
Le amicizie sembrano essere diventate un concetto astratto, un'idea, che ci accompagna nel nostro quotidiano ma che difficilmente si concretizza in incontri reali. La solitudine è ormai una delle sensazioni più diffuse, in un mondo dove le piattaforme social ci permettono di rimanere in contatto con chiunque, in qualsiasi momento. Ma, come si spiega, nonostante abbondino i contatti virtuali, la sensazione di isolamento persiste? Scopriamolo insieme, partendo dal concetto di "epidemia di solitudine" che è ormai entrato nel nostro vocabolario.
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La solitudine non è l'assenza di amici, ma la distanza emotiva
Le statistiche ci dicono che, in termini numerici, non abbiamo meno amici rispetto al passato. Un sondaggio della Colorado State University, citato da The Atlantic, mostra che la maggior parte delle persone ha circa lo stesso numero di amici di un tempo, in media quattro o cinque. Tuttavia, il 40% delle persone si sente emotivamente distante dai propri amici, desiderando trascorrere con loro più tempo di quanto riesca effettivamente a fare. La solitudine non sembra essere il frutto dell'assenza di relazioni, ma della difficoltà di coltivarle nella vita reale.
L'amicizia: un impegno da calendario
Le amicizie oggi sembrano presentarsi come dei veri e propri "doveri": occasioni di socialità da calendarizzare. Tra impegni lavorativi, familiari e sociali, i rapporti con gli amici si riducono spesso a semplici messaggi tipo “Dovremmo incontrarci!”, finendo a guardare TikTok da soli sul divano e poi addormentarsi. Il nostro tempo, sempre più frenetico e complesso, rende difficile dedicarsi in modo autentico a chi ci è vicino.
Il tempo libero scarseggia
Secondo Daniel Cox dell'American Enterprise Institute, il tempo libero è diventato una risorsa sempre più scarsa, soprattutto per i Millennials più anziani, che nel 2021 avevano circa 16 minuti in meno di tempo libero al giorno rispetto agli adulti della stessa fascia d'età nel 2003, minuti che vengono destinati a lavoro, sonno e cura di eventuali figli.
L'amicizia in una società individualista
Il lavoro e i doveri hanno un impatto diretto sulla capacità di coltivare legami affettivi. Ma non è solo il lavoro a frenare le amicizie: anche la cultura della performance sociale e la ricerca di successi personali tendono a sottrarre tempo a chi, invece, vorremmo vedere. Si tratta di un cambiamento nei modelli sociali che impongono una maggiore concentrazione sull'individuo, lasciando le amicizie come qualcosa che deve adattarsi alla "logistica" della vita quotidiana. Cox sottolinea che in passato la partecipazione a gruppi come sindacati, circoli civici e comunità religiose permetteva incontri regolari tra amici e conoscenti.“Una delle cose più belle di queste istituzioni è che regolarizzano i contatti, - osserva Cox al The Atlantic- ci si trova lì alla stessa ora o per lo stesso tipo di incontri... con valori e aspettative di comportamento condivisi. In questo modo si toglie molto lavoro al singolo”.
Le amicizie moderne
Anna Goldfarb, autrice di Modern Friendship, osserva che le amicizie moderne consistono nell'avere tanti amici che "hanno una storia in comune solo con noi, ma quasi mai tra di loro". Ciò significa che, per vedere più persone, occorre organizzare più incontri separati, un compito che non tutti riescono a gestire. C'è un amico che si conosce per lavoro e un altro che si conosce da un altro contesto, ma non si conoscono tra loro. Per vederli entrambi occorrerebbero due appuntamenti separati, quando non si è sicuri di avere tempo nemmeno per uno. “Dobbiamo trovare delle ragioni individuali per ogni amicizia per mantenerla attiva”, ha detto Goldfarb.
Ridimensionare le aspettative
Mantenere le amicizie in questo nuovo mondo richiede un ridimensionamento delle aspettative. Goldfarb suggerisce di avvicinarsi ai propri amici interessandosi alle cose che stanno loro a cuore e chiedendo di uscire per piccoli e specifici periodi di tempo. Le nostre amicizie sono ancora lì, ma viviamo in un mondo dove non sembra esserci spazio per viverle appieno. “Abbiamo bisogno che i nostri amici ci vedano”, ha detto Goldfarb. “Abbiamo bisogno che i nostri amici tengano conto di tutti i nostri ruoli”.