
Per gli studenti neo diplomati è già tempo di pensare al proprio futuro con gli occhi rivolti all'università. Per capire quali sono le lauree più richieste nel mondo del lavoro e sapere orientativamente cosa aspettarci una volta conquistato il titolo di studio, ci viene in aiuto il rapporto 2023 AlmaLaurea sulla condizione occupazionale, che rappresenta uno strumento di orientamento importante per tanti diplomati che si accingono alla scelta del percorso universitario.
-
Guarda anche:
- Università, immatricolazioni 2023-2024: come iscriversi, tasse e scadenze
- Le 100 migliori città per gli studenti universitari 2024: ci sono anche Milano, Roma e Torino
- Rifugiata dall'Iraq si laurea a Bari, era partita con una barca dalla Turchia
Il tasso di occupazione dei laureati: a tre anni dal titolo il 90% trova un lavoro
La laurea sta tornando a svolgere la sua missione principale, e cioè quella di traghettare i neolaureati nel mondo del lavoro.
Quanto si guadagna con la laurea? Lo stipendio medio dei laureati 2023
Ma qual è lo stipendio medio che riesce a raggiungere un laureato? In questo caso, l'analisi di Almalaurea si è scontrata con una situazione certamente emergenziale dal punto di vista socio-economico. L'inflazione galoppante e la crisi dei prezzi hanno infatti avuto delle ripercussioni sulle retribuzioni, e non solo per i laureati. Più nel dettaglio, nel 2022, a un anno dal titolo, la retribuzione mensile netta è, in media, pari a 1.332 euro per i laureati di primo livello e a 1.366 euro per i laureati di secondo livello. Valori in calo nell'ultimo anno del 4,1% per i laureati di primo livello e del 5,1% per quelli di secondo livello. Così come si è registrata una flessione degli stipendi a tre anni dalla laurea. La retribuzione mensile netta raggiunge i 1.535 euro nel caso dei laureati di primo livello, e raggiunge i 1.544 euro per i laureati di secondo livello (rispettivamente -3% e -3,8%).
Quali lauree per trovare subito lavoro?
In un mercato del lavoro in continua evoluzione, il percorso di studi svolto fa la differenza sulle possibilità occupazionali. A parità di altre condizioni, favoriti in questo contesto sono i laureati dell' ingegneria industriale e dell’informazione, il 95,6% dei laureati è infatti occupato a cinque anni dal titolo. Così come i laureati del gruppo informatica e tecnologie ICT (94,6%) e quelli del gruppo medico-sanitario e farmaceutico (90,9%)e di architettura e ingegneria civile (92,5%). A questi, inoltre, si aggiungono i gruppi scientifico (89,7%), agrario-forestale e veterinario (89,5%), economico nonché educazione e formazione (86,4%).