
Lo sappiamo, la convivenza non è mai facile. Ma spesso è una strada obbligata per chi frequenta l'università. Pertanto muniti di molta pazienza e tolleranza, andiamo a vivere in case con 2, 3, 4... insomma con un numero variabile di persone.
In quel coacervo di variegata umanità propria di ogni casa universitaria che si rispetti, incontriamo i coinquilini più disparata. A volte conosciamo persone fantastiche, con le quali instauriamo bellissime amicizie destinate a perdurare nel tempo; altre volte, incappiamo in veri e propri psicopatici. Persone instabili, capaci di rovinarci la vita.
Noi di skuola.net ti proponiamo alcune domande da sottoporre al tuo coinquilino, per comprendere se la sua supposta insanità è una semplice illazione o preoccupante certezza.
10. Come descriveresti il tuo rapporto con la pulizia?
Una domanda semplice ma fondamentale, da rivolgere cosi, a bruciapelo. In una casa condivisa, un minimo di pulizia appare indispensabile. Ma non sempre tutti abbiamo gli stessi canoni igienici. C'è chi è più pulito, chi meno. Poi c'è lo psicopatico dell'igiene, che può esprimersi in due forme, diametralmente opposte: non pulisce mai oppure è un vero e proprio manico dell'ordine. In entrambe le varianti la situazione per noi sarà molto difficile.
9. Con che frequenza sei solito uscire per divertirti?
Bellissimo convivere con una persona allegra, spensierata, sempre pronta a far festa. Basta semplicemente che questo spirito goliardico non si proietti permanentemente in casa, trasformandola in un party continuo, aperto 24 ore su 24, 365 giorni all'anno.
8. Ti consideri una divinità inviolabile?
L'autostima ai massimi livelli è un pericolo indicatore di psicopatia. Spesso gli psicopatici credono di essere più intelligenti o potenti della normale umanità. In virtù di questa predicata, mai nascosta, superiorità credono di meritare un trattamento speciale rispetto agli altri.
7. Mentire, per te, è la norma?
Naturalmente a questa domanda non puoi aspettarti risposta affermativa. Appellandoti a tutte le tue doti psicologiche, attraverso l'osservazione empirica riceverai la risposta che cerchi.
6. Ti consideri un manipolatore?
Generalmente il coinquilino psicopatici è molto astuto. Le sue parole sono in grado di convincere le persone a fare quello che normalmente non farebbero. Molte le armi, impiegate a tale scopo: il senso di colpa, la coercizione e qualsiasi altro metodo subdolo.
5. Aiuteresti un amico in difficoltà?
Esistono persone che farebbero l’inimmaginabile per noi e altre che non muoverebbero un dito. Si tratta di persone carenti di empatia, a cui non interessa mettersi nei panni altrui. L'inquilino psicopatico pensa solo a se stesso ed è incapace di mettersi nei panni degli altri e capire, magari, che alcuni atteggiamenti possono risultare fastidiosi per gli altri.
4. Come trascorri le tue giornate?
Se nella risposta appare incerto e confuso, siamo difronte a un coinquilino parassita, individuo che generalmente vive senza lavorare ne studiare. Ancora non capiamo come passe le sue giornate. Cosa faccia nella vita. Abbiamo una sola certezza: quando c'è da sfruttando le fatiche altrui, è sempre in prima fila.
3. Avresti problemi nel mostrarmi la tua fedina penale?
La tua biancheria scompare all'improvviso, la credenza della cucina è divenuta un buco nero nella quale ogni cosa che riponi, dopo pochi muniti, viene inglobata, per non ricomparire mai più. Il cleptomane ha gusto nel rubarti qualsiasi cosa, non tanto per il suo valore ma nella gioia di avere cose gratis. C'è da scommettere che ha almeno un precedente per taccheggio nella sua fedina penale.
2. Ti piace incontrare altre persone?
Essere introversi è una cosa, rifiutare qualsiasi rapporto con il mondo esterno è tutt'altro. Il coinquilino psicopatico tende a segregarsi nella sua stanza, a non interagire con nessuno. A mala pena ricordi il suono della sua voce.
1. Sei una persona riconoscente?
Il coinquilino psicopatico sarà sempre un ingrato. Nonostante tutti i nostri sforzi di andare incontro alle sue esigenze, non riceveremo mai nessuna forma di gratitudine. Possiamo anche arrenderci.