Serena Rosticci
di Serena Rosticci
11 min
Autore
foto di come diventare ingegnere industriale e gestionale

Sono 142 i laureati di secondo livello del 2009 che a cinque anni dalla conquista del titolo lavorano come Ingegneri industriali e gestionali. Giovani che nella totalità dei casi hanno una laurea magistrale biennale, iscrivendosi a un percorso di studi del gruppo disciplinaredi Ingegneria. In particolare puntano quasi tutti sull’indirizzo di Ingegneria gestionale (49%),e Ingegneria meccanica(20%) e solo marginalmente Ingegneria biomedica (6%). Lo rivela questo articolo a cura di AlmaLaurea.

A seguire questa strada sono soprattutto i maschi (rappresentano il 67% contro il 33% delle loro colleghe), che lavorano in particolare al Nord (53%; per la media è il 48%), e non disdegnano neanche l’estero (8%, è il 7% per la media). E all’università come se la cavano? Conquistano il titolo in fretta: a 25,8 anni (l’età media è di 27,2 anni per il complesso dei laureati di secondo livello occupati), e nell’86% dei casi al più chiudono i libri entro un anno fuori corso (è l’83% per il complesso). Il voto medio di laurea di un ingegnere industriale e gestionale è più basso della media (106,5 contro 107,6) ma nel suo curriculum non si fanno sicuramente mancare le esperienze di stage e tirocini compiuti durante gli studi (59% contro 53% della media), e una gran bel numero di esperienze internazionali (33% contro il 20%.) E se gli chiedi cosa pensano del percorso universitario concluso, lo promuovono abbondantemente: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, infatti, l’81,5% dei laureati sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo.

Ecco alcuni suggerimenti per il colloquio!

INGEGNERI INDUSTRIALI E GESTIONALI: SUL MERCATO DEL LAVORO - Per gli Ingegneri industriali e gestionali l’ingresso nel mercato del lavoro arriva in tempi molto veloci: così, sebbene quasi tutti inizino a lavorare (81%) dopo il conseguimento della laurea, la prima occupazione è raggiunta a 4,9 mesi (è 7,1 per i colleghi). E prima di svolgere la professione,in molti non rinunciano a impegnarsi in un’attività di formazione post laurea (64%): in particolare, stage in azienda (45%), ma anche master non universitari (12%) o corsi di formazione professionale (9%), tutte propedeutiche all’avvio della loro professione. Una volta varcata la soglia del mercato del lavoro non a caso vanno alla grande: sono stabili nell’89% (contro il 70% della media), e soprattutto con contratti a tempo indeterminato (79% contro il46%). Per non parlare del guadagnoche a cinque anni dal titolo supera di netto quello percepito dalla media dei loro colleghi: 1.640 euro netti mensili contro i 1.336 euro del complesso. I loro settori di punta sono tutti nel privato (94% contro il 73% della media), soprattutto nel ramo della metalmeccanica e meccanica di precisione (37%)ma anche nell’industria manifatturiera (16%) e nelle consulenze (13%). Ma quello che fanno è quello per cui hanno studiato? Eccome: per il 98% la laurea è utile per lavorare (è l’87% per il complesso)e il 44% usa molto le competenze apprese con la laurea(è il 51% per la media).

INGEGNERE INDUSTRIALE E GESTIONALE: CARATTERISTICHE DELLA PROFESSIONE (DATI ISFOL) - Le professioni comprese in questa unità conducono ricerche ovvero applicano le conoscenze esistenti nel campo della meccanica per disegnare, progettare e controllare funzionalmente, per produrre e mantenere strumenti, motori, macchine ed altre attrezzature meccaniche. Sovrintendono e dirigono tali attività, conducono ricerche e studi sulle caratteristiche tecnologiche dei materiali utilizzati e dei loro processi di produzione.

In particolare devono (in ordine d’importanza):
- controllare la qualità del processo o del prodotto:
- impostare, sviluppare o controllare la realizzazione dei progetti;
- sviluppare la produzione industriale di un bene o prodotto;
- progettare e sviluppare sistemi per la gestione dei processi di produzione industriale;
- coordinare e verificare i processi organizzativi destinati alla produzione di beni e servizi;
- monitorare e revisionare sistemi per la gestione dei processi di produzione industriale;
- effettuare analisi o test sulle caratteristiche dei prodotti e sulle tecnologie impiegate;
- eseguire collaudi e verificare gli standard, le funzionalità e la sicurezza delle strutture;
- redigere o presentare rapporti o documenti sullo stato delle attività;
- controllare gli impianti o i macchinari;
- progettare, applicare e manutenere software o sistemi informatici per la gestione dei processi di produzione industriale;
- verificare la sicurezza dei processi di lavorazione;
- gestire l'organizzazione dei sistemi produttivi.

INGEGNERE INDUSTRIALE E GESTIONALE: LE SUE CONOSCENZE - Le conoscenze sono insiemi strutturati di informazioni, principi, pratiche e teorie necessari al corretto svolgimento della professione. Si acquisiscono attraverso percorsi formali (istruzione, formazione e addestramento professionale) e/o con l'esperienza. Quelle che un ingegnere industriale e gestionale deve avere sono:

- Impresa e gestione di impresa: conoscenza dei principi e dei metodi che regolano l'impresa e la sua gestione relativi alla pianificazione strategica, all'allocazione delle risorse umane, finanziarie e materiali, alle tecniche di comando, ai metodi di produzione e al coordinamento delle persone e delle risorse.
- Servizi ai clienti e alle persone: conoscenza dei principi e delle procedure per fornire servizi ai clienti e alle persone. Comprende la valutazione dei bisogni del cliente, il raggiungimento degli standard di qualità e la valutazione della soddisfazione della clientela.
- Lingua italiana: conoscenza della struttura e dei contenuti della lingua italiana oppure del significato e della pronuncia delle parole, delle regole di composizione e della grammatica.

INGEGNERE INDUSTRIALE E GESTIONALE: LE SKILLS - Le skills sono insiemi di procedure e processi cognitivi generali che determinano la capacità di eseguire bene i compiti connessi con la professione. Si tratta, in particolare, di processi appresi con il tempo e che consentono di trasferire efficacemente nel lavoro le conoscenze acquisite. Quelle che un ingegnere industriale e gestionale deve avere sono:

- Risolvere problemi complessi: identificare problemi complessi e raccogliere le informazioni utili a valutare possibili opzioni e trovare soluzioni.
- Comprendere i testi scritti: comprendere frasi e paragrafi scritti in documenti relativi al lavoro.
- Scrivere: comunicare efficacemente per iscritto e in modo appropriato rispetto alle esigenze dei destinatari.
- Valutare e prendere decisioni: valutare i costi e i benefici di possibili azioni per scegliere la più opportuna.
- Senso critico: usare la logica e il ragionamento per individuare i punti di forza e di debolezza di soluzioni, conclusioni o approcci alternativi ai problemi.
- Parlare: parlare ad altri per comunicare informazioni in modo efficace.
- Capacità di analisi: analizzare le caratteristiche e i requisiti di strumenti, servizi o prodotti necessari alla realizzazione di un progetto.
- Adattabilità: coordinare le proprie azioni a quelle degli altri.
- Ascoltare attivamente: fare piena attenzione a quello che altri stanno dicendo, soffermandosi per capirne i punti essenziali, ponendo domande al momento opportuno ed evitando interruzioni inappropriate.
- Apprendimento attivo: comprendere le implicazioni di nuove informazioni per la soluzione di problemi presenti, futuri e per i processi decisionali

INGEGNERE INDUSTRIALE E GESTIONALE, LE CARATTERISTICHE DELLA PERSONALITÀ - Le tre principali caratteristiche della personalità che vengono utilizzate nello svolgimento dell'attività lavorativa sono di tipo:
- investigativo: analitica, curiosa, accurata, precisa, desiderosa di sapere, riflessiva, logica, ha fiducia nelle proprie capacità intellettuali;
- realistico: diretta, concreta, stabile, pratica, perseverante, semplice, adattabile, privilegia la manualità;
- convenzionale: organizzata, accurata, metodica, efficiente, giudiziosa, ordinata, previdente, predilige comportamenti formali.

INGEGNERE INDUSTRIALE E GESTIONALE: LE ATTIVITÀ GENERALIZZATE - Le attività generalizzate sono insiemi di attività lavorative, pratiche e comportamenti che in varia misura sono comuni a più professioni anche molto differenti fra loro. Quelle che un ingegnere industriale e gestionale deve avere sono:

- Fornire consulenze e suggerimenti ad altre persone: fornire linee guida e suggerimenti qualificati alla dirigenza o ad altri gruppi su questioni tecniche o relative a sistemi o processi.
- Comunicare con persone esterne all'organizzazione: comunicare con persone esterne all'organizzazione, rappresentare la stessa verso i clienti, il pubblico, le amministrazioni ed altre entità esterne, personalmente, in forma scritta, per telefono o via e-mail.
- Mettere a punto obiettivi e strategie: stabilire obiettivi di lungo periodo e specificare le strategie e le azioni per raggiungerli.
- Prendere decisioni e risolvere problemi: analizzare informazioni e valutare risultati per scegliere la soluzione migliore e per risolvere problemi.
- Organizzare, pianificare e dare priorità al lavoro: mettere a punto specifici obiettivi e programmare il lavoro definendo priorità, organizzazione e tempi di realizzazione.
- Raccogliere informazioni: osservare, ricevere o ottenere in qualunque altro modo informazioni da fonti rilevanti.

Skuola | TV
Wannabe Sick Luke, dalla Dark Polo Gang a Dopamina: ‘La trap l’ho inventata io, ora voglio stupire al microfono’

Ospite del vodcast YouTube di Skuola.net, il produttore che ha cambiato il suono della trap italiana si racconta tra ambizione, identità, paternità e la sfida di reinventarsi

Segui la diretta