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Nei giorni scorsi il fumettista Zerocalcare ha comunicato via Instagram la decisione di non partecipare al Lucca Comics. La motivazione che l’ha spinto a ritirarsi dall’evento è da ricollegarsi alla crisi in Medio Oriente e al patrocinio dell’ambasciata di Israele alla manifestazione del fumetto a Lucca.
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La decisione di Zerocalcare
Lo scorso sabato, pochi giorni prima dell’inizio del Lucca Comics, la più importante fiera italiana del fumetto e del gioco, Zerocalcare ha comunicato tramite le sue storie di Instagram che non avrebbe preso parte all’evento per via del patrocinio dell’ambasciata israeliana alla manifestazione. Unirsi al Lucca Comics mentre Gaza continua ad essere bombardata per l’artista rappresenta: “un corto circuito che non riesco a gestire”. Michele Rech, vero nome di Zerocalcare, che ha sempre partecipato al Lucca Comics, si è scusato con i lettori e la casa editrice e ha continuato scrivendo: “Lo so che quello sul manifesto è solo un simbolo, ma quel simbolo per molte persone a me care rappresenta in questo momento la paura di non vedere il sole sorgere domattina”. Il fumettista ha poi chiarito che la sua non era una contestazione alla presenza degli autori della locandina dell’evento Asaf e Tomer Hanuka, di cui Rech è un fan accanito.Corto Circuito: appunti e controstoria della vicenda Lucca Comics
Successivamente alla decisione del fumettista anche altri artisti, come Fumettibrutti e il cantautore Giancane, hanno deciso di non partecipare alla manifestazione. Anche gli stessi fratelli Hanuka hanno comunicato la loro intenzione di ritirarsi dall’evento. Ciò non ha fatto altro che aumentare le polemiche contro Zerocalcare che, dopo essere stato accusato di antisemitismo e di somigliare a Hamas, ha deciso di chiarire una volta per tutte il suo punto di vista pubblicando alcune tavole sull’Internazionale. “Al centomillesimo articolo pieno di menzogne che mi mette in mezzo personalmente, io o faccio un fumetto o vado in cronaca. Mi rendo conto del rischio mitomania ma ritengo abbia un interesse come caso di studio sui media.” scrive Zerocalcare nell’introduzione di Corto Circuito. L’intero fumetto è disponibile qui.Il fumetto di Zerocalcare
Nelle tavole pubblicate, il fumettista spiega di aver inizialmente deciso di partecipare all’evento, presentando insieme ai colleghi un appello così da “portare il dissenso all’interno della manifestazione”. Dopo averlo fatto leggere ad alcuni suoi amici che hanno vissuto e che ancora vivono a Gaza, le loro opinioni lo hanno portato a riconsiderare addirittura la sua stessa partecipazione all’evento. Il fumettista ha quindi comunicato la sua decisione al suo editore Bao Publishing e agli organizzatori di Lucca Comics che hanno compreso le motivazioni dietro al suo gesto. Nelle tavole successive Zerocalcare riporta alcuni dei messaggi inviategli e frammenti di articoli particolarmente aggressivi nei suoi confronti. “Ci sta una semplificazione che la logica di guerra impone per cui chiedere la fine dei bombardamenti a Gaza significherebbe essere a favore dell’uccisione di civili israeliani o complici degli complici degli orrendi episodi antisemiti che si moltiplicano in tutto il modo.” scrive in conclusione Zerocalcare. “lo non sono il più sveglio della cucciolata, lo so, ma con tutte le contraddizioni del caso cerco di riportare sempre tutto ad una visione del mondo complessiva e coerente, che si basi sull’idea della convivenza tra i popoli oltre gli stati nazione, in cui non esistono morti di serie A e morti di serie B”.Chiara Galgano