Carmine Zaccaro
di Carmine Zaccaro
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Professore insensibile impone studio senza spiegazione

Studiare è importante ma senza esagerare. In una università del nord Italia si è verificato una situazione un po’ spiacevole per molti studenti della facoltà di Lingue, il professore dopo aver spiegato dei testi da preparare per l’esame ne impone un altro di circa 600 pagine, senza un’adeguata spiegazione, un mese prima della prova.

I ragazzi del corso chiedono spiegazione perché ritengono che lo studio non è proporzionato ai crediti dell’insegnamento.

ESAME IMMENSO – Troppe pagine per pochi crediti. Nella facoltà di lingue un professore impone agli studenti uno studio superiore a quello che i crediti richiedono. Il docente, secondo quanto riferisce una ragazza del corso a Skuola.net, dopo aver trattato durante le lezioni 8 capitoli di un libro per la prova, durante la penultima lezione comunica agli studenti che per l’esame dovranno preparare un altro testo di 600 pagine, senza un’adeguata spiegazione da parte sua. Per i ragazzi questo comportamento non è corretto in quanto l’esame è di soli 6 crediti e il materiale da studiare eccessivo. Gli studenti denunciano inoltre che questo tipo di comportamenti non è singolo, infatti si sono già verificati delle vicende simili nella stessa università.

Fonte Skuola.net

LIBRI VS CFU – Il CFU è il nemico più comune per gli studenti di tutti gli atenei italiani. Dopo la riforma universitaria si è stabilito che ogni corso corrisponde a dei crediti scolastici in base alla materia e al corso di studi. Ad ogni credito corrisponde un adeguato tempo di studio dello studente, ma anche un adeguato tempo di lezione del professore, insieme ad un commisurato numero di testi da preparare per la prova d’esame. Molto spesso accade che questi criteri non vengano rispettati e gli studenti siano costretti a studiare più di quanto previsto. Un caso simile è quello accaduto proprio nella Facoltà di Lingue di cui trattiamo. Gli studenti dopo questa vicenda si sono esposti chiedendo se fosse corretto un comportamento di questo genere da parte del docente.

IL BUON SENSO DELL’INSEGNAMENTO – In seguito alla segnalazione giunta alla redazione abbiamo chiesto a Gianluca Scucimmarra, coordinatore nazionale dell’UDU (Unione degli universitari), se il comportamento del docente potesse essere perseguibile o denunciabile. La vicenda è molto articolata e discutibile, il coordinatore ci dice che l’insegnamento gode della libertà sancita dall’articolo 33 della Costituzione, proprio per questo ogni professore può insegnare nella maniera che reputa più opportuna. Un altro punto importante della questione è il rapporto tra studio e crediti, in questo caso il materiale proposto è leggermente superiore a quello che prevede un esame da 6 crediti, ma in tutte le facoltà questo binomio è spesso molto complicato e variabile. Di certo il buon senso è il modo migliore per mediare tra studio adeguato e relazione con gli studenti conclude Scuccimarra.

Carmine Zaccaro