
L’emergenza sanitaria continua a mettere a dura prova gli studenti universitari di tutta Italia, alle prese con il digitale da più di un anno. Lezioni, esami, ricevimenti con i prof e anche sedute di laurea: da marzo 2020 tutto avviene in modalità telematica per scongiurare la diffusione del virus.
In un’intervista ad Open la ministra dell’Università Messa ha avanzato l’ipotesi che le università potrebbero riaprire ad ottobre e che tutto dipenderà dal piano vaccinale in Italia e all’estero e dall’andamento dei contagi. Ecco le sue parole.
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Università in presenza: le parole della ministra Messa
Gli studenti universitari termineranno l’anno accademico in didattica a distanza e il Ministero dell’Università si è appena messo al lavoro per studiare il ritorno in presenza ad ottobre. In un’intervista rilasciata ad Open, la titolare del dicastero ha affermato che gli studenti iscritti attualmente al secondo anno università potrebbero ritornare in presenza già ad ottobre per vivere appieno il terzo anno. L’intenzione, infatti, è proprio quella di concedere il ritorno in presenza almeno a partire dal primo semestre del prossimo anno accademico. A influenzare i possibili scenari saranno ancora l’andamento dei contagi e i risultati del piano vaccinale in corso: “Saremo tranquilli quando la vaccinazione sarà fatta in tutto il Mondo: non solo in Italia, nei Paesi ricchi. Ma anche nei Paesi poveri. Finché avremo un divario nelle coperture saremo sempre un po’ a rischio”. In base all’andamento pandemico nel mese di aprile, ad ogni modo, si potrebbero garantire alcune aperture già a maggio: “Se scendono i contagi e aumentano le vaccinazioni, possiamo cominciare a riaprire i laboratori, le biblioteche. Riprendere i corsi in presenza è inutile perché a maggio, di fatto, terminano”. Se gli esami della sessione estiva procederanno in modalità mista, dunque online o in presenza, “le sessioni di laurea si potrebbero fare in presenza”.
Guarda il video su come è cambiata la vita degli studenti universitari a causa del Covid-19: