
Il solstizio d’inverno avviene durante il giorno più corto dell’anno, quello con meno ore di luce in assoluto e con la notte più lunga. A partire da sabato, quindi, le ore di dì inizieranno progressivamente ad aumentare. Ma cos’è il solstizio d’inverno e perché non si verifica sempre lo stesso giorno?
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L’etimologia dell’espressione solstizio d’inverno
Il termine solstizio compare già nella lingua latina e deriva dall’unione di due parole: sol e sistere, che indicavano il “Sole fermo”. Durante i giorni del solstizio, infatti, il Sole, che per gli antichi ruotava attorno alla Terra, sembrava apparentemente immobile nel cielo come se avesse arrestato il suo moto perpetuo.
Cos’è il solstizio d’inverno
Il solstizio è il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente, il punto di declinazione massima o minima. Nel corso dell’anno nell’emisfero boreale, all’interno del quale si trova anche l’Italia, il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva sull’orizzonte nel mese di giugno e negativa a dicembre. Nell’emisfero australe, invece, si verifica l’evento opposto: a giugno la declinazione negativa, a dicembre quella positiva. Assieme agli equinozi, i solstizi sono fenomeni astronomici legati ai moti della Terra attorno al sole, quello di rotazione e quello di rivoluzione, e all’inclinazione dell’asse terrestre. Nel solstizio d’inverno in particolare il Sole si trova alla minima altezza sull’orizzonte e esattamente in corrispondenza del Tropico del Capricorno nell’emisfero settentrionale.