
Una delle conseguenze tangibili anche da noi europei della guerra che si sta svolgendo da settimane in Ucraina, è senza dubbio il prezzo della benzina e del diesel che cresce incessantemente, giorno dopo giorno. E proprio la benzina, di cui molto si è discusso negli ultimi giorni, sembrerebbe essere la causa dell’abbassamento del quoziente intellettivo dell’essere umano. A rivelarlo è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Pnas che prova una correlazione tra l’esposizione ai gas di scarico delle automobili durante l’infanzia e l’abbassamento del QI in più di 170 milioni di americani vivi oggi, circa la metà della popolazione degli Stati Uniti.
Benzina con il piombo ha danneggiato la salute e il QI di milioni di americani
Quando ci fu il picco nell’uso del piombo come addensante all’intero del combustibile negli Stati Uniti, quindi tra il 1960 e il 1980, il livello di piombo nel sangue della popolazione era comunemente dalle tre alle cinque volte superiore al livello che oggi farebbe scattare una valutazione clinica del paziente. E quindi milioni di adulti vivi ora, ma che furono bambini in quegli anni, sono stati sovraesposti a questo materiale pericoloso.
Ma se al tempo, quei livelli di piombo vennero considerati innocui, studi successivi hanno evidenziato che tali esposizioni probabilmente sono state la causa del mancato sviluppo di diversi organi, tra i quali il cervello, le ossa e il sistema cardiovascolare, con conseguenti deficit in queste zone più colpite. Queste mancanze sono sopravvissute al tempo, in alcuni casi sono anche peggiorate, e ora si ritiene che siano la causa di malattie croniche e legate all'età difficili da curare, come malattie cardiovascolari e demenza.
Metà della popolazione americana ha perso punti di QI
Lo studio, portato avanti da Michael J. McFarland, Matt E. Hauer e Aaron Reuben, utilizza i dati di un’indagine nazionale sui livelli di piombo e analizza i campioni di sangue di oltre 11.600 bambini tra il 1976 e il 2016. I ricercatori hanno quindi stimato i possibili livelli di piombo nel sangue nel periodo tra il 1940 e il 1975 basandosi sul consumo di benzina di quel periodo.
Hanno poi determinato il probabile carico di esposizione al piombo per tutta la vita di ogni americano vivo nel 2015 e da qui, con una formula, è stato stimato il danno del piombo sull’intelligenza calcolando i punti di QI persi in relazione all’esposizione alla sostanza, sintetizza il Corriere.
Le conclusioni a cui sono giunti con questa ricerca hanno dell’incredibile: più della metà degli abitanti negli Stati Uniti potrebbe avere un QI leggermente inferiore per aver inalato gas di scarico dei veicoli alimentati a benzina con piombo quando era bambino. In tutto il QI sarebbe sceso di 824 milioni di punti in più di 170 milioni di americani vivi oggi, circa appunto la metà della popolazione degli Stati Uniti.
Dunque i ricercatori stimano che negli USA l’esposizione al piombo possa aver causato un calo medio del QI di 2,6 punti. I più colpiti sarebbero le persone nate tra la metà e la fine degli anni Sessanta che potrebbero aver perso in media 5,9 punti di QI.
E, sebbene la perdita di alcuni punti QI può sembrare trascurabile, gli autori della ricerca sottolineano che questi cambiamenti sono di portata tale da poter potenzialmente portare le persone con capacità cognitive inferiori alla media, e quindi con un punteggio QI inferiore a 85, a essere classificate come aventi una disabilità intellettiva, ovvero tra coloro con punteggio QI inferiore a 70.
Da notare, infine, che simili utilizzi del piombo si sono probabilmente verificati anche in altri paesi ad alto reddito, afferma Aaron Reuben della Duke University nella Carolina del Nord, tra gli autori del lavoro. “I modelli di utilizzo del piombo nella benzina nel corso dell’ultimo secolo sono stati molto simili nei paesi sviluppati”.
Ma, sembrerebbe che a farne le spese oggi sarebbero in gran parte gli statunitensi: gli scienziati evidenziano infatti come gli americani nati prima del 1996, anno nel quale nel Paese fu abolito il piombo nella benzina, e in particolare nati tra gli anni ‘60-’70 potrebbero ora essere maggiormente a rischio di problemi di salute legati al piombo, rispetto ai loro coetanei sparsi in altre parti del mondo, a causa di un’esposizione relativamente prolungata e alta da bambini. Ad esempio, infatti, in Italia l’additivo fu abolito già nel 1985.