
Era dal 1994 che non c'erano più, e se erano stati tolti un motivo c'è. Perchè l'Europa, e non solo, guarda avanti, fa passi in avanti, combatte l'abbandono scolastico. Dalle statistiche del nostro Paese risulta invece sempre più elevato il numero di ragazzi che decidono di lasciare gli studi, in cerca di un lavoro in tempo precoce.

Sono invece da considerare anche i punti negativi: innanzitutto l'estate dev'essere un periodo di riposo essenziale nella vita di un adolescente, che gli permette di trovare la tranquillità ed il riposo necessario ad affrontare un nuovo anno scolastico, non solo è già oggetto di diversi compiti assegnati, ma con il ritorno degli esami di riparazione metterà ancora ulteriori pressioni e tensione negli studenti. Una cosa negativa, visti anche i sistemi scolastici degli altri Paesi Europei, che non assegnano nemmeno i "compiti per le vacanze".
Secondo punto negativo: la mancanza di flessibilità nello studio delle materie. Può accadere nel corso degli studi di incontrare una materia che ci è proprio ostile e in cui non si riesce ad eccellere: normale, accade a molti. Se con i debiti si tendeva comunque ad invogliare i ragazzi a dare il massimo per avere maggior numero di crediti senza però penalizzare più di tanto in caso di insuccesso, con il ritorno degli esami di riparazione si obbliga gli studenti a recuperare tutto, pena la bocciatura.
Certo questo potrà influire sull'abbandono scolastico, visto che anche un ragazzo meritevole può avere, come già detto, una materia ostile in cui non riesce ad arrivare alla sufficienza a fine anno e pertanto potrebbe anche faticare a proseguire gli studi perdendo anni dietro a questa materia. In Inghilterra, per esempio, proprio per fronteggiare questo problema, da anni il sistema è opposto al nostro: gli studenti possono prendere il diploma nelle materie che preferiscono, che possono essere di più o di meno e più scientifiche o più lettarali a seconda della bravura e della passione del ragazzo. Un sistema che permette a tutti di concludere almeno un primo ciclo di studi, consentendo così al Paese un futuro con persone che comunque avranno una certa cultura.
Per la riuscita del progetto del Ministro sono stati stanziati 30 milioni di euro, cifra molto elevata, che fa sorgere perplessità se pensiamo a quanto le scuole avrebbero bisogno di quei soldi per risolvere molti problemi di cui si lamentano gli studenti, come anche discusso sul nostro forum.