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cyberbullismo

Smartphone, tablet e pc sembrano quasi indispensabili a tutti noi, e in particolare per gli adolescenti, che spesso proprio attraverso questi strumenti intrattengono amicizie, si informano e portano avanti hobbies e interessi. In particolare, in questi giorni di isolamento legati all’emergenza Coronavirus, sono stati probabilmente ancora più importanti per gli studenti, che anche grazie alla tecnologia hanno potuto continuare a studiare. Ma è anche vero che, per quante possibilità ci fornisce la Rete, allo stesso modo purtroppo esistono rischi a cui siamo esposti. Uno di questi ha un nome ormai famoso, ed è il Cyberbullismo. Quasi tutti ne hanno sentito parlare, ma in pochi sanno effettivamente in che cosa consiste e come difendersi. Per questo, insieme a Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre Italiano coordinato dal Ministero dell’Istruzione, vogliamo spiegare nel dettaglio cos’è questo fenomeno e cosa si può fare nel concreto qualora se ne fosse vittima.

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  • Cyberbullismo: la legge ci difende

    Per dare una denominazione a questo fenomeno molto diffuso nella nostra società, è stato coniato il termine Cyberbullismo, ovvero bullismo elettronico, identificato come una realtà concreta e sanzionabile da una legge in vigore dal 18 giugno 2017, promulgata proprio al fine di contrastarlo. Per Cyberbullismo si intende “Qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo. (Art.1)”. La legge indica inoltre misure di carattere preventivo ed educativo nei confronti dei minori (qualunque sia il ruolo nell’episodio) da attuare in ambito scolastico, e non solo. È possibile quindi, in presenza di questi atti, rivolgersi alle autorità per difendersi.

    Caratteristiche del Cyberbullismo

    Sebbene ogni forma di Cyberbullismo avvenga in termini e modalità diverse, tuttavia è possibile tracciare dei tratti comuni:
  • La diffusione di materiale tramite internet è incontrollabile e non è possibile prevederne i limiti: video e immagini potrebbero restare online nonostante gli interventi e questo ha un impatto devastante sulla vittima.
  • Il cyberbullo tende a rimanere nascosto dietro un nickname e cercare di non essere identificabile.
    La violenza in rete può avvenire ovunque, raggiungendo la vittima anche nei suoi “spazi sicuri”, facendogli percepire di non avere via di fuga.
  • Allo stesso modo, atti di cyberbullismo possono avvenire a ogni ora del giorno e della notte.
  • Non potendo assistere alle reazioni della vittima alle sue aggressioni, il cyberbullo spesso non è consapevole delle conseguenze delle proprie azioni. Spesso per lui è solo un gioco, e non prova né empatia né rimorso per ciò che ha fatto, se non viene aiutato ad esserne consapevole da qualcun altro, spesso quando è troppo tardi.
  • Come riconoscere le varie forme di Cyberbullismo

    Quello che definiamo Cyberbullismo si può manifestare in molti modi. Esistono dei termini che, in base alle caratteristiche, classificano diverse forme del fenomeno. In alcune di queste, il Cyberbullismo è riconducibile penalmente a reati come stalking e diffamazione.
  • Flaming: rappresenta una forma di Cyberbullismo prettamente verbale sotto forma di messaggi offensivi sui forum o sui social, finalizzati ad umiliare il destinatario;
  • Impersonation: come suggerisce il nome stesso, consiste nell’appropriazione di un’altra identità, diversa dalla propria, per mandare messaggi o pubblicare post fingendosi qualcun altro;
  • Trickery: si tratta di uno scherzo molto crudele che riesce grazie all’inganno;
  • Cyberstalking: rappresenta una forma di molestia che si configura come un controllo ossessivo, perpetrato attraverso il web, nei confronti di qualche utente;
  • Doxing: rappresenta una forma di privacy violata attraverso la diffusione sul web di informazioni sensibili e dati strettamente personali;
  • Denigration: il fine è appunto la denigrazione gratuita, ovvero la distruzione psicologica di qualcuno sui social o sui forum al fine di provocare dolore attraverso commenti offensivi pubblici, letti quindi da moltissimi utenti;
  • Cyberbashing: si tratta della registrazione e della successiva condivisione compiaciuta di immagini o di un video, contenenti riprese di un’aggressione avvenuta.
  • Harassment: rappresenta un altro modo di molestare una persona attraverso il web, spingendosi persino a vere e proprie minacce di morte.
  • Cyberbullismo: come rimuovere i contenuti, segnalare e denunciare

    Se è vero che purtroppo il Cyberbullismo è un fenomeno in preoccupante crescita, è comunque altrettanto vero che grazie all’istituzione della legge 2017, esistono mezzi legali di cui la vittima si può avvalere per difendere la propria persona.
    Qualora un commento sia ritenuto offensivo e denigratorio, è possibile infatti richiedere al gestore della pagina di rimuoverlo o oscurarlo e, qualora non fosse eliminato entro 24 ore, ci si può rivolgere al Garante della Privacy che provvederà a toglierlo immediatamente. In questo caso basterà semplicemente compilare un modulo, scaricabile qui, e inviarlo all’indirizzo e-mail Cyberbullismo@gpdp.it. Se hai 14 anni o più puoi farlo in autonomia, altrimenti sarà uno dei tuoi genitori a farlo per te.
    È possibile inoltre fare appello alle autorità amministrative, denunciando l’accaduto all’autorità di sicurezza pubblica e richiedendo anche al questore una sanzione nei confronti del cyberbullo (questa parte amministrativa e risarcitoria permane anche se il cyberbullo ha meno di 14 anni). Esiste comunque la strada penale che, qualora venisse intrapresa, comporterebbe conseguenze anche molto serie, che variano da un risarcimento cospicuo in denaro fino alla vera e propria reclusione per un periodo differenziato in base all’età del cyberbullo e alla gravità della condotta. Tuttavia, se il cyberbullo ha meno di 14 anni, è totalmente escluso dall’imputabilità penale.

    Difendersi dal Cyberbullismo

    Il consiglio principale che diamo a tutti coloro che sono vittima di Cyberbullismo o che assistono ad atti denigratori online, è di parlare subito con un adulto di riferimento per decidere insieme quale strada intraprendere. Importante è muoversi tempestivamente per la rimozione dei contenuti offensivi, dopodiché, con l’aiuto di un genitore, di un insegnante o di una persona fidata (un altro parente o un esperto) si deciderà in che modo agire contro il cyberbullo. Per qualsiasi consulto, gli operatori della helpline, gestita da Telefono Azzurro, nell’ambito del progetto Generazioni Connesse, sono disponibili ad ascoltare e dare un aiuto concreto attraverso la chat presente sul sito www.azzurro.it e attraverso il numero 1.96.96.
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