5' di lettura 5' di lettura
naufragio migranti crotoneE' di 62 morti – di cui almeno 13 bambini – il bilancio temporaneo della strage di migranti nel Mar Mediterraneo. Il naufragio avvenuto la notte tra sabato e domenica a poche decine di metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro (Crotone) potrebbe aver causato la morte di oltre cento persone.


Iraq, Iran, Afghanistan e Siria: questi i luoghi da cui provenivano i migranti, in cerca di una vita migliore. Il caicco su cui viaggiavano non ha retto la forza del mare, evidentemente troppo mosso: un incidente di cui si parlerà a lungo. Nel frattempo – stando a quanto riportato da 'Fanpage.it' – le autorità avrebbero identificato i tre presunti scafisti, responsabili di questa folle traversata nel Mar Mediterraneo.

Vite spezzate, la “strage dei genitori”

Secondo una prima ricostruzione, l'imbarcazione era partita giovedì mattina, 23 febbraio, dalle coste di Izmir, in Turchia, con un carico di cittadini iracheni, iraniani, afghani e siriani. A bordo si contavano almeno 180 persone che per questo viaggio avevano pagato circa 2.500 euro. Arrivati sulle rive di Crotone, la nave si è imbattuta su una secca e si è spezzata in due. Le ricerche in mare sono proseguite per tutta la notte, con due motovedette della Guardia costiera con l'ausilio della Capitaneria di porto di Crotone. Al momento sono circa 80 le persone tratte in salvo, di cui 21 ricoverate in ospedale per accertamenti. Tutti gli altri sono invece stati trasportati presso il centro d'accoglienza 'Cara di Isola Capo Rizzuto'.

Una tragedia che al centro hanno ribattezzato la "strage dei genitori". Sono tanti i bambini, alcuni dei quali ancora piccoli, rimasti senza la mamma o il papà dopo il naufragio e alcuni non riescono ancora a parlare della tragedia che li ha colpiti. E viceversa sono anche tante le mamme che hanno perso i propri figli nel naufragio. Tra le vittime ci sono anche due gemellini di pochi anni e un bimbo di meno di un anno: in generale nel naufragio, secondo alcune stime, sarebbero morti una ventina di bambini di varia età.

Il Presidente Occhiuto contro Bruxelles, Metsola: “Stati membri aggiornino norme in materia di asilo e immigrazione”

”Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini". Parole di cordoglio quelle del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha aggiunto: ”Si commenta da sé l'azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l'illusione di un'immigrazione senza regole". Il governo - aggiunge la leader di FdI - "è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza" si legge su 'Ansa.it'. Non usa invece mezzi termini Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria, che tira una stoccata forte e diretta all'UE: "Cosa ha fatto l'Unione europea in tutti questi anni? Dov'è l'Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d'origine dei migranti?". Domande riportate in una nota in cui il Presidente della giunta regionale commenta l'accaduto: "Tutte domande che, purtroppo ad oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti".

Anche da Bruxelles non tardano ad arrivare i primi commenti sulla tragedia: ”Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio al largo delle coste calabresi. La conseguente perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia. Tutti insieme, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l'asilo e per il Piano d'azione sul Mediterraneo centrale". Lo scrive su Twitter la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, invita invece all'azione per evitare il ripetersi di questa tragedia: "Gli Stati membri devono farsi avanti e trovare una soluzione. Ora. L'Ue ha bisogno di regole comuni e aggiornate che ci permettano di affrontare le sfide della migrazione. Esistono piani per aggiornare e riformare le norme europee in materia di asilo e migrazione - conclude Metsola -. Gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì".