Concetti Chiave
- L'accampamento francese è caratterizzato da una tenda del capitano decorata con drappi e trofei, simbolo della raffinatezza francese anche in tempo di guerra.
- Nella tenda, Ettore Fieramosca sfida coraggiosamente i francesi, leggendo un cartello di sfida e affrontando l'insulto di La Motte.
- Grajano d'Asti, considerato un traditore dagli italiani, rappresenta il conflitto tra fedeltà alla patria e interesse personale.
- Il duca di Nemours, viceré di Napoli, mantiene un ruolo autoritario, mentre il nobile Bajardo dimostra grande nobiltà d'animo difendendo Ettore.
- L'incontro tra Ettore e Grajano degenera in una tensione che viene placata da Bajardo per rispetto delle regole cavalleresche.
• Ettore Fieramosca
• Grajano d’Asti
• Bajardo
• il duca di Nemours
• altri nobili francesi
L’accampamento francese e in modo particolare la tenda del capitano.
Indice
L'accampamento francese
Ettore e Brancaleone stanno riposando all’ombra di una quercia, quando giungono i soldati francesi per condurli all’accampamento. Giunti al padiglione del capitano, essi scendono da cavallo; dopo una cortese, ma breve accoglienza, vengono portati due sgabelli, sui quali i due giovani si siedono, con le spalle rivolte alla porta.
La sfida di Ettore
La tenda è parata da un drappo azzurro con gigli d’oro emblema del re di Francia.
Alle colonne, sono affisse delle armature, delle lance e degli arpioni, come fossero trofei. Su di un tavolo, sono collocate in mostra spazzole, collane, gioielli, ampolle e due grandi vasi di argento che contengono profumi di lusso e ricercati, essenziali per la toilette. Con questi particolari, lo scrittore vuole evidenziare che la raffinatezza francese non disdegna neanche fra le asperità della guerra, le eleganze della toilette. La presenza di profumi e di trofei di guerra sta a dimostrare che la virtù militare francese è meno ruvida di quella italiana. In mezzo, siede Louis d’Armagnac, duc de Nemours, viceré di Napoli, nominato dal re di Francia Luigi XII ed ai suoi lati i baroni e i cavalieri, disposti in un circolo all’interno del quale si trovano Ettore e Brancaleone. Quest’ultimo poco avvezzo a parlare in pubblico lascia la parola a Ettore il quale, con fare coraggioso, espone l’insulto di La Motte, propone la sfida e legge a voce alto il cartello della sfida, firmato da Prospero e Fabrizio Colonna. Quindi getta il cartello ai piedi del duca di Nemours e il nobile Bajardo lo raccoglie con la punta della spada.
Riflessa in uno scudo lucidissimo posto di fronte, Ettore scorge l’immagine di Grajano d’Asti e tale scoperta repentina toglie al suo intervento la forza di cui, invece, egli avrebbe voluto dare prova.
L'incontro con Grajano
Dopo la risposta del duca di Nemours, la riunione si scioglie ed Ettore e Brancaleone passano in una tenda vicina per un rinfresco. È a questo punto che Grajano si va avanti per salutare Ettore. I termini del loro incontro sono piuttosto formali e Grajano ne approfitta per spiegare il motivo per cui ha lasciato il Valentino e si sia messo dalla parte dei Francesi
Il tradimento di Grajano
Terminato il rinfresco, i due messaggeri sono richiamati dal duca di Nemours per la risposta che è piena di orgoglio. Fra l’altro, i francesi chiedono che i combattenti siano 13 e non dieci, un numero considerato infausto per gli Italiani.
Consegnato l’elenco dei tredici valorosi francesi, tutti si accalcano intorno a Bajardo a cui Fieramosca aveva passato la lista, per conoscerne il nome. Con sorpresa, Fieramosca nota che fra i tredici francesi figure anche Grajano. Questo scatena un alterco fra Fieramosca e Grajano. Fieramosca lo accusa di essere un traditore, proprio come i Francesi tacciano gli Italiani perché pur essendo di Asti, si schiera dalla parte dello straniero, facendo così venire meno l’onore italiano. La risposta di Grajano è poco convincente e priva di spessore. Egli risponde di averne piene le tasche degli Italiani e che per i soldati la patria è dov’è il pane, cioè dove essi vengono retribuiti (una riflessione che sottolinea lo spregevole egoismo dell’uomo) e così dicendo apostrofa Ettore con l’espressione “bel giovane”. Ettore, reagisce mettendo quasi involontariamente la mano sull’elsa, ma subito la ritrae, riuscendo così a dominare il proprio impulso. Poi si rivolge a Bajardo e a tutti i gentiluomini presenti, chiedendo loro se mai abbiano udito un italiano che esprima tali offese nei confronti della propria patria. Ma Grajano continua, accusando Ettore di traditore. La questione sarebbe sfociata in un duello, se non fossero intervenuti i presenti a mettersi nel mezzo, ricordando che i messaggeri non possono né offendere, né essere offesi.
L'onore di Ettore
Fra tutti, l’intervento decisivo è quello del nobile Bajardo che, con la forza, allontana Grajano. Ettore, rimette la spada nel fodero e chiede scusa a Bajardo per non aver potuto contenere la sua reazione. Quest’ultimo gli posa le mani sulle spalle, lo bacia sulla fronte pronunciando la frase “Benedetta la donna che vi mise al mondo”. Le parole del nobile francese, veramente ammirevoli, sono segno di una grande nobiltà d’animo e di un perfetto spirito cavalleresco, mentre Grajano è il simbolo del traditore della patria, anche se pare essere di origine francese (= Grand Jean Dast). Il termine “Dast” viene storpiato in “d’Asti) e questo errore è provvidenziale per la trama e per conferire al romanzo un alto valore patriottico.
Poco dopo questo episodio, Ettore e Brancaleone rientrano a Barletta. Per raggiungere il campo è sufficiente un’ora; si tratta di una contraddizione perché, in altri passi del libro è scritto che il campo dei Francesi dista alcune ore da Barletta.
Domande da interrogazione
- Chi sono i personaggi principali menzionati nel testo?
- Dove si svolge la scena principale del testo?
- Cosa viene descritto all'interno della tenda del capitano francese?
- Chi è il duca di Nemours e quale ruolo ricopre?
- Qual è la reazione di Ettore Fieramosca quando scopre l'immagine di Grajano d'Asti riflessa in uno scudo?
I personaggi principali menzionati nel testo sono Ettore Fieramosca, Grajano d'Asti, Bajardo, il duca di Nemours e altri nobili francesi.
La scena principale si svolge nell'accampamento francese, in particolare nella tenda del capitano.
All'interno della tenda del capitano francese vengono descritte delle armature, delle lance, degli arpioni, spazzole, collane, gioielli, ampolle e due grandi vasi di argento contenenti profumi di lusso.
Il duca di Nemours è Louis d'Armagnac, viceré di Napoli, nominato dal re di Francia Luigi XII. Ricopre un ruolo di autorità all'interno dell'accampamento francese.
Ettore Fieramosca rimane sorpreso e la scoperta toglie forza al suo intervento, poiché Grajano d'Asti è un personaggio con cui ha avuto dei contrasti.