
Dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19 le scuole e le università si sono organizzate con la didattica a distanza e i lavori che lo permettevano sono passati prontamente allo smart working. Tra gli strumenti tecnologici utilizzati, le videochiamate si sono presentate come il miglior alleato per continuare a fare lezione o per riunirsi tra colleghi. Ma tra estensioni e trucchi per non seguire, come fa un’insegnante a capire se uno studente è attento? Ecco il nuovo tool creato con l’intelligenza artificiale.
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Intelligenza artificiale: il tool che scova gli studenti distratti
Si chiama AffectiveSpotlight, letteralmente “rilevatore affettivo”, lo strumento sviluppato da Microsoft che sfrutta l’intelligenza artificiale per testare il livello di attenzione del pubblico in una videochiamata. Ricreando la mimica facciale dei partecipanti e registrando qualsiasi movimento del viso, il sistema crea dei valori numerici corrispondenti alla risposta emotiva stimata: l’IA indicherebbe così al presentatore ogni 15 secondi i partecipanti con il punteggio più alto in quel periodo di tempo, ovvero quelli più coinvolti. Il programma, nello specifico, riesce a decifrare movimenti del capo, sorrisi, magoni e addirittura il movimento delle sopracciglia per tracciare i segnali di dubbio e confusione. Il tool, oltre ad essere un mezzo utile a capire chi è attento e chi no, è un ottimo strumento per il docente per ricevere un feedback dagli studenti sulla propria lezione e capire se è stato abbastanza coinvolgente. Come riportato su Leganerd, però, il tool è stato testato su un campione di 175 persone e solo il 40% sembra essere stato coinvolto dal software. D’altro canto, non sono ancora stati condotti degli studi sull’universalità delle micro-espressioni per riuscire a garantire una traduzione certa dei movimenti facciali. Nonostante ciò, i relatori pare abbiano dato la loro benedizione all’intelligenza artificiale, con l’auspicio che possa continuare a progettare strumenti utili da accostare a situazioni della vita quotidiana.
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