
Nell’era del cyberbullismo, la cattiva condotta sembra essere una prerogativa di molti studenti, che ora tentennano a causa di una probabile bocciatura. La perfetta combinazione della riforma Gelimini, in vigore dall’a.s.
2008-2009, e della violenza giovanile che spopola incontrastata non solo sui social network, mette a rischio, anche quest’anno, circa 10mila studenti. Una cifra esorbitante che dovrebbe far riflettere sulle cause e sugli effetti di quanto accade puntualmente da anni al termine della stagione scolastica.LA RIFORMA GELMINI - La riforma dell’ex ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini prevede la bocciatura di chiunque, alla fine dell'anno, presenti un 5 in condotta. Il cattivo comportamento a scuola, insomma, deve essere considerato un parametro fondamentale nell’elaborazione della valutazione complessiva dello studente. L'ex ministro, infatti, non ha mai nascosto di riservare un’attenzione particolare, al di là del curriculum scolastico del singolo alunno, al comportamento, tradotto in rispetto delle regole, adempimento dei propri doveri, capacità di relazionarsi correttamente con gli altri mostrando di saper vivere all’interno di una comunità.
EFFETTI DELLA RIFORMA - Sebbene animata da buoni propositi, questa riforma miete ogni anno un numero di bocciati non indifferente. Nei primi tre anni dalla sua entrata in vigore, sono stati oltre 35mila gli studenti che hanno dovuto ripetere l’anno a causa del 5 in condotta. Una media, insomma, di circa 10.000 ragazzi ogni anno. La bocciatura in condotta trova soprattutto negli Istituti professionali terreno fertile. Il primo anno delle superiori è certamente il più critico. Infatti la media prevede che ogni 10 rimandati, 3 siano studenti delle scuole medie, e 7 delle superiori. Per quanto riguarda quest’ultimi, la loro percentuale nell’a.s. 2010-2011 è stata dello 0,5%.
CATTIVA CONDOTTA AI TEMPI DEL CYBERBULLISMO - Non stupiscono troppo questi dati se consideriamo quanto negli ultimi anni sia cresciuto il fenomeno del bullismo nelle scuole, e soprattutto sul web. Ogni giorno si parla di cyberbullismo e violenza in rete. Capita, inoltre, sempre più spesso, di sentire notizie drammatiche come quelle dei tentati suicidi di giovani a causa delle continue vessazioni da parte dei loro coetanei. Una realtà questa, particolarmente critica, che va ad aggiungersi agli atti di vandalismo e teppismo tanto diffusi nelle scuole. La popolarità della cattiva condotta è figlia, insomma, di un periodo fertile di cause più o meno gravi. Al liceo Agnesi di Milano, un mi piace” su Facebook agli insulti di una studentessa nei confronti di un’insegnante sta mettendo a rischio la promozione di 30 ragazzi.
CONTENERE LE BOCCIATURE - In questa situazione non mancano professori che propongono alternative al 5 in condotta. Si chiamano “punizioni creative” e, da un certo punto di vista, sono più educative della drastica bocciatura. Se un ragazzo, ad esempio, imbratta la parete di una scuola o un banco, deve provvedere a ripulire tutto, come anche se rompe una porta o qualsiasi altra cosa. Riparare ai propri danni infatti rende maturi e consapevoli delle cattive azioni. Di fronte agli insulti rivolti ai professori o agli atti di vessazione nei confronti di compagni indifesi e deboli, i provvedimenti devono essere certo più incisivi. Accanto alle sospensioni si può ricorrere, infatti, ad una politica rieducativa che insegni il rispetto, oltre che dell’ambiente scolastico, anche delle persone che lo vivono, nella direzione di una civile convivenza.
Margherita Paolini