
Fonte: Alessandro Spanò via Fb
“Lascio il pallone, seguo un’altra volta il mio cuore: voglio studiare”. Ha sorpreso tutti così il capitano che ha portato la Reggiana in serie B dopo 21 anni di speranze e tentativi. Si chiama Alessandro Spanò, ha 26 anni e a settembre partirà per 20 mesi grazie ad una borsa di studio per frequentare la Hult Business School e conseguire due master tra Londra, Shanghai e San Francisco. La storia di successo di Alessandro è arrivata al ministro Spadafora, che lo ha definito “un esempio per i giovani”.
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Dal calcio ai libri, la storia di Alessandro Spanò
“Ora quel fuoco di curiosità che arde dentro di te è diventato indomabile, e ti vuole portare alla scoperta del mondo. Forse sei matto, ma tutti i bambini sono un po’ folli. Comincia un nuovo capitolo della tua vita…”. Scrive così in un post su Facebook il calciatore Alessandro Spanò, che dopo aver condotto la squadra della Reggiana alla promozione in serie B, ha lasciato il calcio per dedicarsi allo studio. Come riportato dal ’Corriere di Bologna’, questa decisione è stata una sorpresa anche per la stessa società: lo scorso 22 luglio la squadra ha alzato la coppa della vittoria dopo la finale vinta contro il Bari nello stadio Città di Tricolore e nessuno si aspettava che il suo percorso straordinario da “difensore col vizio del gol” terminasse così. Nonostante la giovane età, infatti, Alessandro rimane senza dubbio uno dei simboli della Reggiana. Chiuso grandiosamente questo importante capitolo della sua vita, a settembre inizierà un percorso strutturato in due Master per la Hult Business School su International Business e Disruptive Innovation, tra Londra, Shanghai e San Francisco.
Dopo la vittoria, la laurea in Economia e Managment
A poche ore dalla vittoria in campo, il giovane talento si è laureato in Economia e Managment, conquistando i complimenti del ministro allo Sport Vincenzo Spadafora che lo ha definito “un esempio sui giovani”. Il giovane ha così commentato nel comunicato il suo cambio di rotta: “Credo che il destino giochi con le nostre vite, per dare a tempo debito un senso a tutto ciò che nei momenti difficili sembra non averne. Il mio destino si è intrecciato con quello di questa città. Mi ha chiesto di fare con lei un viaggio, fianco a fianco. Di accompagnarla dove merita. Così ci siamo presi per mano, siamo arrivati in vetta, ce l’abbiamo fatta insieme. Non poteva essere diversamente, perché quella finale, come non avrei potuto immaginare neanche nelle migliori sceneggiature di un film a lieto fine, era la mia ultima partita. Ci sono altre parti dentro di me che sgomitano per avere spazio ed è giunto il loro momento. Inseguite il vostro vero significato e vivrete per sempre un sogno”. Ecco il comunicato integrale.Paolo Ferrara