
E’ la serie Netflix del momento: “Strappare lungo i bordi” di Zerocalcare ha veramente conquistato il pubblico italiano di tutte le età. La serie mette in risalto le difficoltà, i problemi e le insicurezze di un’intera generazione con una chiave ironica e sarcastica. Sei puntate, della durata di circa venti minuti ciascuna, per un’ora e mezza totale: la sintesi perfetta del manifesto di un’intera generazione, quella dei nati tra gli anni ’80 e ’90. E come ogni prodotto degno di rilievo, anche la serie di Zerocalcare è stata investita da alcune critiche riguardanti l’uso del dialetto romano, per alcuni troppo accentuato. Ma il fumettista da sempre fa uso del doppio registro linguistico, alternando l’italiano al dialetto romanesco; una scelta che rappresenta ormai “l’impronta identitaria” dell’artista romano.
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Il tweet di risposta di Zerocalcare: “Madonna regà come ve va de ingarellavve su sta cosa”
E così, nelle ultime ore, si sono susseguiti una serie di tweet che lamentavano, a proposito della serie, una parlata romana incomprensibile e una dizione inesistente. Mentre per qualcun altro, le parole sono fagocitate dalla fretta di esprimere i concetti. Ma per Zerocalcare, l’uso del dialetto romano, e al contempo dell’italiano, è un modo per separare due mondi emotivi ben distinti: uno, quello rappresentato dall’italiano che è più riflessivo e introspettivo, e l’altro, quello in romanesco, che celebra l’istintività. E a chi proprio non digerisce l’accento romano, il fumettista ha risposto con un tweet nelle ultime ore: “Madonna regà come ve va de ingarellavve su sta cosa”, che per i non addetti ai lavori significa “Accidenti ragazzi ma come fate ad avere voglia di concentrarvi su questo?”.