
A meno di due settimana dall’effettiva compravendita, sembra che il plurimiliardario abbia chiaro in mente i suoi piani per il futuro di Twitter.
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Twitter licenzia gran parte dei suoi dipendenti
È già emblematico che il primo provvedimento preso dall’imprenditore sia stato licenziare almeno quattro top manager, tra cui il CEO di Twitter, Parag Agrawal. Ma Musk non si è fermato qui, infatti la società, la scorsa settimana, ha annunciato ai dipendenti, via mail, un grosso piano di licenziamenti. Non è chiara l’entità esatta, ma diversi giornali internazionali riportano che probabilmente Twitter perderà circa metà del suo attuale personale, con il licenziamento di quasi 7.500 dipendenti.Questa manovra si presuppone sia finalizzata a risollevare le sorti economiche di Twitter che notoriamente non sono floride e che anzi, sono spesso in perdita. Nella mail inviata la scorsa settimana, il nuovo patron del social ha spiegato ai dipendenti che la strada dei licenziamenti e della riorganizzazione del persone è l’unico modo per rientrare delle perdite di cui soffre l’intera società: “nel tentativo di riportare Twitter su un percorso sano, venerdì avvieremo un difficile processo di riduzione della nostra forza lavoro globale. Sappiamo che ciò avrà un impatto su un certo numero di persone che hanno dato un prezioso contributo a Twitter, ma questa azione è purtroppo necessaria per garantire il successo dell’azienda in futuro”.
Le spunte blu a pagamento: la nuova idea di Elon Musk per Twitter
L’altro tema molto dibattuto da quando Elon Musk è a capo del social, è quello inerente alle spunte blu. L’iconcina che soltanto Twitter può concedere ai propri utenti, dopo accurata verifica, serve a indicare che dietro a quel profilo vi è effettivamente una persona reale e non un bot.Per questo sembra quasi incomprensibile la discussione sul rendere queste spunte “accessori” da aggiungere al proprio nome online previo pagamento. Secondo uno dei più informati giornalisti che si occupano di tecnologia, Casey Newton, Twitter avrebbe cominciato a chiedere ai propri utenti verificati, ovvero quelli con la sopracitata spunta blu, di pagare 4,99 dollari al mese per non perdere il simbolino accanto al nome.
Nella discussione, quando si parlava di versare al social 20 dollari per mantenere la spunta blu, era entrato a gamba tesa anche Stephen King, scrittore di fama mondiale, nonché utente Twitter molto attivo, che aveva fatto notare come Musk avrebbe dovuto pagare lui per rimanere attivo sulla piattaforma e non il contrario. L’imprenditore ha prontamente risposto con la solita ironia: “In qualche modo dobbiamo pagare le bollette! Twitter non può reggersi solo sulla pubblicità. Che ne pensi di 8 dollari?”.
Molti hanno poi fatto notare che permettere a ogni utente di raggiungere la spunta tramite pagamento potrebbe rendere il social meno sicuro e affidabile, in quanto la spunta blu era nata dopo che diverse celebrità si erano lamentate della presenza di molti profili che si spacciavano per loro. Rendere a pagamento uno strumento che dovrebbe essere di verifica e di tutela dell’identità online potrebbe quindi ottenere l’effetto opposto e far tornare il social indietro diversi anni. Tuttavia ancora non c’è stata una decisione ufficiale sulle intenzioni della società, quindi non resta che attendere il verdetto del nuovo proprietario.