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di Margherita Paolini
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scoprite perchè denunciare gli affitti in nero conviene

Al grido di “Spunteremo come funghi”, gli studenti del collettivo di Scienze politiche dell’università La Sapienza di Roma sono stati sgomberati dalle forze dell’ordine in tenuta anti sommossa da un palazzo privato a Torpignattara che avevano occupato lo scorso 13 marzo. La causa della loro protesta è il caro-camera che colpisce i giovani che arrivano da varie parti d’Italia per iscriversi e frequentare l'università. Insomma, la situazione degli affitti agli universitari è davvero tanto triste?

SPECULAZIONE SUGLI AFFITTI - L’ampia e variegata scelta di università e facoltà ha innescato negli ultimi anni una speculazione nel mercato della domanda e dell’offerta di camere da affittare agli studenti. Basti pensare che il costo di una camera singola a Roma parte da un minimo di 500 euro al mese, ma può anche aumentare in funzione dell’ubicazione della camera rispetto alla sede universitaria, al quartiere ed alla fruibilità dei mezzi pubblici. Questo fenomeno ha portato all’esasperazione i giovani universitari che, ai già elevati costi di tasse, libri e master, devono aggiungere quelli relativi al vitto e, soprattutto, all’alloggio.

LA PROTESTA DEGLI STUDENTI - Questo è proprio il motivo per il quale gli studenti del collettivo Anomalia Sapienza hanno organizzato un volantinaggio nel quartiere di Torpignattara, mentre altri loro colleghi davano vita ad una conferenza stampa alla facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, sul progetto «Mushrooms», con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema degli affitti universitari.

LAVORARE NON BASTA - Insomma, tra il caro vita e l’endemica piaga degli affitti in nero delle camere, per gli studenti la situazione sembra diventata insostenibile. I lavoretti svolti in ore serali dai giovani universitari per garantirsi un minimo di sussistenza e indipendenza non bastano per mantenersi perché, se possono essere un aiuto alle loro famiglie nell’immediato, tuttavia non rappresentano una prospettiva certa e duratura per l’avvenire.

NIENTE PIÙ AFFITTI IN NERO, ECCO PERCHÈ CONVIENE - L'ideale sarebbe trovare il coraggio, facendo appello alla propria coscienza civica di onesti cittadini, di denunciare gli affitti in nero per debellare questo malcostume tutto italiano che fa della disonestà e della speculazione un normale stile di comportamento. In questa direzione viene in aiuto degli studenti il D.lgs. n. 23 del 14.03.2011 che consente, nel caso in cui il contratto di affitto non sia stato regolarmente registrato dal proprietario, di mettersi in regola anche senza il consenso o la presenza del proprietario stesso, ma anzi denunciandolo attraverso una dichiarazione da presentarsi all’Agenzia delle entrate competente territorialmente. Farlo conviene: in questo modo gli studenti non solo potranno avere un contratto in regola, ma anche prezzi d'affitto decisamente più bassi e convenienti di quelli fissati dal proprietario di casa.

COME DENUNCIARE L'AFFITTO IN NERO?- Il primo passo da muovere in questa direzione è quello di verificare l’effettiva mancata registrazione da parte del proprietario di casa del contratto d’affitto. Effettuata questa semplice operazione, si può passare alle due azioni decisive: quella di registrare anche autonomamente, ovvero senza la presenza del proprietario di casa, il contratto, e quindi quella fondamentale di denunciare lo speculatore attraverso una dichiarazione contenente i dati personali dell’inquilino e dell’affittuario, tutte le informazioni inerenti il rapporto di locazione (durata e canone), ed infine i documenti relativi a quanto dichiarato. Insomma, denunciare un affitto in nero è semplicissimo ed è possibile farlo anche all'interno della propria università. I vantaggi che derivano allo studente da questa pratica, accessibile a tutti, sono diversi:

- regolare contratto d’affitto della durata di 4 anni (potenzialmente raddopiabili);
- abbassamento netto dell’affitto da versare mensilmente al padrone di casa. In alcuni casi la quota può addirittura dimezzarsi, consentendo finalmente al giovane fuorisede una spesa maggiormente contenuta, e quindi più facilmente sostenibile, per l’alloggio.

LA LOTTA ALL’EVASIONE COMBATTUTA DAGLI STUDENTI - Inoltre, è importante sottolineare che ogni camera affittata in nero vuol dire meno tasse da versare allo Stato da parte dei loro proprietari, e quindi meno soldi incassati dalle casse statali significa meno servizi sociali a disposizione della comunità, più tagli alle università, alle scuole, alle biblioteche, ai centri di ricerca e alle strutture di sostegno per gli studenti. Insomma, denunciare gli affitti in nero conviene non solo agli studenti interessati, ma anche a tutto il resto degli italiani.

E tu hai contratto regolare? Quanto costa mantenersi fuori sede?

Margherita Paolini

Data pubblicazione 15 Marzo 2013, Ore 14:00 Data aggiornamento 15 Marzo 2013, Ore 14:19
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