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questo mondo non mi renderà cattivo zerocalcare netflixLa nuova serie di Zerocalcare uscita su Netflix da pochi giorni, ‘Questo mondo non mi renderà cattivo’, sta facendo moltissimo parlare di sé, non solo per le incredibili doti del fumettista romano, ma anche per i temi proposti questa volta. Infatti, se la scorsa serie tv il viaggio figurato e letterale del protagonista era più incentrato su sé stesso e sulla percezione, a volte sbagliata, dell’impatto che ognuno di noi ha nella vita degli altri, questo secondo progetto è del tutto diverso.

Narra di fatti realmente accaduti che fanno da sfondo a una più profonda riflessione sul giusto e sbagliato che nella maggior parte dei casi non è così dicotomica come si può pensare.

Ma dov’è davvero ‘Tor Sta Ceppa’, il luogo che ha dato il via a una parte importante degli avvenimenti presenti nella serie?

Tor Sta Ceppa: la location e gli scontri reali della nuova serie di Zerocalcare

Parte della bravura universalmente riconosciuta a Michele Rech, in arte Zerocalcare, è la capacità di parlare della sua vita in modo universale, e quindi rendendo estremamente facile l’immedesimazione da parte dello spettatore nelle vicende che mette in scena.Questo mondo non mi renderà cattivo’ non fa di certo eccezione, e partendo dagli scontri realmente avvenuti a Roma a partire dal 2014 in poi, nati dal malcontento popolare legato ai centri di accoglienza, Zerocalcare è riuscito a costruire una narrazione convincente, mai banale, che tiene conto di tantissime sensibilità, senza mai imporre il proprio punto di vista come verità assoluta, ma scavando nelle motivazione anche di chi non la pensa come lui.

Le proteste che Calcare ambienta a ‘Tor Sta Ceppa’ sono davvero successe a Roma in questi ultimi anni, ma di ‘Tor Sta Ceppa’ ce ne sono tantissime. Iniziando da Tor Sapienza, che con il quartiere della serie condivide una certa assonanza nel nome, dove proprio nel 2014 si sono verificati alcuni tra i primi scontri anti-migranti avvenuti a Roma. Erano circa 200 gli abitanti della zona, supportati anche da militanti di estrema destra, scesi in strada per protestare contro il trasferimento di alcuni rom in un centro di accoglienza del loro quartiere, in via dei Codirossoni. Ma in quel caso i manifestanti, che hanno iniziato a bruciare i cassonetti, sono stati bloccati dalle forze dell'ordine, e i disordini sono scaturiti proprio dalle interazioni tra questi due gruppi.

A quel primo episodio ne sono seguiti molti, dalla guerriglia a Casale San Nicola, passando per le barricate a Tiburtino III, fino forse all'episodio più famoso, reso celebre anche dai social, accaduto a Torre Maura, che in parte può ricordare proprio la serie di Zerocalcare. In quel frangente, ad opporsi ai tanti abitanti che volevano opporsi al centro per i migranti, non c'erano solo i poliziotti, ma anche tanti altri concittadini favorevoli all'accoglienza. Celebre è quindi il video di Simone, allora quindicenne, che sfidò apertamente gli appartenenti a Casapound che si erano radunati per esprimere il loro dissenso, con parole dure ma molto semplici: "Sta cosa di anda' sempre contro le minoranze a me nun me sta bene", per poi specificare di non essere di nessuna fazione politica: "Io so' de Torre Maura, che è diverso".