Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nato nel 1808 a Palermo, proveniva da una famiglia nobiliare e trascorse un'infanzia solitaria ma aperta con i genitori.
  • Dopo un'iniziale carriera militare, si dedicò agli studi letterari e storici, leggendo opere in lingue straniere, tra cui francese, inglese e tedesco.
  • Il suo unico romanzo, "Il Gattopardo", venne inizialmente rifiutato da Einaudi e Mondadori, ma pubblicato postumo da Feltrinelli grazie a Giorgio Bassani.
  • Il romanzo si distinse per il suo linguaggio complesso e per la sua narrazione aristocratica, in contrasto con i temi sociali e politici prevalenti dell'epoca.
  • Nonostante le critiche di immobilismo e nostalgia aristocratica, "Il Gattopardo" ricevette successivamente ampi consensi, soprattutto tra i critici stranieri.

Indice

  1. Infanzia e Formazione
  2. Vita Militare e Matrimonio
  3. Il Gattopardo e la Pubblicazione
  4. Controversie e Critiche
  5. Successo Internazionale

Infanzia e Formazione

Giuseppe Tomasi di Lampedusa nacque a Palermo nel 1808. Discendeva da un’antica famiglia nobiliare siciliana che fra i suoi antenati contava numerosi condottieri, feudatari, uomini di Stato e di Chiesa, fin dal Medioevo. Il racconto I luoghi della mia prima infanzia costituisce un’importante fonte per conoscere la sua prima formazione.

Visse un’infanzia piuttosto solitaria perché lontana da coetanei; tuttavia, ebbe un rapporto molto aperto con i suoi genitori, vivendo tra il palazzo di famiglia di Palermo e la villa di Santa Margherita Belice.

Vita Militare e Matrimonio

Fece numerosi viaggi all’estero, fra i quali si distinguono i lunghi e frequenti soggiorni a Parigi. Dopo aver frequentato il liceo, si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, studi che però lasciò a 20 anni per partecipare alla Prima Guerra Mondiale. Fatto prigioniero in Ungheria, rientrò in Italia a piedi. Restò nell’esercito come effettivo fino al 1925, quando, a seguito del consolidamento del regime fascista, iniziò una vita riservata in cui alternava studi a viaggi all’estero, soprattutto in Francia, in Inghilterra e in Lettonia, la patria della futura moglie, con cui si unì in matrimonio nel 1934. Questo periodo fu molto importante per la sua formazione letteraria e storica, considerando che si dedicò alle letterature straniere di diversi paesi, di cui leggeva le opere in lingua originale, visto che conosceva il francese, l’inglese, il tedesco, il russo e lo spagnolo. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, si arruolò come capitano di artiglieria; durante le ostilità, un bombardamento americano distrusse il palazzo di famiglia di Palermo. Negli anni successivi, era solito discutere di letteratura con un piccolo e scelto gruppo di giovani privilegiati, per i quali scrisse anche delle lezioni su autori francesi e inglesi.

Il Gattopardo e la Pubblicazione

Il suo unico romanzo, “Il Gattopardo”, fu composto tra il 1955 e il 1956, a cui però, stando a quanto affermò la moglie, pensava da più di venti anni. Inviò il manoscritto a due case editrici, gli editori Einaudi e Mondadori, affinché lo pubblicassero, ma ebbe un netto rifiuto da entrambe. Dopo la morte di Tomasi di Lampedusa, avvenuta a Roma nel 1957, Giorgio Bassani, l’autore de Il Giardino dei Finzi Contini, scoprì il romanzo e lo fece pubblicare dalla casa editrice Feltrinelli. Negli anni 2000, un erede scoperse un capitolo, eliminato dalla versione originaria, perché il fatto raccontato, avrebbe fatto conoscere al pubblico un episodio poco edificante e realmente accaduto all’interno della sua famiglia (la relazione amorosa fra Fabrizio principe di Salina e Angelica, prima che quest’ultima andasse in sposa a Tancredi Falconieri). La principessa di Lampedusa segnalò che il marito aveva l’intenzione di scrivere un seguito del romanzo.

Controversie e Critiche

Immediatamente dopo essere stato dato alle stampe, l’opera costituì un caso letterario, come mai era successo fino ad allora. Esso veniva alla luce in momento particolare della letteratura italiana, sia per il grande numero di romanzi pubblicati, sia per l’attenzione del pubblico dei lettori. Nelle opere narrative del tempo erano affrontati problemi politici e sociali come la lotta antifascista, l’immane tragedia della guerra appena terminata, le difficoltà della ricostruzione, la ripresa della vita democratica, la condizione della classe operaia e l’arretratezza del Meridione. Si trattava di romanzi socialmente impegnati su diversi fronti in mezzo ai quali Il Gattopardo apparve come un’opera anomala e dai contenuti e dalla forma assolutamente diversi. Il linguaggio non era né semplice, né lineare come quello a cui il pubblico era abituato. Inoltre, la storia raccontata non si inseriva nella narrativa meridionale tradizionale poiché aveva come oggetto le vicende di una famiglia aristocratica, invece dei problemi urgenti e mai risolti della vita delle classi sociali più misere dell’Italia meridionale. Inoltre, la morale che ne emergeva era pessimistica, mentre i romanzi ispirati alla Resistenza si ispiravano alla fiducia e ad una visione ottimistica del futuro. La polemica che ne nacque raggiunse toni piuttosto violenti e non prese sempre la giusta direzione perché invece di discutere sul valore letterario dell’opera i critici preferirono confrontarsi sui contenuti. L’autore fu accusato di immobilismo e anche l’impostazione storica fu criticata perché del periodo dell’unità d’Italia, il romanzo metteva in risalto soltanto gli aspetti negativi collegati alla sopraffazione all’opportunismo. Esso fu attaccato

• dai comunisti e dai critici marxisti che vi leggevano la nostalgia della dominazione delle classi aristocratiche

• dai cattolici che condannavano l’agnosticismo dello scrittore

• dai sostenitori delle avanguardie che ne “Il Gattopardo”, riconoscevano i romanzi storici del XIX secolo (Tomasi di Lampedusa era un ammiratore di Stendhal e di Proust)

Il critico letterario Luigi Russo, a questo proposito scrisse che Tomasi di Lampedusa era visto come un deputato che doveva rendere conto delle sue posizioni politiche.

Successo Internazionale

Tuttavia, di fronte a tante critiche, il romanzo acquistò sempre più successo fra il pubblico e i critici stranieri, come Aragon e Forster, considerarono “Il Gattopardo” uno dei pochissimi romanzi italiani degni di essere collocati fra i capolavori della letteratura mondiale. Infatti, il protagonista, principe Fabrizio di Salina, è il simbolo dell’uomo contemporanea, preso fra l’angoscia e il gusto della vita, per cui il romanzo costituisce una notevole testimonianza della crisi che attraversa il mondo moderno.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini e la formazione di Giuseppe Tomasi di Lampedusa?
  2. Giuseppe Tomasi di Lampedusa nacque a Palermo nel 1808, discendente di un'antica famiglia nobiliare siciliana. Ebbe un'infanzia solitaria ma con un rapporto aperto con i genitori, vivendo tra Palermo e Santa Margherita Belice.

  3. Come si sviluppò la carriera militare e la vita personale di Tomasi di Lampedusa?
  4. Partecipò alla Prima Guerra Mondiale e fu prigioniero in Ungheria. Dopo il ritorno in Italia, rimase nell'esercito fino al 1925. Si sposò nel 1934 e si dedicò agli studi letterari e storici, conoscendo diverse lingue straniere.

  5. Qual è la storia della pubblicazione de "Il Gattopardo"?
  6. "Il Gattopardo" fu scritto tra il 1955 e il 1956, ma inizialmente rifiutato da Einaudi e Mondadori. Fu pubblicato postumo da Feltrinelli grazie a Giorgio Bassani. Un capitolo eliminato fu scoperto negli anni 2000.

  7. Quali furono le principali critiche e controversie riguardo "Il Gattopardo"?
  8. Il romanzo fu criticato per il suo linguaggio complesso e la visione pessimistica. Fu attaccato da comunisti, cattolici e sostenitori delle avanguardie per la sua rappresentazione dell'aristocrazia e l'agnosticismo dell'autore.

  9. Come fu accolto "Il Gattopardo" a livello internazionale?
  10. Nonostante le critiche in Italia, "Il Gattopardo" ebbe successo internazionale. Critici come Aragon e Forster lo considerarono un capolavoro della letteratura mondiale, simbolo della crisi del mondo moderno.

Domande e risposte

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