterarie di Giovanni Berchet?
  6. Tra le principali opere di Giovanni Berchet si ricordano "Lettera semiseria di Grisostomo" (1816), "Clarina e Il romito del Cenisio" (1823), "I profughi di Parga" (1823), e "Le fantasie" (1829).

  7. In che modo Giovanni Berchet ha influenzato la letteratura romantica?
  8. Giovanni Berchet ha influenzato la letteratura romantica promuovendo una poesia che fosse comprensibile e accessibile a un pubblico più ampio, cercando di educare e coinvolgere i lettori con temi contemporanei e sentimenti reali, distaccandosi dalla tradizione classica.

  9. Qual era il concetto di "popolo" nella poesia romantica secondo Berchet?
  10. Nella poesia romantica, secondo Berchet, il "popolo" rappresentava la classe intermedia tra i ricchi borghesi e i poverissimi, una classe che aveva studiato ma non apparteneva all'élite intellettuale. La poesia doveva essere popolare, comprensibile e capace di rispecchiare le esperienze e i sentimenti di questa classe.

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