
Il Collegio 4 è ufficialmente partito. E, come avvenuto per le precedenti tre edizioni, ha attirato l’attenzione di milioni di spettatori. Molti dei quali adolescenti, proprio come i protagonisti del reality. Dei concorrenti si sa molto, anche Skuola.net ne ha parlato diffusamente. Ma sono tante le curiosità che ruotano attorno al Collegio 4, non solo sui ragazzi. Ecco quelle più interessanti.
I professori de Il Collegio, veri o finti?
Forse non tutti sanno che, molti dei docenti, sono professori anche nella vita reale. È il caso di Andrea Maggi, insegnante di Italiano ed Educazione civica; le stesse materie che insegna tutti i giorni in una scuola di Cordenons (Pordenone) a cui unisce la passione per la scrittura (ha scritto dei romanzi di successo). Lo stesso si può dire per la prof di Matematica, Maria Rosaria Petolicchio: lei insegna matematica e scienze in una scuola media di Pontecagnano (Salerno). Anche il preside, l’inflessibile Paolo Bosisio, ha a che fare con l’insegnamento: è infatti docente universitario di ‘Storia del teatro e dello spettacolo’ nella facoltà di Lettere e Filosofia alla Statale di Milano (ma è anche uno stimato attore di teatro). Infine Luca Raina, nel Collegio 4 professore di Storia e Geografia: insegna lettere, storia e geografia in una scuola di Casorate Sempione (Varese).
Il collegio esiste davvero?
Il luogo dove è ambientato il reality è un vero e proprio collegio. Si tratta del Convitto San Carlo Celana di Caprino Bergamasco (provincia di Bergamo). Un edificio che risale al XVI secolo, costruito per volontà dell’allora Arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, poi diventato Santo. Sin da subito ha iniziato a ospitare studenti, sia maschi che femmine. Potendo contenere fino a mille persone. Chiuso nel 2014, grazie al Collegio è tornato a vivere.
In che epoca si svolge il Collegio 4?
Ogni edizione de Il Collegio è ambientata in un’epoca diversa. Dopo il 1960 (prima edizione), il 1961 (seconda edizione) e 1968 (terza edizione) stavolta si fa un notevole salto in avanti, catapultando gli studenti nel 1982 (anno in cui l’Italia vinse i Mondiali di calcio). Facendogli vivere gli usi, i costumi, gli avvenimenti e le regole educative del tempo. L’obiettivo è prendere la licenza media, secondo le regole degli anni ’80. Tra gli indizi che ci fanno che capire che molto è cambiato rispetto alle precedenti edizioni, le materie: via il ballo e le applicazioni tecniche, entrano l’informatica, l’aerobica e la break dance (ballo che ha caratterizzato quegli anni).
Il taglio dei capelli a Il Collegio
In tutte le edizioni è uno dei momenti più drammatici della prima puntata: il taglio dei capelli. Per uniformare il look dei ragazzi allo stile dell’anno in cui si svolge il Collegio e renderli simili uno all’altro, gli alunni prima di entrare in classe devono sedersi sulla sedia del barbiere. Un vero trauma per ogni adolescente, che esprime la propria personalità non solo attraverso l’abbigliamento (a sua volta mortificato dalla divisa obbligatoria) ma anche con tagli, ciuffi e pettinature. Una cosa che i concorrenti non accettano proprio. Per loro fortuna, stavolta la forbice non va così in profondità come nelle scorse edizioni. Siamo sempre negli anni ’80, decennio in cui molti schemi del passato iniziano a cadere.
Niente smartphone nel Collegio
Sono la cosa a cui tengono di più i ragazzi, per circa un mese dovranno rinunciarci. Parliamo degli smartphone. Ovvio che per calarsi al meglio nella vita degli anni ’80 e nelle regole di un collegio si debba rinunciare a gran parte delle nuove tecnologie. I concorrenti dovrebbero aspettarselo, in fondo nel 1982 non c’erano ancora i telefonini, figurarsi gli smartphone. Eppure i partecipanti al Collegio sembrano non essersene fatti una ragione, vivendo il momento del distacco dal loro compagno di vita quasi come un lutto. Lo stesso vale per tutti i dispositivi che un qualsiasi ragazzo d’inizio anni ’80 non avrebbe potuto usare; semplicemente perché non esistevano.
I ragazzi de Il Collegio 4: studenti o attori?
Ad ogni edizione de Il Collegio ci si interroga se i protagonisti del reality siano studenti qualsiasi oppure attori in erba. Sono vere entrambe le cose. Facendo una rapida ricerca su Internet e sui social network, ci si accorge che molti dei concorrenti de Il Collegio 4 sono normalissimi adolescenti. Qualcun altro, però, è già un volto noto. Come Sara Piccione, 15enne veneta aspirante modella con alle spalle numerose vittorie in concorsi di bellezza. Come Mariana Aresta, 16enne pugliese molto attiva su Instagram e Tik Tok con lo pseudonimo Nanatears. Lo stesso si può dire per Maggy Gioia, 14enne di Milano, anche lei TikToker emergente. Mentre Gianni Nunzio Musella, 17enne di Moncalieri (Torino) sogna il successo come rapper, caricando video su Youtube col nome di Jenesy. Useranno il Collegio 4 come rampa di lancio verso il successo?
Via Magalli, arriva la Ventura (con il figlio)
Cambio della guardia al timone del Collegio. Nelle prime tre edizioni del reality la voce narrante della trasmissione era stata quella di Giancarlo Magalli, personaggio che pur appartenendo a una generazione molto distante da quella degli amanti de Il Collegio, nel tempo è diventato molto amato sui social. Per la quarta edizione, però, ha dovuto lasciare il posto a un altro volto noto del piccolo schermo: Simona Ventura. Che porta con sé pure il figlio, Niccolò Bettarini, che condurrà Il Collegio Off: un format pensato per la piattaforma web di Rai2, per RaiPlay, per Youtube e per Instagram, in cui - assieme all’influencer Valeficent – si metterà sulle tracce degli ex concorrenti, per vedere che fine hanno fatto.
Ritiri e figuracce
Una delle cose che ha stupito di più della prima puntata de Il Collegio 4 è la scarsa tenuta psicologica dei ragazzi. Si piange per un nonnulla e, a poche ore dall’inizio della loro avventura, c’è già il primo ritiro: è quello di Benedettagea Matera, che abbandona perché sente troppo la mancanza della famiglia. Leggendo il riassunto della puntata, inoltre, qualcuno potrebbe pensare che gli autori si siano impegnati per mettere assieme una classe di veri somari: ben 11 concorrenti su 20 non hanno superato la prova di ammissione al Collegio e dovranno ripeterla, altre 3 ragazze, 4 sono passati ma con giudizio sospeso, solamente uno sembra avere tutte le carte in regola.
Cosa si vince?
Molti si chiedono se i ragazzi de Il Collegio vegano pagati. I loro dubbi sono destinanti a rimanere tali. Ufficialmente lo scopo del programma è di tipo socialogico: trasportare degli adolescenti di oggi in un’altra epoca, con regole rigide, per vedere come reagiscono. L’ultimo atto è l’esame di terza media (come si faceva allora). Ma è pur vero che i giovani Influencer e Youtuber, probabilmente, vengano assoldati dalla produzione passando attraverso delle agenzie specializzate. Oppure portando in dote i propri follower. Difficile che non gli venga riconosciuto almeno un ‘gettone’ per la partecipazione. A meno che non lo facciano per aumentare il loro seguito.