Giulia.Onofri
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Giovane studente universitario si è suicidato per il peso dei fallimenti universitari e delle bugie raccontate alla famiglia

La facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Federico II di Napoli nei giorni scorsi è stata teatro di un terribile evento di cronaca che ha sconvolto l’intera comunità universitaria: un giovane studente originario di Torre del Greco, di soli 25 anni è deceduto, probabilmente si è trattato di un suicidio secondo quanto ricostruito dai carabinieri. Alla base di un tale gesto, ci sarebbero motivi legati alle diffcioltà riscontrate nel percorso di studio intrapreso e alle conseguenti bugie raccontate alla famiglia per giustificare gli anni trascorsi all’interno dell’ateneo.
Il corpo dello studente, trovato privo di vita, è precipitato dall’edificio universitario in via di Porta di Massa nella tarda mattinata di due giorni fa. I soccorsi, giunti immediatamente sul luogo, si sono rivelati inutili.

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Le bugie accumulate avrebbero spinto il giovane studente al suicidio

Secondo quanto riportato da Il Mattino, citato anche da Internapoli.it, l’ipotesi più accreditata dai carabinieri accorsi sul posto sarebbe quella di un suicidio provocato dal peso dei fallimenti universitari. Secondo la ricostruzione psicologica delle autorità giudiziarie, il giovane, dopo aver annunciato alla famiglia di apprestarsi alla discussione della tesi, sarebbe stato sopraffatto dalle bugie raccontate, non riuscendo ad ammettere una verità ben diversa: non era affatto in procinto di laurearsi ma aveva in realtà sostenuto pochi degli esami.

Il dolore della famiglia e il ricordo degli amici

La famiglia, gli amici e i compagni di università sono ovviamente distrutti da dolore. Tra le varie dediche di affetto e le toccanti parole di solidarietà rivolte alla famiglia e ai cari del giovane, Internapoli.it ha riportato quelle di un amico, ancora incredulo per l’accaduto, che ha voluto ricordare il suo compagno di infanzia, congedandolo con un ultimo saluto: “Antonio, meritavi tutt’altro, ma non questo a 25 anni. Questa notizia provoca rabbia, perché insieme abbiamo condiviso gli anni più belli e spensierati della nostra vita. Poi ognuno per la sua strada, ma sempre col massimo rispetto reciproco nel corso di questo tempo. Io ti accompagno con la preghiera”.

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