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petizione contro la schwa

Sta facendo molto discutere in queste ore la petizione, lanciata già qualche giorno, da Massimo Arcangeli, linguista e scrittore, ordinario di Linguistica italiana dell’Università di Cagliari. Il docente si è infatti scagliato contro la schwa (ə) che a suo dire rappresenterebbe “una pericolosa deriva spacciata per anelito d'inclusività da incompetenti in materia linguisticacome riporta il contenuto della petizione. L'appello, che nelle ultime ora ha raggiunto quasi 14mila firme (e aumentano vertiginosamente), è stato accolto da una folta schiera di accademici tra cui lo storico Alessandro Barbero e il filosofo Massimo Cacciari.

L'appello firmato dagli accademici

Tutto è nato da un documento del ministero dell’Università per laprocedura di conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale di professorə universitario di prima e seconda fascia”.
La 'e' rovesciata all'interno del documento ha fatto andare su tutte le furie il docente che nell'appello commenta: “I promotori dell'ennesima follia, bandita sotto le insegne del politicamente corretto, pur consapevoli che l'uso della "e" rovesciata" non si potrebbe mai applicare alla lingua italiana in modo sistematico, predicano regole inaccettabili, col rischio di arrecare seri danni anche a carico di chi soffre di dislessia e di altre patologie neuroatipiche”.

Con la schwa, Italia diventa "terra di mezzo"

Ma non è la prima volta che la 'e' rovesciata genera scompiglio, soprattutto sui social. Anche se i motivi del dissenso sono poi sempre gli stessi; infatti la schwa, ma anche altri simboli, per la petizione non rappresentano delle reali “richieste di cambiamento ma sono invece frutto di un perbenismo, superficiale e modaiolo, intenzionato ad azzerare secoli e secoli di evoluzione linguistica e culturale con la scusa dell'inclusività”. L'adozione della schwa trasformerebbe quindi la penisola in una sorta di “terra di mezzosecondo i firmatari dell'appello e il suo promotore.