
Dopo il giuramento, il presidente Sergio Mattarella riconfermato alla Presidenza della Repubblica si è rivolto come di consuetudine ai parlamentari e ai delegati regionali presenti nell'aula di Montecitorio dove, destreggiandosi tra i 55 applausi, ha ribadito le priorità per l'Italia facendo emergere l'immagine di un Paese dove troppe volte si è scelto di sacrificare la dignità.
All'interno del suo discorso sono diversi i punti dedicati ai giovani, agli studenti e, proprio quest'ultimi, hanno deciso di rispondere al suo discorso e di lanciare un appello alle forze politiche.
Ecco i punti salienti del discorso del Presidente della Repubblica e la risposta degli studenti che scenderanno nuovamente in piazza.
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I punti salienti del messaggio del Presidente Mattarella
All'interno del suo messaggio al Parlamento il Presidente ha innanzitutto ribadito la sua volontà di costruire:"Un’Italia più giusta, più moderna" dove "le disuguaglianze - territoriali e sociali - che attraversano le nostre comunità vengano meno" e che sia in grado di offrire "ai suoi giovani percorsi di vita nello studio e nel lavoro per garantire la coesione del nostro popolo".Quella prospettata dal Presidente è infatti un'Italia che si sostanzia sia nel suo ruolo centrale nel processo europeo sia nell'importante ruolo del Parlamento all'interno del quale:"I partiti sono chiamati a rispondere alle domande di apertura che provengono dai cittadini e dalle forze sociali". La parola che però di più è riecheggiata nel suo discorso e che ha messo i parlamentari faccia a faccia con la dura realtà a cui non si è saputo dare una risposta pragmatica è il concetto di Dignità.
L'importanza della parola 'dignità' nel discorso del Presidente Mattarella
"Dignità- ha iniziato Mattarella- è azzerare le morti sul lavoro" che nel 2021 hanno raggiunto la cifra record di 1221 e, nello specifico, il Capo dello Stato ha sottolineato come non debbano ripetersi "mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro"."Dignità è opporsi al razzismo e all’antisemitismo" in un Paese come il nostro dove un'attrice come Lorena Cesarini chiamata alla co-conduzione del Festival di Sanremo riceve centinaia di commenti razzisti solamente per il colore della sua pelle o in un Paese dove un ragazzo viene preso a calci e sputi solamente perché ebreo ."Dignità è impedire la violenza sulle donne" dopo gli oltre 116 femminicidi nel 2021.
"Dignità- sottolinea il Presidente Mattarella- è diritto allo studio, lotta all’abbandono scolastico, annullamento del divario tecnologico e digitale" in un'Italia dove il tasso di dispersione scolastica ha raggiunto il 13,1%. Insomma il concetto di dignità deve essere una "pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile."
La risposta degli studenti
Alle parole del capo dello Stato fanno però eco quelle degli studenti come quelle di Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell'Unione Degli Studenti, che denuncia:"Nel nostro paese vi è un tema spinoso legato alla democrazia e alla repressione del dissenso. La direttiva ministeriale di Novembre della ministra Lamorgese ha limitato la possibilità di manifestare, a dicembre decine di studenti e studentesse sono stati sospesi per aver partecipato alle occupazioni della propria scuola e la scorsa settimana decine di studenti sono rimasti feriti a seguito della violenza subita dalla polizia”.Di fronte alle loro richieste gli studenti hanno ottenuto come risposta solamente il silenzio:"Da mesi - sottolinea Bianca Chiesa dell’UdS - chiediamo dialogo con il Ministro Bianchi che però sceglie di non incontrare le rappresentanze studentesche da ottobre. In quell’incontro ci vennero fatte promesse non rispettate, come il confronto sull’Esame di Stato, mai avvenuto”.
Tutti questi studenti che anche nella giornata di oggi scenderanno in piazza in fondo non chiedono che essere ascoltati dalle istituzione e, come ribadisce Luca Redolfi:"Se la Politica tutta ha il coraggio di alzarsi applaudendo questi passaggi del presidente della Repubblica, deve avere anche il coraggio di ascoltare e coinvolgere gli studenti nelle scelte politiche, abolire i PCTO a favore della proposta di istruzione integrata”.
Paolo Di Falco