Serena Rosticci
di Serena Rosticci
Immagine autore
3' di lettura 3' di lettura
la decisione sulla sorte del decreto sul diritto allo studio rimandata al 21 febbraio

Momentanea vittoria degli studenti universitari. Il decreto sul diritto allo studio contenente le nuove norme per l’assegnazione delle borse di studio, tanto discusse in questi giorni, è stato bloccato alla conferenza Stato - Regioni che avrebbe dovuto deciderne le sorti.

Ora tutto è rimandato al 21 febbraio prossimo, giorno in cui tale Conferenza dovrà riunirsi nuovamente per decidere cosa fare. Intanto il decreto oggetto del rifiuto degli studenti è stato leggermente modificato.

RETE UNIVERSITARIA NAZIONALE: LE LOTTE NON DEVONO FERMARSI - Nel frattempo, gli universitari cantano vittoria. “Continueremo a lottare fino al termine della discussione – dichiarano gli studenti di RUN, Rete Universitaria Nazionale - Il ministro Profumo ha subito il rinvio del voto del decreto, poi ha garantito un aumento delle borse del 20% e l'approvazione della norma entro due settimane. Finché non ci mostra i fatti, come intende aumentare le borse se contestualmente aumenta le soglie ISEE e i criteri di merito per gli idonei, le sue rimangono solamente promesse. Finché non ci mostra i numeri e criteri precisi - continuano - la discussione se siamo noi a non capire o lui a non spiegarsi non ha valore. L'unica certezza è che il diritto allo studio è un diritto sancito dalla Costituzione e strumento fondamentale di mobilità sociale: tagliarlo significa tagliare conoscenza, opportunità, possibilità di futuro e di sviluppo per le giovani generazioni e per il nostro paese”.

PER LINK OCCORRE CANCELLARE IL DECRETO - Anche Link – Coordinamento universitario si è pronunciato sul rinvio della decisione al 21 febbraio: “Siamo felici che il Ministro abbia fatto un passo indietro - dichiara Luca Spadon, Portavoce nazionale di Link Coordinamento universitario - questa vittoria è stata possibile grazie alle mobilitazioni degli studenti di questi giorni e alla ferma opposizione di molte regioni. Ci auguriamo che il ministro non tenti inutili colpi di coda a tre giorni dalle elezioni con il chiaro obiettivo di strumentalizzare per meri fini elettorali temi così importante come il diritto allo studio e il futuro degli studenti - continua Spadon - Pretendiamo la definitiva cancellazione del decreto e che, dopo le elezioni politiche, si riapra un serio dibattito sullo stato dell'Università e del diritto allo studio nel nostro paese”.

LE LOTTE CONTINUANO - Intanto, la momentanea vittoria non ferma gli studenti che continueranno a lottare fino al prossimo 21 febbraio affinchè il decreto venga ritirato. E per dimostrare che i giovani non attuano solo proteste distruttive, Link ha stilato un decalogo di proposte insieme a studenti, dottorandi, professori e ricercatori, sia precari che strutturati, che in questi anni hanno difeso con determinazione l’università pubblica.

E tu sei pro o contro il decreto sul diritto allo studio?

Serena Rosticci