
Sono 187 laureati di secondo livello del 2009 che a cinque anni dalla conquista del titolo lavorano come Specialisti in risorse umane. Giovani che nella quasi totalità dei casi hanno una laurea magistrale biennale iscrivendosi a un percorso di studi del gruppo disciplinare Psicologico (25%) Economico-statistico (22%) o Politico Sociale (20%).
In particolare puntano molto sull’indirizzo di Psicologia (25%) e di Scienze economico-aziendali (17%); in modo marginale su Giurisprudenza (9%), Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità (6%) o Relazioni internazionali (5,5%). Ecco tutto quello che c'è da sapere su questi professionisti grazie all'articolo a cura di AlmaLaurea.
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SPECIALISTI IN RISORSE UMANE: CHI SONO - A seguire questa strada sono soprattutto le donne (rappresentano il 66% contro il 60% delle loro colleghe), che lavorano soprattutto al Nord (57%; per la media è il 48%), ma anche al Centro (28% contro il 23%). E all’università come se la cavano? Conquistano il titolo prima dei loro colleghi: a 26,5 anni (l’età media è di 27,2 anni per il complesso dei laureati di secondo livello occupati), e nel 92% dei casi al più chiudono i libri entro un anno fuori corso (è l’83% per il complesso). Il voto medio di laurea è più alto della media (109,2 contro 107,6) ma nel loro curriculum non si fanno sicuramente mancare le esperienze di stage e tirocini compiuti durante gli studi (65% contro 53% della media), e un bel numero di esperienze internazionali (26% contro il 20%.). E se chiedi cosa pensano del percorso universitario concluso, lo promuovono abbondantemente: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, infatti, il 74,5% dei laureati sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo.
SPECIALISTI IN RISORSE UMANE: L'INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO - Per gli Specialisti in risorse umane l’ingresso nel mercato del lavoro arriva in tempi non proprio velocissimi: sebbene molti inizino a lavorare (67%) dopo il conseguimento della laurea, la prima occupazione è raggiunta a 8,3 mesi (è 7,1 per i colleghi). Certo è che prima di svolgere la professione, si impegnano anche in attività di formazione post laurea (82%): in particolare, stage in azienda (51%), ma anche tirocini e praticantati (30%) master non universitari (22%), collaborazioni volontarie (17%) o master di primo livello (15%), corsi di formazione professionale (14%) tutte propedeutiche all’avvio della professione per cui hanno studiato.
SPECIALISTI IN RISORSE UMANE: IL LAVORO E IL GUADAGNO - Una volta varcata la soglia del mercato del lavoro si muovono benino: sono stabili , “mas o menos” come i loro colleghi (68% contro il 70% della media), ma possono contare su un maggior numero di contratti a tempo indeterminato (55% contro il 46%). E in quanto a guadagno, a cinque anni dal titolo, se la cavano bene: superano infatti quello percepito dalla media dei loro colleghi: 1.410 euro netti mensili contro i 1.336 euro del complesso. I loro settori di punta sono tutti nel privato (90% contro il 73% della media), e si inseriscono soprattutto nel ramo dei servizi alle imprese (29%) e nelle consulenze (20%); ma in modo più marginale sono attivi anche nel settore dell’industria, all’interno di aziende che operano in vari ambiti. Ma quello che fanno è quello per cui hanno studiato? Sì: per 90 su cento la laurea è utile per lavorare (è l’87% per il complesso) e il 43,5% usa molto le competenze apprese con la laurea (è il 51% per la media).
SPECIALISTA IN RISORSE UMANE: COSA FA - Esempi di professioni per l'area degli specialisti in risorse umane sono l'analista orientatore, il consulente aziendale, di carriera o in relazioni industriali, l' esperto di people raising. Ma che tipo di lavoro svolgono? Secondo dati Isfol, ci sono delle mansioni che deve svolgere quotidianamente. In particolare deve (in ordine d’importanza):
- analizzare i fabbisogni di aziende ed organizzazioni
- definire la cessazione dei rapporti di lavoro
- supervisionare gli aspetti normativi e amministrativi relativi alla gestione del personale
- curare le relazioni industriali
- curare o supervisionare la stipula dei contratti
- amministrare il personale (organizzare turni, ferie, occuparsi delle pratiche di infortunio, elaborare le buste paghe, controllo assenze e presenze, ecc.)
- valutare il rendimento del personale
- selezionare e reclutare il personale (prendere visione delle candidature, analizzare i curricula, avere colloqui con i candidati, ecc.)
- definire i criteri e i programmi di sviluppo delle carriere
coordinare la formazione del personale (rilevare le necessità formative dei dipendenti, elaborare piani di formazione, ecc.)
CHE CONOSCENZE DEVE ACQUISIRE LO SPECIALISTA IN RISORSE UMANE - Ci sono informazioni, principi, pratiche e teorie necessari al corretto svolgimento della professione. Ecco quali servono al lavoro dello specialista in risorse umane secondo i dati Isfol:
Gestione del personale e delle risorse umane: conoscenza dei principi e delle procedure per il reclutamento, la selezione, la formazione, la retribuzione del personale per le relazioni e le negoziazioni sindacali e per la gestione di sistemi informativi del personale.
Lingua italiana: conoscenza della struttura e dei contenuti della lingua italiana oppure del significato e della pronuncia delle parole, delle regole di composizione e della grammatica.
Impresa e gestione di impresa: conoscenza dei principi e dei metodi che regolano l'impresa e la sua gestione relativi alla pianificazione strategica, all'allocazione delle risorse umane, finanziarie e materiali, alle tecniche di comando, ai metodi di produzione e al coordinamento delle persone e delle risorse.
LE SKILLS DELLO SPECIALISTA IN RISORSE UMANE - Le skills sono le capacità e le qualità personali che permettono di eseguire bene i compiti connessi con la professione. Chi lavora come specialista in risorse umane deve avere buone capacità di gestione delle risorse umane, cioè saper motivare, far crescere, dirigere il personale e individuare il personale più adatto per un lavoro. In più, è bene che abbia notevoli doti di comunicazione, sappia esprimersi e ascoltare attivamente. In questo senso deve saper anche scrivere e comprendere testi scritti. Deve poi essere abile nei rapporti umani. La sua personalità, poi, dovrebbe essere metodica e organizzata, ma anche intraprendente e energica. Il suo quid sono le relazioni sociali, per cui gli specialisti in risorse umane dovrebbero essere estroversi, ma anche persuasivi, empatici e comprensivi.