
Con questa parola, alla quale sono molto affezionato avendogli dedicato 20 anni della mia vita, inizierò a spiegarti alcune delle
professioni più comuni nelle aziende, per andare a vedere da vicino di che cosa si occupano, di quali competenze o titoli di studio hanno bisogno, quali prospettive di crescita e di impiego offrono.
Partiamo dalle Risorse Umane e precisiamo subito che dietro un termine un po’ freddo, tecnico, conosciuto anche con la sigla HR (dall’inglese Human Resources), si nasconde una professione di grande valore etico e sentimentale: gestire le persone e tutti gli aspetti correlati al loro rapporto con l’azienda.
E dato che in ogni azienda lavora almeno una persona (ancora non risulta che esistano società fatte di sola intelligenza artificiale!), si può comprendere come le Risorse Umane siano indispensabili, sia nelle piccole realtà, che nei colossi da migliaia di dipendenti (ovviamente con numeri e strutture ben differenti).
Lavorare nelle risorse umane, le professioni del settore
Ma andiamo a vedere meglio che tipo di lavoro si svolge dentro la famiglia HR:
la gestione delle buste paga, dei pagamenti, degli aspetti di applicazione dei contratti e della scrittura degli stessi. Queste attività di solito sono definite “Amministrazione del Personale” e nelle realtà più piccole sono svolte dai consulenti del lavoro. E’ una professione un po' monotona e ripetitiva, che richiede però attenzione, metodo e precisione. Non è richiesto un titolo di studio specifico, ma una laurea in economia o giurisprudenza (soprattutto se si affrontano anche i temi contrattuali) è più che utile!
la selezione del personale (conosciuta anche come Recruiting), professione molto delicata dalla quale dipende il futuro delle aziende: chi la gestisce ha in mano la scelta dei candidati da assumere. Non esiste un titolo di studio che prepari per questo tipo di lavoro, ma ascolto, curiosità, scrupolo e metodo sono aspetti caratteriali che non possono mancare
la cura dei rapporti con le persone, per gestire le loro esigenze, la motivazione, le aspettative, le prospettive di crescita o i problemi di qualsiasi tipo. Questa professione è comunemente conosciuta come “gestione” ed è presente con figure dedicate soprattutto nelle realtà di medie/grandi dimensioni. Anche in questo caso non esiste un titolo di studio preferenziale, ma occorre saper ascoltare ed avere ottime doti negoziali e relazionali da utilizzare per prendere con equilibrio decisioni che possono cambiare la vita delle persone
la gestione della formazione attraverso la quale dare le competenze richieste dall’azienda e dalle persone. Se nelle realtà più piccole la formazione è affidata a consulenti specializzati, in quelle più grandi esistono team che si occupano di tutto il processo formativo: dall’individuare le competenze richieste, fino al progettare e talvolta erogare i corsi di formazione. Per diventare “formatori” non è richiesto uno specifico titolo di studio, anche se la sensibilità che deriva da percorsi come psicologia, sociologia, filosofia può aiutare ad individuare i migliori strumenti per la diffusione del sapere
Oltre a quelle sopra elencate, da considerare come le attività più comuni, dentro HR si affrontano anche i temi della diversity, del welfare, del rapporto con i sindacati e tanti altri aspetti che richiedono specializzazione e specifiche competenze.
Cosa fa il Direttore del Personale
Come avrai potuto intuire dalla mia descrizione, le Risorse Umane sono un
mondo aperto all’interno del quale si può rendersi utili, imparare e crescere, sia come competenze che come responsabilità. Con molti anni di esperienza (almeno 10), si può ambire a diventare
Direttore del Personale: uno dei ruoli più prestigiosi e delicati in azienda. Si avrà la responsabilità di prendere le decisioni sulle assunzioni, sui licenziamenti, sulle promozioni, sui trasferimenti, sugli aumenti di stipendio. Un mestiere da svolgere, come pochi altri, con equilibrio, etica, senso del dovere, coerenza ed equità. Una professione che potrà darti la sensazione non soltanto di lavorare per l’azienda, ma di “essere” l’azienda.
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Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende