
Il magone ti accompagna dalla sveglia per tutto il tragitto fino alla destinazione: l'aula. Ti siedi fra i tuoi millemila compagni di disavventure e aspetti che il tuo destino si compia. Ti senti come il protagonista di “Il miglio verde”, ma alla fine, pensi, è solo questione di un attimo.
Finalmente l'appello arriva al tuo nome.
Ti alzi di scatto e ti lanci sulla sedia; alzando lo sguardo, incroci quello del professore. Dicono che gli occhi siano lo specchio dell'anima. Ma tu, in quegli occhi, non riscontri la benché minima empatia. L'impassibilità sul volto del tuo avversario ti destabilizza e sconcerta, per quanto tu non voglia darlo a vedere, il sudore che cosparge la tua ciccetta nell'interno gomito non lascia adito a dubbi. Vorresti carpirne e svelarne sentimenti e passioni, leggergli nel pensiero per anticiparne le mosse: vorresti che questo esame fosse come una partita di poker alla pari, invece il banco lo tiene il prof. E, si sa, il banco vince sempre.
Grazie a supertecnologiche strumentazioni supersegrete, però, sono riuscita a penetrare nella mente dei prof in sede d'esame, però considerare tutte le categorie di professori sarebbe stato ripetitivo. Quindi ne ho selezionati alcuni: ecco cosa pensano, dal momento in cui tu ti siedi a quando ti alzi, il professore sadico, il distratto, e il prevenuto.
#1. La presentazione
Sei talmente agitato da non riuscire a pronunciare il tuo numero di matricola senza balbettare
Il professore sadico: “Oh, bene, adesso mi diverto: gli andrò a chiedere il diagramma di flusso di Frickfenberger... Tanto non avrà mai il coraggio di farmi notare che non esiste. Muahahahah”
Il professore distratto: “Allora, cosa dovevo comprare, pancetta, cipolla... No, anzi, scalogno... carote... Ah eccone un altro, è pure agitato, ci metterò un sacco a sentirli tutti questi... Vabbè, domanda a piacere e a casa...”
Il professore prevenuto: “Se arriva qui che già è agitato vuol dire che non ha studiato: una domanda e poi gli metto 21.”
#2. La domanda
“Professore, non ho capito la domanda... Può ripetere?”
Il professore sadico: “AH-AH! Adesso gli faccio pesare il fatto di non sapere questo argomento fondamentale finché non piange!”
Il professore distratto: “Okay, dunque eravamo arrivati a carote... Uh un messaggino... Vabbè leggo il messaggino annuendo facendo finta di ascoltare, che sarà mai! Aspetta, si è interrotto, che vuole adesso questo?”
Il professore prevenuto: “Ecco, visto, lo sapevo. Non lo sa. Ma perché io a queste capre devo fare tutte queste domande che tanto mi finiscono tutti a fare i dj?”
#3. Il riscontro
Finisci la tua dissertazione e aspetti un cenno.
Il professore sadico: “Mh, è stato esaustivo. Vediamo, adesso DOMANDA PIU' DIFFICILE! Gli chiederò il numero delle colonne del chiostro: se non sa rispondere lo boccio. Se invece risponde lo boccio dicendogli che non ha studiato se ha avuto tempo di contare le colonne. Ahahahahaa!”
Il professore distratto: “Allora ci vediamo dopo, faccina che ride... E invia! Bene, stavamo dicendo la spesa... Uh cavolo devo anche passare a ritirare la roba in lavanderia, che poi con il traffico che ci sarà per strada quando finirò qui... Mamma mia ma che vuole adesso questo che mi fissa...”
Il professore prevenuto: “Ha imparato tutto a memoria questo prototipo di fashion blogger. Adesso voglio vedere se ha capito e le faccio la domanda di ragionamento.”
#4. L'esame continua...
La pausa tra una domanda e l'altra
Il professore sadico: “Si si, guardami pure con quegli occhi da cucciolo abbandonato a lato tangenziale a ferragosto. Tanto la domanda più difficile te la faccio e la ho pure già in mente. Solo che ti faccio friggere ancora un po' cosi impari.”
Il professore distratto: “Eh vabbeh adesso cosa gli chiedo? Che imbarazzo che vuoto... Vabbè pagina a caso e chissenefrega...”
Il professore prevenuto: “Vediamo vediamo... Tanto tu coi dilatatori alle orecchie potresti anche dirmi vita morte e miracoli di Heisenberg che più di 18 non ti do, mi dispiace...”
#5. L'empasse
E poi arriva il momento in cui sei in seria difficoltà
Il professore sadico: “Beccato. Adesso ti boccio, però faccio finta che mi dispiaccia.”
Il professore distratto: “... Dunque, oggi c'è pure il mercato e mi compro le uova buone... Vabbè questo non parla più gli faccio un'altra domanda e lo mando a posto”
Il professore prevenuto: “Insisto su questa questione del dibattito dottrinale. Tanto non la sa”
#6. Il controllo
Il momento in cui aprono il libretto
Il professore sadico: “Tutti trenta, bene, chissà cosa fa se gli dico che gli metto 28.”
Il professore distratto: “Ho perso il filo di quello che mi sta dicendo, apro il libretto e annuisco così sono un po' più credibile e mi faccio anche un'idea di che voto dare.”
Il professore prevenuto: “Tanto secondo me ha tutti 18, e anche se non fosse più di 18 non gli metto”
#7. Il tracollo
Quando stai rischiando la bocciatura
Il professore sadico: “ahahahahahahahhahahaahahhaha”
Il professore distratto: “Allora okay questo è andato... A che ora avevo prenotato il campo di squash?”
Il professore prevenuto: “Dopo vent'anni, sono quasi stufo di avere ragione, mai una volta che trovassi uno studente preparato.. Non ci sono più gli universitari di una volta!”
#8. L'ultima speranza
Quando chiedi l'altra domanda
Il professore sadico: “Come osa??? Se voleva rischiare tutto poteva dirlo subito!”
Il professore distratto: “Dunque, ancora qui stai? Ma perchè mi fissi?”
Il professore prevenuto diventa sadico. E ti mette diciotto.
#9. La fine!
Quando ti alzi dal banco...
Tutti in coro: “MA QUANTI CE NE SONO ANCORA?”
Andrea Buticchi
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