
La ragazza era sparita da lunedì e a denunciarne la scomparsa ai Carabinieri era stato il padre.
Tra le possibili motivazioni che avrebbero spinto Diana a suicidarsi ci sarebbe un'inesistente discussione della tesi di laurea fissata per lo scorso martedì e il non voler deludere chi le voleva bene.
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L'ultimo messaggio
Stando a quanto riportato da 'Il Messaggero', l'ultimo messaggio di Diana risale alle 17:55 dello scorso lunedì 27 febbraio ed è un "non posso parlare" scritto in risposta al padre preoccupato per il fatto che la figlia non fosse ancora rientrata a casa. Lunedì mattina la studentessa, che frequentava la facoltà di Lettere Moderne della Federico II di Napoli, è partita da Somma Vesuviana per andare in ateneo.Ai suoi familiari aveva annunciato da tempo la data per la discussione della sua tesi di laurea, fissata - diceva lei - per martedì 28 febbraio. Per questo lunedì aveva detto di doversi recare a Napoli per consegnare una copia della tesi alla segreteria dell'università, rientrando per ora di pranzo. Diana però non ha più fatto ritorno a casa e, dopo qualche altra chiamata senza risposta da parte del padre, ha scritto un messaggio WhatsApp dicendo che doveva recarsi in biblioteca e che sarebbe rientrata a casa con il treno delle 16:00 da Napoli. Dalle 17:55 in poi, però, niente più notizie di lei.
La bugia sulla laurea e l'appello a "Chi l'ha visto?"
Dopo la denuncia del padre, dalle verifiche fatte dai Carabinieri, è emerso che la studentessa non era in regola con gli esami visto che a separarla dalla laurea sembra restasse ancora l'esame di latino. Difatti, per quel martedì tanto atteso, in realtà non era prevista la discussione della sua tesi. Scoperta la verità, il padre si era anche rivolto al programma "Chi l'ha visto?" per lanciare un appello alla figlia affinché facesse ritorno a casa.Il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno, aveva anche messo a disposizione la casa comunale per la troupe del programma ma prima della trasmissione, alle 18:00, è arrivato il triste epilogo della vicenda con il ritrovamento del corpo della studentessa in un crepaccio.
Il ritrovamento del corpo
Ad avvistare il corpo di Diana è stato un gruppo di giocatori di bocce: si trovava in un dirupo in un'area del tutto isolata. All'inizio pensavano di aver visto un manichino ma poi l'attenzione è caduta sulla borsetta nera lasciata vicino l'inferriata e da lì è nato il sospetto che si trattasse di un cadavere.Aveva addosso gli abiti con i quali era uscita lunedì: jeans e maglietta nera, un paio di sneakers, un giubbotto grigio. Al momento, l'ipotesi al vaglio degli inquirenti è che forse la giovane sia ricorsa al folle gesto per non deludere chi le voleva bene.
Paolo Di Falco