Concetti Chiave
- Il Naturalismo francese, sviluppatosi nella seconda metà dell'Ottocento, è stato guidato da Zola, che ha definito il romanzo come un esperimento scientifico basato sull'osservazione diretta della realtà sociale.
- I principi del Naturalismo includono la rappresentazione oggettiva degli aspetti sociali, con lo scrittore che funge da osservatore imparziale.
- Il Verismo italiano, influenzato dal Naturalismo, ha adattato i suoi principi al contesto storico specifico del Sud Italia, concentrandosi su temi di arretratezza economica e questioni regionali.
- Capuana, teorico del Verismo, insiste sull'importanza di rappresentare la vita "dal vero" e di mantenere l'impersonalità dello scrittore, utilizzando uno stile linguistico che rifletta fedelmente la realtà sociale.
- Il Naturalismo e il Verismo differiscono nell'ambientazione: il primo si concentra su scenari urbani e industriali francesi, mentre il secondo affronta ambienti rurali e arretrati dell'Italia meridionale.
Indice
Origini del Naturalismo francese
Il Naturalismo nasce in Francia nella seconda metà dell’Ottocento per opera di scrittori come i fratelli Goncourt, Flaubert, Zola e Maupassant.
Principi del romanzo sperimentale
Fondamentale per il movimento dei naturalisti francesi fu Emile Zola che ne fissò i principi nella teoria del romanzo sperimentale.
Secondo Zola, lo scrittore non doveva scrivere stando solo seduto al tavolo di lavoro, ma sarebbe dovuto uscire tra la gente, per sperimentare le situazioni e frequentare i luoghi dove avrebbe inserito i personaggi del suo romanzo; avrebbe dovuto studiare gli ambienti, le relazioni umane, limitandosi poi a scrivere in piena oggettività quello che aveva appreso, proprio come uno scienziato che descrive il suo esperimento appena concluso.
Zola e l'analisi sociale
Inoltre, Zola è convinto che lo scrittore debba individuare i moventi delle azioni umane nella dipendenza di ogni soggetto dall’ambiente in cui vive e nel concetto biologico di ereditarietà.
Perciò l’attenzione di Zola e degli naturalisti è incentrata sugli aspetti torbidi della realtà sociale, in particolare quelli della plebe parigina, degli operai, dei diseredati, degli emarginati, analizzati in stretto rapporto con l’ambiente in cui si manifestano.
- Lo scrittore deve essere simile ad uno scienziato che riproduce nel suo lavoro l’esperienza reale, vissuta, per indagarla nelle sue cause costitutive.
- L’argomento dell’arte deve essere la “realtà sociale”.
- La pagina scritta deve assumere l’aspetto di un “documento oggettivo”, senza lasciar trasparire la soggettività dell’autore.
Verismo italiano e contesto storico
In Italia la tendenza allo studio del reale si sviluppa dopo il 1870, dietro la spinta del Naturalismo francese, dando vita al Verismo, che del movimento francese riprendeva le caratteristiche fondamentali, calandole però in un contesto storico diverso.
In Italia, infatti, la rivoluzione industriale era ancora agli inizi. Ad una “questione sociale” fatta di masse povere di contadini, pastori e pescatori, si aggiungeva nella nostra penisola la “questione meridionale”, prodotta dal divario tra Nord e Sud (il primo industrializzato, il secondo ancora legato al sistema di latifondi e afflitto dalla miseria, dalla malaria endemica e dal brigantaggio). Gli scrittori veristi, per la maggior parte del Sud, assunsero come tema principale dei loro scritti proprio le loro dolorose condizioni delle loro terre d’origine. Così il Verismo acquistò “carattere regionalistico”, poichè la realtà italiana era comunque diversa nelle varie regioni.Caratteristiche del Verismo
Il suo teorico maggiore fu Luigi Capuana, conterraneo di Verga, che fissò i principi fondamentali del movimento in tre punti:
- occorre scrivere ritraendo la vita dal vero, perchè la pagina letteraria presenti un “documento umano”
- la rappresentazione della realtà non deve essere costruita dall’esterno ma dal suo interno, identificandone i fatti secondo il loro svolgimento oggettivo e causalmente determinato. La rappresentazione richiede anche l’impersonalità dello scrittore, la cui presenza nell’opera deve risultare “invisibile”
- la lingua e lo stile devono essere inerenti ai fatti ed “espressione obiettiva del mondo rappresentato”, devono rispecchiare la mentalità dei personaggi e comprendere aspetti “dialettali” di sostegno e rinforzo.
Differenze tra Naturalismo e Verismo
- In Francia il Naturalismo si sviluppò in una società industriale e in un contesto cittadino
- Il Verismo ebbe a che fare con la realtà italiana ancora arretrata da un punto di vista economico e con uno sfondo soprattutto rurale.
I Naturalisti francesi rappresentavano soprattutto la vita del proletariato urbano.
I Veristi focalizzavano la loro attenzione sulle condizioni di miseria e di sfruttamento a cui era sottoposto un sottoproletariato fatto di contadini, pescatori e minatori.
Nei romanzi francesi, alla denuncia delle ingiustizie sociali, si accompagnava la fiducia in un loro superamento, poiché gli scrittori naturalisti esprimevano le loro idee in una società avanzata, che generalmente condivideva le loro proteste e la loro ansia di rinnovamento; i problemi che venivano rappresentati erano comuni a buona parte del popolo francese e assumevano quasi un carattere nazionale.
I Veristi vivevano e scrivevano in una società ancora arretrata, dove le classi subalterne erano rassegnate, mentre la borghesia industriale e l’aristocrazia terriera erano chiuse nel loro mondo e sorde alle questioni sociali. Un miglioramento delle condizioni di vita dei ceti subalterni sembrava impossibile: nei loro libri quando un personaggio di umile condizione cerca di salire nella sfera sociale, il suo sforzo finisce quasi sempre in tragedia.
Domande da interrogazione
- Chi sono stati i principali esponenti del Naturalismo in Francia e quali principi hanno seguito?
- Qual è stata l'influenza del Naturalismo francese sul Verismo italiano?
- Quali sono i principi fondamentali del Verismo secondo Luigi Capuana?
- In che modo Naturalismo e Verismo differiscono nella rappresentazione delle classi sociali?
- Come si differenziano le ambientazioni tra Naturalismo e Verismo?
Gli esponenti principali del Naturalismo in Francia furono i fratelli Goncourt, Flaubert, Zola e Maupassant. Seguirono i principi fissati da Emile Zola, che includevano la necessità per lo scrittore di sperimentare direttamente le situazioni e gli ambienti che avrebbero caratterizzato i loro romanzi, scrivendo con oggettività e studiando gli aspetti sociali in relazione all'ambiente e all'ereditarietà.
Il Verismo italiano, sviluppatosi dopo il 1870, fu fortemente influenzato dal Naturalismo francese, riprendendone le caratteristiche fondamentali ma adattandole al contesto storico e sociale italiano, caratterizzato da una rivoluzione industriale agli inizi e da una marcata questione meridionale.
Luigi Capuana, teorico del Verismo, stabilì tre principi fondamentali: la necessità di ritrarre la vita dal vero come "documento umano", la rappresentazione della realtà dall'interno con un approccio oggettivo e causalmente determinato, e l'uso di una lingua e uno stile che rispecchiassero la mentalità dei personaggi, includendo aspetti dialettali.
Mentre il Naturalismo francese si concentrava sulla vita del proletariato urbano, denunciando le ingiustizie sociali con una certa fiducia nel loro superamento, il Verismo italiano focalizzava l'attenzione sulle condizioni di miseria e sfruttamento del sottoproletariato rurale, spesso rassegnato e senza speranza di miglioramento.
Il Naturalismo si sviluppò in un contesto di società industriale e urbana in Francia, mentre il Verismo affrontò la realtà italiana più arretrata economicamente, con un'ambientazione prevalentemente rurale, riflettendo le diverse condizioni sociali e storiche dei due paesi.