
E questa volta, il raid russo si è concentrato nella città di Mariupol dove, nella giornata di ieri, è stato bombardato un ospedale pediatrico: tre morti, di cui un bambino di sei anni. Questo il bilancio del bombardamento sulla cittadina situata a sud-ovest dell'Ucraina. I corpi, rimasti sul terreno, sono diventati il simbolo di quello che il Presidente Zelensky ha commentato come “un crimine di guerra” e “la prova definitiva che è in corso il genocidio degli ucraini”.
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Ucraina, perché è stato attaccato l'ospedale pediatrico di Mariupol
Stando a quanto riportato da Fanpage.it, il raid russo all'ospedale avrebbe più di una ragione. A sostenerlo, la portavoce del Ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha specificato come l'ospedale fosse già stato evacuato prima del bombardamento. Il motivo? A suo dire, la struttura sarebbe stata sgomberata dai “battaglioni nazionalisti” ucraini per essere utilizzata come base d'appoggio. “Numerosi video smentiscono le bugie ucraine e confermano abbondantemente i crimini di Kiev contro i suoi cittadini" ha sostenuto la portavoce che tuttavia non ha fornito prove di quanto sostenuto.Il vicesindaco di Mariupol, Sergei Orlov, smentisce però le parole della portavoce russa, e conferma la drammaticità della situazione. Il numero due della città ha riferito che il territorio è stato continuamente bombardato, con oltre mille morti e fosse comuni per seppellire i cadaveri. “È puro genocidio. È un crimine di guerra. Ci stanno attaccando con aviazione, proiettili di artiglieria e lanciarazzi multipli".
Una dichiarazione che fa eco alle parole del Presidente Zelensky: "Il bombardamento aereo di un ospedale pediatrico è la prova definitiva del genocidio degli ucraini in corso. Un ospedale pediatrico, un reparto maternità. Come possono minacciare la Federazione Russa? Cos'è questo Paese, la Federazione Russa, che ha paura degli ospedali, dei reparti di maternità e li sta distruggendo?”, le parole del Presidente ucraino riportate dalla stampa internazionale.