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facebook at work e marketplace

Sembra proprio che Mark Zuckerberg non sia mai sazio. La sua voglia di cannibalizzare il web pare non finire mai. Così, dopo aver monopolizzato le chat creando Messenger e comprando Whatsapp, dopo essere entrato a gamba tesa su Google introducendo i contenuti sponsorizzati, dopo aver acquistato Instagram per diventare padrone assoluto dei social network, ecco ora dare il via a un nuovo capitolo della sua guerra di conquista.

Stavolta tocca a due grandi settori finora “risparmiati” dal colosso di Menlo Park: gli acquisti online e il mondo del lavoro; con due strumenti che stanno per debuttare ma già stanno facendo tremare realtà come eBay e Linkedin.

Come funziona Facebook Marketplace

'MARKETPLACE' SARA’ IL NUOVO EBAY? - Far gestire la compravendita di beni e servizi direttamente agli utenti, senza più l’intermediazione del gestore del sito web o degli amministratori dei gruppi sui social: è l’obiettivo di Marketplace, la nuova sezione di Facebook, pronta al lancio in USA, Gran Bretagna Australia e Nuova Zelanda. Nessuna commissione sulle transazioni, nessuna intromissione da parte della piattaforma. Il prezzo? Nessuna responsabilità in caso di problemi nell’acquisto.

Con il nuovo aggiornamento della versione mobile dell’App, l’icona che fino ad oggi rimandava a Messenger verrà sostituita dal pulsante 'Marketplace'; cliccando si aprirà all’utente una sezione che, sfruttando un algoritmo basato sulle ricerche effettuate o sulle pagine a cui si è messo “Mi piace”, mostrerà una specie di vetrina online con proposte di oggetti che potrebbero interessare l’utente. A quel punto basterà contattare il venditore per concludere l’affare. Per ora 'Marketplace' funzionerà solo su smartphone e tablet ma presto verrà implementata anche nella versione desktop.

PER LE AZIENDE ARRIVA ‘FACEBOOK AT WORK’ - Ma Facebook pensa in grande e ha deciso di rivolgersi esplicitamente anche alle aziende, grandi o piccole che siano. Ha messo al lavoro gli sviluppatori e ha dato vita a 'Facebook at Work', la piattaforma per la produttività pensata proprio per il lavoro. In questo caso non si tratta di una sezione ma di un social network a parte, anche se graficamente e strutturalmente simile al fratello maggiore; con una differenza: sarà un servizio a pagamento, con un costo variabile a seconda del numero di dipendenti dell’azienda che lo richiederà. Una specie di chat aziendale dove comunicare con i colleghi, scambiarsi informazioni e documenti, organizzare il lavoro e riunioni a distanza. Con la comodità di sapere dal primo istante come funziona. Per questo piattaforme come Slack, Asana, Basecamp, Yammer potrebbero avere i giorni contati.

Linkedin per ora sembra essersi salvata; ancor per un po’ manterrà il predominio per quel che riguarda domanda e offerta di lavoro. Ma ancora per quanto? Quando ci sarà il prossimo assalto della “banda Zuckerberg”?

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