
Ebbene, se l’insuccesso di SpaceX era già messo in conto dall’azienda, visto che si parlava di probabilità al 50% tra riuscita e disfatta, le vere sorprese per Musk, accadute in sequenza in un unico giorno, sono state il collasso delle azioni Tesla a Wall Street, che hanno sfiorato il -10%, e il nuovo scontro che si sta concretizzando tra Twitter e Microsoft.
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Una giornata no per Elon Musk: in 24 ore ha perso oltre 10 miliardi
Elon Musk e il suo team avevano largamente previsto un probabile intoppo nel primo volo del super razzo Starship, previsione che si è del tutto avverata e forse anche in proporzione maggiore rispetto alle aspettative. Infatti dopo due minuti di volo, il velivolo è ricaduto ingloriosamente verso l’oceano, segnando una sconfitta e impartendo la prima perdita significativa per le finanze di Musk, in quanto si stima che il costo operativo di ogni missione si aggira intorno ai 2 milioni di dollari, ai quali si aggiunge il danno dello Starship andato distrutto.Ma, nella medesima giornata, Elon ha collezionato anche un secondo fallimento, non meno grave, vedendo crollare in borsa le quotazioni di Tesla, nota azienda specializzata nella produzione di auto elettriche e sempre di proprietà dell’imprenditore sudafricano. Il mercato infatti sembra non aver gradito la scelta del CEO di dare priorità alla crescita delle vendite rispetto ai profitti, decisione che ha portato il fatturato dell’ultimo trimestre a salire del 24% ma facendo altresì crollare gli utili della stessa percentuale, -24% rispetto a un anno fa, provocando così un malcontento in borsa, e vedendo le azioni collassare al -10% in poche ore.
Terzo e ultimo autogol proviene dall’azienda che più gli sta dando grane negli ultimi mesi: Twitter. Musk sembra stia trascinando Twitter in un vero e proprio scontro frontale con Microsoft a causa dei nuovi tariffari voluti dal nuovo proprietario del social. Infatti, nei nuovi piani della piattaforma vi è la pretesa che le aziende paghino 42 mila dollari al mese per accedere, analizzare ed elaborare i dati raccolti da Twitter.
Microsoft non sembra però minimamente incline a ottemperare alla richiesta del social, e quindi è stato lo stesso Musk a minacciare di denunciare l’azienda fondata da Bill Gates per aver usato le informazioni senza autorizzazione, twittando sul suo profilo una frase quanto mai emblematica: “È tempo di querele”. La risposta di Microsoft non si è fatta attendere, e l’azienda ha rimosso Twitter dalla propria piattaforma pubblicitaria aziendale Smart Campaign, utilizzata da molti inserzionisti per gestire le campagne sulle piattaforme social, riporta ‘Il Corriere’. Un potenziale non certo da poco per Twitter, che sta cercando faticosamente e in ogni modo possibile di riguadagnare credibilità agli occhi degli inserzionisti fuggiti dopo l’acquisizione di Musk.