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Università, studente accoltellato 13 volte dal coinquilino: è gravissimo

Lo scorso lunedì 11 ottobre a Pescara, in una delle tante case condivise dagli studenti fuori sede durante gli anni degli studi, uno studente originario di Termoli è stato aggredito fisicamente dal proprio coinquilino con 13 coltellate, finendo in ospedale con il codice rosso.

Ad allertare i soccorsi sono stati i vicini di casa che, sentendo le urla, hanno subito fatto irruzione nell’abitazione degli studenti per placare la lite e chiamare gli operatori del 118. Al momento è stato scongiurato il pericolo di morte e la polizia di Pescare è al lavoro per accertare il motivo della lite. Ecco tutti i dettagli della drammatica vicenda.

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Lite tra studenti coinquilini, ora entrambi in ospedale

Tutti i coinquilini dovrebbero supportarsi a vicenda, eppure in una casa a Pescara, la sera dello scorso 11 ottobre, è scoppiata una lite proprio tra due studenti fuori sede che condividevano un’abitazione. Secondo la ricostruzione dei fatti – come riportato da Fanpage – la vittima è uno studente di 21 anni originario di Termoli, ora a Pescara perché iscritto al corso di laurea in “Economia e Commercio”. Dopo essere uscito dal bagno sarebbe iniziata una discussione con il suo coinquilino, anch’egli 21enne, il quale avrebbe poi aggredito lo studente termolese con 13 coltellate sul corpo e in testa, tra orecchio e nuca. Le urla dei due studenti hanno destato la preoccupazione dei vicini che, giunti sul posto, hanno effettuato una prima medicazione di emergenza alla vittima e chiamato il 118.

Lite tra studenti coinquilini, il motivo

Lo studente termolese è ora all’ospedale Santo Spirito ed è fuori pericolo, sebbene la prognosi sia ancora riservata e siano in corso altre visite di controllo. In ospedale, oltre alla vittima, è arrivato anche il suo aggressore con una ferita alla gamba. Al momento non è ancora chiaro il motivo della lite e ad occuparsi del caso è la Polizia di Pescara, che ha già diffuso l’ipotesi che l’aggressore potrebbe essersi ferito da solo per dichiarare in seguito di essere stato colpito per primo e di essersi difeso.