Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il capitolo si concentra sull'intrigo e la malvagità di Cesare Borgia e del suo seguace Michele da Corrella, presentati come figure diaboliche e potenti.
  • Cesare Borgia arriva segretamente a Barletta per due motivi: ritrovare Ginevra e instaurare un'alleanza strategica con Consalvo de Cordoba.
  • Don Michele si avvicina al podestà di Barletta, Don Litterio Defastidiis, sfruttando la sua curiosità per ottenere informazioni su Ettore Fieramosca e Ginevra.
  • Il capitolo culmina con l'incontro segreto tra Cesare Borgia e Consalvo de Cordoba, durante il quale discutono di alleanze politiche e strategie contro l'influenza francese.
  • Brancaleone e Ettore Fieramosca tornano dalla missione, portando notizie di una tregua tra Consalvo e il duca di Nemours, suggellata dall'invito ai festeggiamenti per l'arrivo di Elvira.

Cesare Borgia, duca Valentino

Michele da Corrella

Don Litterio Defastidiis

Consalvo de Cordioba

Ettore Fieramosca

Brancaleone

Il capitolo inizia con un’esplicita denuncia della mostruosa malvagità del Valentino e del suo seguace. Di esso, D’Azeglio ci fornisce un ritratto alquanto artificioso e fittizio, elaborato in funzione del racconto e, pertanto, non deve essere preso alla lettera. Fra l’altro, si parla dell’uccisione del duca di Gandia, fratello di Cesare Borgia: si tratta di un fatto descritto con particolari esagerati, se non addirittura falsi.

Indice

  1. Arrivo segreto a Barletta
  2. Missione segreta di Don Michele
  3. Incontro con Don Litterio
  4. Piano di Don Michele
  5. Incontro con Consalvo de Cordoba
  6. Rientro di Brancaleone ed Ettore

Arrivo segreto a Barletta

Il capitolo si articola intorno alla figura di Don Michele da Corrella e su Cesare Borgia che nel romanzo abbiamo visto arrivare dal mare a Barletta ed alloggiare all’Osteria del Sole. Nessuno sa del loro arrivo, eccetto Boscherino. Lo scrittore passa a descrivere sia don Michele che Cesare Borgia ed il motivo per cui quest’ultimo si trova a Barletta. Figlio del papa Alessandro VI, Cesare Borgia, esso è visto come quanto esista di più malvagio al mondo e il suo accolito non gli è da meno. Dal cuore perverso e malefico, guidati entrambi da sottigliezze diaboliche, forniti di potenza, di valore e soprattutto di disponibilità finanziaria, essi sono paragonati ad animali che agiscono per istinti con la differenza che anche l’istinto ha un limite, ma peri due uomini non è nemmeno così.

Cesare Borgia giunge a Barletta per due motivi:

1) ritrovamento di Ginevra, che in base ad alcuni indizi sa di essere con Ettore Fieramosca

2) una ragione di Stato. Gli conosce il valore dei Francesi, di cui fino ad ora è alleato, ma ha anche il presentimento di quanto valga la potenza di Consalvo de Cordoba. Lo considera un militare valoroso, prudente, terribile e perseverante, ormai prossimo a vincere il nemico. Per questo motivo, egli intende allacciare con lui un certo rapporto; poiché tale tattica deve rimanere segreta, il Borgia è partito segretamente da Senigallia alla volta di Barletta.

Missione segreta di Don Michele

All’alba il Valentino chiama don Michele e gli consegna una lettera per Consalvo de Cordoba. Quest’ultimo gli darà un salvacondotto. Per quanto riguarda Ginevra, il Valentino pensa di sapere che essa si trovi a Barletta sotto la protezione di Ettore Fieramosca ed incarica don Michele di raccogliere informazioni in merito più precise.

Incontro con Don Litterio

Don Michele arriva dunque alla fortezza di Consalvo, ma non viene ricevuto subito e per ingannare l’attesa si mette a chiacchierare con un gruppo di gentiluomini, presenti anch’essi in anticamera. Tra questi, uno ha un aspetto particolare: circa 50 anni, alto smilzo, con una spalla asimmetrica, occhi tondi e bigi, con un’espressione che suscita sia curiosità che dabbenaggine. Si tratta di Litterio Defastidiis, podestà di Barletta, l’uomo che, lo scrittore definisce come il più curioso ed il più stucchevole del mondo. Incontrarlo costituisce una grossa fortuna per don Michele. Infatti, quest’ultimo capisce subito di poter sfruttare ai suoi fini il podestà. Gli si avvicina con l’intento di intavolare una conversazione. Il podestà ha l’abitudine di finire ogni discorso con una battuta spiritosa: don Michele sta al gioco, ride e più di una volta sottolinea di avere davanti a sé è proprio una persona piacevole. Ed è così che fra i due si instaura uno stretto rapporto di amicizia.

Nel frattempo, Prospero Colonna, che sta uscendo dalla fortezza di Consalvo de Cordoba con in mano il salvacondotto per la disfida, attraversa la sala e tutti gli fanno la riverenza. Contento di fare il saccente, don Litterio da informazioni su di esso e i due vengono a parlare della prossima sfida. Don Michele, più fortunato di quanto non speri, fa cadere il discorso su Ettore Fieramosca. Don Litterio dice di conoscere bene il giovane e che lo incontra spesso; è un bravo ragazzo, preso tuttavia da un’enorme tristezza, causata dal fatto che è innamorato, come se innamorarsi, per i soldati, fosse una vergogna. Per finire, egli fa riferimento a quanto il francese La Motte aveva affermato la sera prima all’osteria del Sole e conclude con un proverbio che don Michele accoglie con una risata.

Piano di Don Michele

A questo punto entra in azione il gioco di don Michele, sostenendo di poter guarire Ettore da tale forma di malinconia con un solo batter d’occhio. “L’unico mezzo per arrivare a tale scopo è trovare un suo amico in grado di aiutarlo”, conclude don Michele. La cosa piace molto a don Litterio perché, così, egli si potrà vantare non solo di aver scoperto il male di Ettore, ma anche di averne favorito la guarigione. Interessato, in continuazione stimola don Michele per conoscere in quale modo potrà essere raggiunto l’obiettivo che sostiene che l’unico modo per riuscire nell’intento e che egli possa trovarsi solo cinque minuti in presenza della donna amata da Ettore. Don Litterio casca nella trappola. Afferma di non conoscere la donna, tuttavia nel caso in cui si trovi a Barletta, l’unica persona che può fornire informazioni utili è Giuliano, il fante del Comune che sa tutto di tutti. E così i due si danno appuntamento all’osteria del Sole in tarda serata, mentre don Litterio si avvia alla ricerca di Giuliano.

Incontro con Consalvo de Cordoba

Nel frattempo, viene concesso a Don Michele di presentarsi davanti a Consalvo de Cordoba; dopo un breve colloquio, quest’ultimo rilascia a don Michele il salvacondotto richiesto. Don Michele corre all’osteria del Sole dal Valentino per informarlo dell’esito delle sue ricerche. Il Borgia, contento di come stava evolvendosi la situazione, decide allora di uscire e di recarsi, da Consalvo de Cordoba, in modo tale che nessuno lo potesse vedere. Arrivato al cospetto di Consalvo, il Valentino espone la sua visione politica della situazione italiana e soprattutto la sua volontà di avvicinarsi alla Spagna e di farsi promotore di un’alleanza che avrebbe coinvolto anche il Papa e Venezia. Propone anche di farsi carico della conquista della Toscana in modio da sottrarre Firenze all’influenza francese e di conseguenza, attirando nella lega, anche Pisa da tempo acerrima nemico di Firenze. Consalvo non dà una risposta precisa anche perché non si fida ciecamente del Valentino. Tuttavia, lo tratta con tutti i riguardi degni del figlio del Papa, mettendo a sua disposizione dei locali che si affacciano sul mare.

Rientro di Brancaleone ed Ettore

Sul calar della sera, Brancaleone e Ettore rientrano dalla missione nell’accampamento nemico. Giunti alla porta della città, molti nobili e uomini d’armi si accalcano intorno a loro per avere notizie dell’esito dell’ambasceria, ma essi non lasciano trapelare nulla. Giunti alla rocca, essi consegnano a Consalvo la missiva del duca di Nemours. Ad essa Consalvo risponde subito, accettando le richieste francesi e offrendo una tregua in concomitanza dell’arrivo di sua figlia Elvira, ai cui festeggiamenti invita anche il duca francese. Il duca Nemours accetta la tregua e l’invito.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ritratto di Cesare Borgia presentato nel capitolo?
  2. Cesare Borgia è descritto come una figura di estrema malvagità, guidato da sottigliezze diaboliche e dotato di potenza e risorse finanziarie. Il suo ritratto è artificioso e funzionale al racconto, quindi non deve essere preso alla lettera.

  3. Quali sono i motivi che portano Cesare Borgia a Barletta?
  4. Cesare Borgia arriva a Barletta per due motivi: il ritrovamento di Ginevra, che si presume sia con Ettore Fieramosca, e una ragione di Stato, ovvero stabilire un rapporto con Consalvo de Cordoba, un militare valoroso e prudente.

  5. Come si sviluppa la relazione tra Don Michele e Don Litterio Defastidiis?
  6. Don Michele instaura un rapporto di amicizia con Don Litterio sfruttando la sua curiosità e dabbenaggine. Don Michele si avvicina a lui con l'intento di ottenere informazioni utili, e Don Litterio, lusingato, si presta al gioco.

  7. Qual è il piano di Don Michele per aiutare Ettore Fieramosca?
  8. Don Michele sostiene di poter guarire Ettore dalla malinconia trovando un amico che lo aiuti. Propone di incontrare la donna amata da Ettore per risolvere il problema, e Don Litterio, cadendo nella trappola, si impegna a trovare informazioni utili.

  9. Qual è la proposta politica di Cesare Borgia a Consalvo de Cordoba?
  10. Cesare Borgia propone a Consalvo de Cordoba di avvicinarsi alla Spagna e di promuovere un'alleanza che coinvolga anche il Papa e Venezia. Propone inoltre di conquistare la Toscana per sottrarre Firenze all'influenza francese. Consalvo, pur trattandolo con riguardo, non si fida completamente del Valentino.

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