Concetti Chiave
- Dostoevskij distingue il male in due categorie: empirico, legato a vizi e passioni comuni, e ontologico, più profondo e non spiegabile socialmente.
- Il male empirico può manifestarsi a livello individuale o sociale, mentre il male ontologico è associato alla figura del doppio e alla posizione demoniaca.
- Dostoevskij vede il male come un'espressione della libertà dell'uomo, senza assumerne un'interpretazione moralistica.
- Riflette sull'esistenza di due tipi di uomini: quelli straordinari che dominano e infrangono le leggi, e quelli ordinari che vivono nell'obbedienza.
- Napoleone è visto da Dostoevskij come un esempio di uomo straordinario, mentre Nietzsche lo considera un'ideale sintesi tra uomo e superuomo.
Il Male secondo Dostoevskij
Per Dostoevskij il male si divide in empirico e ontologico. Il male empirico è un male più comune, quello delle passioni e dei vizi e può essere allo stesso modo individuale o sociale appartenente ad un della classe o ad un intero popolo. Importante è sottolineare che quando Dostoevskij parla del male non assume alcun atteggiamento moralistico, ma intende il male come espressione della libertà dell'uomo e del proprio desiderio di realizzazione D’altra parte il male ontologico risiede molto più in profondità nell’individuo e non è spiegabile con motivazioni ontologiche o sociali e, per questo, Dostoevskij dice di non volerlo spiegare, ma comunque prova a fornirne una descrizione: il male ontologico si divide individuale e collettivo e in particolare quello individuale si presenta nella figura del doppio e della posizione demoniaca.
Per chi vive il male ontologico individuale vale l'affermazione: “Dio non esiste per cui tutto è lecito”. Ma questo male non è invincibile: la vita stessa il vuoto e la nausea possono portare alla guarigione.Riflessioni Etiche di Dostoevskij
In campo etico Dostoevskij fa delle riflessioni in merito agli uomini e del motivo per cui si differenziano.
Uomini Straordinari e Ordinari
Ritiene che esistano due tipi di uomini: da una parte gli uomini superiori straordinari ovvero i dominatori, che hanno diritto di compiere diritti e violenze contro la legge poichè sono al di sopra della legge morale. Esistono poi gli uomini ordinari o inferiori poichè dominati e devono vivere nell'obbedienza e non hanno diritto di violare la legge. Gli uomini straordinari distruggono il presente il nome di qualcosa di meglio; infrangendo ogni legge sentono quindi padrone dell'avvenire e i loro valori soggettivi sono più importanti dei valori oggettivi. Parlando di questo di questi uomini Dostoevskij fa esplicito riferimento alla figura di Napoleone. Per Nietzsche, invece, Napoleone era una sintesi tra un uomo e un superuomo capace di incarnare l'ideale perfetto di aristocratico e il filosofo contrappone alla alla grandezza in Napoleone l'istinto delle Greggi, nemmeno lontanamente paragonabile.
Domande da interrogazione
- Qual è la distinzione tra il male empirico e ontologico secondo Dostoevskij?
- Come descrive Dostoevskij gli uomini straordinari e ordinari?
- Qual è la visione di Dostoevskij sul male ontologico individuale?
Dostoevskij distingue il male in empirico, legato a passioni e vizi comuni, e ontologico, più profondo e non spiegabile con motivazioni sociali, rappresentato dal doppio e dalla posizione demoniaca.
Gli uomini straordinari sono dominatori che possono violare la legge per un bene superiore, mentre gli uomini ordinari devono vivere nell'obbedienza e non hanno il diritto di infrangere la legge.
Il male ontologico individuale è caratterizzato dalla negazione di Dio e dalla libertà assoluta, ma non è invincibile, poiché la vita stessa può portare alla guarigione.