
Al giorno d'oggi è un lavoro a tutti gli effetti, di quelli che rubano grande parte della giornata lavorativa, ma anche un'attività che può presentare il conto per via della sua crudezza. Lo conferma Sara (nome di fantasia), che lavora come moderatrice per TikTok Italia: la 28enne ha spiegato a 'Fanpage' quanto sia dura la vita da moderatrice.
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"Siamo immersi nei social e pensiamo di conoscere tutto ma in realtà non è così": la vita di un moderatore ai tempi dei social
"Per due anni ho guardato in casa delle persone, so cosa vedono, cosa cercano, cosa scrivono” esordisce Sara. Il suo lavoro consiste sostanzialmente nel monitorare video e contenuti dannnosi diffusi in rete. Ma non è un lavoro per deboli di cuore: "Ho visto filmati di bambini violentati da animali, o la clip di un padre che girava per strada con in mano la testa mozzata di sua figlia". Video di questo genere vengono eliminati dai moderatori come Sara ogni singolo giorno. La ragazza ha iniziato a lavorare come moderatrice da due anni e ha spiegato il suo percorso fin qui. Dopo una rapida selezione, Sara è entrata a far parte di TikTok italia.Lavora da casa, da remoto, e in piena autonomia. Soltanto all'inizio ha svolto un corso sulle policy dell'azienda, poi il periodo di affiancamento e, infine, il lavoro in solitaria. Tra le sue mansioni rientrano il monitoraggio, il tag e l'eliminazione dei contenuti. Il tutto secondo un preciso schema di regole: per esempio ”per quanto riguarda la violenza grafica tu sai che se vedi del sangue devi taggarlo con una policy, se vedi un suicidio o un contenuto autolesionistico con un'altra. Ogni dettaglio che può costituire un fattore trigger lo devi catalogare”.
La giornata scorre come quella di un normale lavoro in ufficio, ma con più flessibilità: ”Puoi lavorare il mattino, il pomeriggio o la sera. Io ho sempre preferito la sera, che può essere 11-24 o 22-7. Sono piuttosto flessibili e puoi esprimere preferenze, ci sono anche diverse pause stabilite per staccare. Soprattutto se durante il turno vedi qualcosa che ti fa stare male”.
Insomma un lavoro duro, non adatto a tutti. In più, stando a quanto afferma Sara, anche poco remunerativo considerando la sua natura: la ragazza guadagna infatti 1.200,00 euro al mese. Troppo pochi per chi quotidianamente si ritrova davanti l'orrore del web. Sara infatti, oltre a controllare video, si occupa anche di eliminare i commenti sgradevolie violenti: ”Per esempio il caso della ragazza che è stata violentata a Palermo, le hanno detto qualsiasi cosa sotto nei commenti. Qualsiasi cosa. Poi ci sono gli auguri di morte, o i sessantenni che scrivono frasi inopportune sotto i video delle ragazzine”.
E si tratta inoltre di un lavoro che, alla lunga, può presentare il conto. Sara che già soffriva di insonnia ha affermato di aver sperimentato per la prima volta la paralisi del sonno: ”Tanto stress. Poi per bilanciare ho sempre cercato di compensare con attività extra lavoro”. Per fortuna in azienda è attivo uno sportello di supporto psicologico "se no un lavoro così non lo puoi fare" precisa Sara che aggiunge: "C’è un canale dove propongono attività durante il turno, delle specie di giochi, per esempio indovinare il titolo di un film guardando un’immagine".
Il lato positivo del fare questo lavoro? Senza dubbio il grado di consapevolezza che si raggiunge: “Siamo immersi nei social e pensiamo di conoscere tutto ma in realtà non è così. Quando tu vedi il dietro le quinte è come se cadesse il velo di Maya, non hai più il filtro che separa te e gli altri. Per due anni ho visto in casa delle persone, ho visto cosa vedevano, cosa cercavano, cosa scrivevano. Viviamo in un mondo marcio. Un po’ di amarezza c’è”.