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Le STEM sono discipline da “nerd”? Scoprine il lato pop con Carmen Panepinto Zayati: ingegnere, creator e ambassador delle STEM articolo

Sapevi che i tuoi piatti preferiti vengono cucinati sulla base dei principi della chimica? E che le più moderne tecniche di make-up hanno a che fare con la geometria? Probabilmente non l’avresti mai detto, ma ecco una notizia: la scienza è sempre intorno a noi, basta saperla cogliere. 

Più facile a dirsi che a farsi, specie se parliamo di un campo - quello scientifico - notoriamente poco gradito a ragazze e ragazzi. Forse perché ne conservano un cattivo ricordo dalla scuola: non a caso la matematica, giusto per citare una materia nefasta, è tra gli incubi degli studenti. 

Devi sapere, però, che il pensiero scientifico è assoluto protagonista in tutte le cose umane, e che le discipline tecnico-scientifiche stanno diventando sempre più centrali nella nostra quotidianità.

Le cosiddette materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), che trovano infinite applicazioni pratiche nella vita di tutti i giorni, possono avere un impatto positivo considerevole sulla tua vita. E se pensi che non sia così forse, dopo avere letto la storia di Carmen Panepinto Zayati, potresti cambiare idea. 

Sì perché la studentessa, vincitrice dell’edizione 2020 di Samsung Innovation Campus - il progetto di orientamento dedicato agli studenti - è l’esempio di come si possa fare di una passione un lavoro, scardinando inoltre quel pregiudizio che vede le ragazze meno attratte dalle materie STEM rispetto ai colleghi maschi.

Indice

  1. La scienza è intorno a noi (ma non sempre piace ai giovani e alle ragazze)
  2. Le materie STEM dietro le tue passioni 
  3. Trasformare un sogno in un percorso formativo scientifico 
  4. Paura delle STEM? Ecco il metodo di studio per affrontarle
  5. Samsung ti aiuta nel tuo percorso scientifico

La scienza è intorno a noi (ma non sempre piace ai giovani e alle ragazze)

In generale, le materie STEM godono di poco appeal tra i giovani. Basti pensare che nel 2023, a causa di una scelta poco ponderata, il 7% degli studenti ha abbandonato gli studi al primo anno e che, nel 2024, solo il 16% dei laureati italiani ha scelto discipline STEM. 

I motivi di questo scarso indice di gradimento possono essere molteplici: spesso ci si convince di non essere portati per le materie scientifiche, altre volte si tratta semplicemente del metodo di studio sbagliato. 

A questo tema si lega a doppio filo anche la problematica del gender gap: le STEM, anche dette scienze ‘dure’, sono ancora appannaggio degli uomini. 

Una vera e propria ‘voragine femminile’ che nasce tra i banchi di scuola, dove le ragazze si convincono in qualche modo di non essere portate per le materie scientifiche: il dato ANVUR, sotto gli occhi di tutti, è che in 10 anni, la percentuale di studentesse iscritte alle facoltà STEM è rimasta invariata: 39% contro il 60,7% degli uomini. 

Eppure parliamo di un ambito dove le aziende cercano sempre più professionisti: ad oggi, una solida formazione STEM è ciò di cui c’è bisogno per affrontare le sfide globali e sviluppare soluzioni all’avanguardia. 

Tradotto in parole semplici, si tratta di un settore in continua evoluzione e che necessita costantemente di professionisti qualificati e che assicura una stabilità lavorativa.

E i pochi che hanno saputo cogliere questa opportunità sono certi di avere intrapreso la strada più giusta per il proprio percorso formativo. 

Le materie STEM dietro le tue passioni 

Ne è convinta anche Carmen che nelle scienze ha trovato la risposta che cercava. Laureata in ingegneria elettronica e laureanda del corso magistrale in Bionics Engineering (curriculum Biorobotica) in collaborazione tra la Scuola Superiore Sant’Anna e l’Università di Pisa, la studentessa è la vincitrice dell’edizione 2020 di Samsung Innovation Campus. 

Chi meglio di lei quindi per spiegare quali sono le reali applicazioni delle scienze nella vita di tutti i giorni? Ed è ciò che ha fatto in una serie di video che svelano le STEM da nuovi punti di vista. Forse non lo sapevi ma, per esempio, “dietro al make-up c’è la geometria: infatti per migliorare le simmetrie del viso o le proporzioni facciali si sfruttano nozioni geometriche”.

E, ancora, “la musica invece sfrutta i principi della fisica acustica per suscitare emozioni attraverso le vibrazioni dell’aria, mentre la cucina è figlia della chimica” aggiunge Carmen.

Non solo. Altri esempi, molto più concreti, sono le biotecnologie che contribuiscono attivamente a trovare nuove soluzioni per le malattie, e l’ingegneria ambientale utilizzata nella lotta contro il cambiamento climatico.

Trasformare un sogno in un percorso formativo scientifico 

Da qui puoi capire come dalle materie STEM dipenderà anche il prossimo futuro del genere umano. La stessa facoltà di biorobotica dove studia Carmen nasce dall’unione tra l’ingegneria, la robotica e le scienze della vita, come ad esempio la medicina: riesci a immaginare qualcosa di più all’avanguardia di questo?

Chiaro è che il percorso di Carmen nasce da una precisa idea: quella di dare un contributo positivo alla società attraverso le STEM. Un’ambizione nata già al liceo e che la studentessa sta realizzando passo dopo passo: “Durante il quarto anno di liceo mi sono appassionata di biologia e ho deciso di partecipare a diverse summer schools, sia in Italia che all’estero”. Poi la laurea triennale, e la scelta di proseguire gli studi in Italia, in un’interfacoltà che è massima espressione della versatilità delle lauree STEM. 

Ma come si riesce a trasformare un sogno in un percorso di questo tipo? La ricetta di Carmen è fatta di una consapevolezza, cioè che spesso il percorso non è lineare e si impara anche sbagliando: “Ho imparato due principali lezioni. La prima è che i grandi obiettivi si raggiungono passo dopo passo. Io per esempio non sono arrivata a studiare biorobotica di punto in bianco”. 

La laureanda infatti ha iniziato con elettronica,  per poi passare a biorobotica e infine trovare la passione per gli organi artificiali e la medicina rigenerativa. 

“La seconda lezione che ho imparato - continua - è quella di abbracciare i cambiamenti. Ossia essere sempre aperti a nuove esperienze e opportunità che si presentano. Responsabilità e pazienza sono qualità che ritengo fondamentali per raggiungere obiettivi a lungo termine”.

Paura delle STEM? Ecco il metodo di studio per affrontarle

Hai paura che questo tipo di percorso formativo ti rubi troppo tempo? La verità è che se hai un obiettivo da raggiungere, non c’è orologio che tenga. E, in ogni caso, anche per questo c’è una soluzione. Da buona scienziata, Carmen ha messo a punto il suo personalissimo trick per affrontare anche gli esami più difficili, come quelli di ingegneria.

La studentessa spiega che esistono due tipi di esami, qualitativi e quantitativi: “Per i primi, che richiedono più nozioni e teoria, il mio metodo è semplice: come prima cosa si crea un documento completo per raccogliere tutti gli appunti e tutto il materiale fornito dai prof. Nelle due settimane precedenti l’esame si studia con cura tutti i concetti presenti nel documento, poi circa uno o due giorni prima si crea un documento riassuntivo con tutti i concetti fondamentali. Infine, ripeti il programma diviso per punti: io, di solito, lo faccio in tre giorni.”

Per gli esami quantitativi, che richiedono più calcoli e dimostrazioni, bisogna fare esercizi a volontà: “Di solito mi dedico a fare tutti gli esami degli anni precedenti: durante il lavoro ricorda di commentare ogni passaggio, indicando quale formula, principio o teorema c’è dietro. Ti aiuterà a fissare in mente i passaggi chiave e il ragionamento alla base dello svolgimento dell’esercizio.” 

Samsung ti aiuta nel tuo percorso scientifico

Insomma, come hai visto, le materie STEM conservano un lato decisamente umano e sono alla portata di tutti, purché vi si approcci con le idee chiare. Per aiutarti a sciogliere ogni dubbio, Samsung mette in campo diverse iniziative che rientrano nel più ampio programma Together for Tomorrow! Enabling People’

Tra queste spicca proprio Samsung Innovation Campus, programma di formazione che si pone l’obiettivo di accompagnare i giovani in un percorso sull’innovazione, per guidarli nei nuovi scenari professionali in ambito digitale.

L’iniziativa - a cui ha partecipato anche Carmen Panepinto Zayati - consiste in un vero e proprio corso di alta formazione, focalizzato sui temi del digitale, AI e Internet of Things in primis, che andrà a integrarsi ai percorsi universitari già avviati e per cui potranno essere riconosciuti crediti formativi. 

Oltre alla partecipazione a lezioni teoriche tradizionali, si può sviluppare un progetto di gruppo, per mettere in pratica quanto appreso e immergersi sin da subito in un’esperienza concreta e avvicinarsi così al mondo del lavoro.

Il progetto vede coinvolti cinque atenei distribuiti in tutto il Paese, eccellenze italiane nella formazione in ambito STEM: Università di Genova, Università di Pisa, Università di Roma Tre, Università degli Studi “Gabriele D’Annunzio” Chieti – Pescara e Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

A questo si aggiunge anche Solve for Tomorrow, un percorso per gli studenti delle scuole primarie e secondarie sul tema dell’educazione civica digitale per sensibilizzarli a un utilizzo consapevole e responsabile delle piattaforme online. Due valide opportunità per avviare, o anche valorizzare, il tuo percorso di studi in ambito scientifico.

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