
Buone notizie per le università d'Italia che avanzano ancora in base al QS World University Ranking by subject (ovvero la classifica divisa per aree didattiche). Gli atenei italiani, in base all'analisi della prestigiosa rivista specializzata sul mondo universitario, compaiono infatti nel 92% delle discipline: ben 44 su 48.
Per numero di atenei presenti nel ranking, inoltre, l'Italia è al quarto posto tra i Paesi europei (dopo Regno Unito, Germania, Francia), settimo nel mondo. Un notevole passo in avanti, anche rispetto alla recente graduatoria generale - che conferma al vertice quattro università americane (MIT, Stanford, Harvard e Caltech), seguite dalle britanniche Oxford e Cambridge - che ci vede ancora un po' indietro: come primo ateneo italiano figura il Politecnico di Milano (156esimo posto), seguito dalle due pisane Sant’Anna (167esima) e Normale (175esimo).
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Classifica delle università italiane per disciplina
La Sapienza, l’Università di Bologna e l'Università degli Studi di Padova sono gli atenei più rappresentati in classifica, quelli che compaiono in più categorie. In totale, le università Italiane occupano 521 posizioni nella classifica (78 in più rispetto allo scorso anno). Inoltre, sempre facendo un raffronto con la precedente edizione del World University Ranking, in 166 casi la posizione è migliorata, in 192 casi è invariata, mentre sono 85 le prestazioni peggiorate.
La Sapienza è l’unica università Italiana classificata prima al mondo in una disciplina, Studi Classici e Storia Antica. Il Politecnico di Milano, invece, è l’unica università Italiana che si classifica tra le Top 10 in tre discipline. L’Università Bocconi è ottava al mondo per Business & Management, guadagnando due posizioni rispetto allo scorso anno. Sale di undici posizioni anche in Finanza, conquistando il 18° posto e mantiene il sedicesimo in Economia. Il Politecnico di Torino entra per la prima volta nella classifica di Ingegneria Mineraria, posizionandosi al 24° posto. Altri debutti eccellenti: l’Università di Bologna in Odontoiatria (44° posto) e l’Università di Pisa in Scienze Bibliotecarie (50° posto).
"Questa edizione della classifica rivela una fotografia positiva per l'eccellenza accademica Italiana, il trend è degno di nota, specialmente se consideriamo la feroce competitività globale" commenta Ben Sowter, Responsabile Ricerca e Analisi di Qs. "I laureati italiani sono tenuti in alta considerazione dai recruiter internazionali e la loro propensione ad assumerli è elevata, e questo dimostra che la preparazione dei laureati italiani è competitiva", ha aggiunto.
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