
Nel suo nuovo documentario, Blanco si metterà a nudo e si farà conoscere per quello che è veramente: un ragazzo pieno di passione e di energia, che deve fare i conti con la paura della solitudine e la voglia di fuggire. Bruciasse il cielo permetterà ai fan di conoscere i retroscena e l’origine di alcune delle hit più popolari dell’artista con video e commenti inediti.
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Di cosa parlerà Bruciasse il cielo
Il documentario si pone come obiettivo quello di raccontare al pubblico chi è davvero Blanco. Molto spazio del road movie sarà dedicato alle origini del cantante e al rapporto strettissimo che lo lega alla sua famiglia. Verranno svelati i dettagli che si celano dietro alla realizzazione di alcuni dei suoi brani più amati dal pubblico. Si parlerà dell’entusiasmo per l’incisione delle prime canzoni e delle emozioni provate sul palco. Ripercorreremo insieme al cantante il suo viaggio in America e il successo del suo tour Blu Celeste. Queste le parole di Blanco riportate su ‘La Stampa’: “Cerco di raccontare quello che sono, nei miei contrasti: dalla parte più divertente e leggera a quella più seria, più intima, in cui parlo dei miei dolori e delle mie paure, un po’ come faccio nelle mie canzoni. È un diario in cui racconto l’emozione di questa corsa, di questi ultimi anni, in cui mi sembra di avere avuto pochissimo tempo per pensare e in cui a guidarmi è spesso stato l’impulso”.
L’origine delle sue prime canzoni
Nel documentario vedremo emergere un lato di Blanco mai visto prima. In particolare il ragazzo rifletterà sui suoi primi esordi, che lo hanno portato in pochissimo tempo sotto i riflettori. Le prime canzoni le ha scritte chiuso nella sua camera, mentre i suoi genitori e sua sorella ascoltavano i suoi tentativi di comporre e cantare un brano inedito. “La prima volta che ho scritto una canzone - racconta Blanco - ero in camera mia e ho iniziato a strillare, sono uscito dalla stanza e mia mamma mi fa: sei un po’ stonatino, però provaci.” Poi continua: “Quando è scoppiato tutto mamma e papà sono venuti da me e mi hanno detto: siamo orgogliosi di te perché quando non ci credeva nessuno tu ci hai sempre creduto.”