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di Margherita Paolini
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niente bocciatura per i 10 studenti autori di un video incriminato realizzato a scuola

Lo scorso febbraio fanno un video hot alle loro compagne seminude. Oggi, i giovani studenti dell’Itas Galileo Galilei di Jesi sono stata graziati, scampando miracolosamente alla bocciatura prospettata dalla potenziale pena dei 5 in condotta.

Floriano Tittarelli, Dirigente scolastico dell’istituto, ha dichiarato che, nonostante si sia tenuto conto della gravità dell’episodio, si è ritenuto opportuno non farlo incidere nell’esito finale degli scrutini.

STUDENTI GUARDONI - Il fatto incriminato si è svolto lo scorso febbraio, a pochi minuti dall’inizio dell’ora di educazione fisica. Le povere studentesse di una classe dell’Istituto marchigiano, si stavano regolarmente cambiando per fare ginnastica, ignare di quanto accadeva dietro la porta dello spogliatoio. Dalla serratura, infatti, una decina di compagni del primo e del secondo anno, ben organizzati, realizzavano da mastri registi un filmino che avrebbero di lì a poco postato su Facebook. Le “grazie” delle povere studentesse sono finite alla berlina di altri studenti che non hanno denunciato l’accaduto.

NIENTE BOCCIATURA: MEGLIO I LAVORI UTILI - Ai dieci giovani furbetti identificati come i colpevoli del fatto, sono state comminate pene differenti. Alcuni sono stati sospesi dalla scuola, altri se la sono scampata con i lavori utili, che secondo molti insegnanti sono maggiormente educativi rispetto a qualsiasi altra punizione. I più sfortunati hanno dovuto fare i conti con entrambi i castighi. Ma tutti, alla fine della storia, possono ritenersi fortunati, in quanto è stato risparmiato loro l’epilogo più temibile: la bocciatura. Così molti di loro hanno potuto vivere, anche se non nella piena serenità, la promozione attesa. Non sono mancati i casi dei rimandati a settembre per via delle insufficienze.

PRIVACY A RISCHIO - Un fatto, quello del video scabroso, che non ha influito insomma sulla condotta dei dieci giovani, improvvisatisi per pochi minuti registi. Ad ogni modo, secondo quanto dichiarato dal Dirigente scolastico, i dieci guardoni hanno pagato ciò che dovevano. L’episodio, tuttavia, insegna che, per l’ennesima volta, i risvolti maggiormente negativi sono legati alla rete e al tanto osannato Facebook. Se, infatti, i giovani studenti avevano già invaso la privacy delle compagne spiandole da dietro la serratura della porta, si sono macchiati di colpa ben più clamorosa postando il video sul popolarissimo social network.

E a te è capitato di essere spiato o registrato a scuola a tua insaputa?

Margherita Paolini