Andyb3105
di Andyb3105
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I professori: figure eteree e misteriose che dall'alto delle loro cattedre possono cambiarti la vita. Tutto questo potere che associamo loro può comportare una serie infinita di conseguenze, tutte ricollegabili al fatto che, per l'ansia da prestazione nei loro confronti, il nostro cervello vada in stand-by.

Proprio mentre alziamo la mano per fare l'intervento della storia. Causando un vuoto di memoria della profondità della Fossa delle Marianne e comportando una conseguente figura di cosiddetta di fronte all'empireo professore. Che ovviamente ti scambierà per un soprammobile con facoltà di parola (o grugnito, nei casi peggiori). Peggio del vuoto di memoria ci sono solo le frasi che porteranno il professore a scendere dalla cattedra per palesarti la sua natura umana, a causa del fatto che non riuscirà a nascondere un moto di sdegno e delusione nei confronti dell'intera classe universitaria. E lo porterà a ricordarsi di te. Sempre. Come quello che non sarebbe nemmeno in grado di allacciarsi le scarpe.
Vediamo quindi quali sono i tabù dell'università!

8. “Ma è da fare tutto il libro?”

Chiedere a un professore se sia da leggere tutto un libro è una di quelle cose che lo porterà a:
1. risponderti con sufficienza “mi scusi, ma lei ha letto la guida dello studente?”
2. arrabbiarsi come l'orso in The Revenant dato che “non è possibile fare certe domande ad un corso universitario, che la materia va saputa tutta, crediti o no bisogna studiare altrimenti non ha senso pagare una retta universitaria!”

7. “La sua materia non mi piace”

Un'alternativa valida potrebbe essere “non la capisco”: dire a un professore che la sua materia è brutta è come dire a una madre che la figlia è cozza nel 99% dei casi. Non va bene nemmeno come battuta, quindi non pensare che possa essere una frase per rompere il ghiaccio. E se il professore afferma che “la sua materia è brutta” non cadere nel tranello: lui può fare affermazioni di questo tipo. Tu, studente alle prime armi che dell'argomento hai solo letto un manuale universitario e pure male, no.

6. “Ho molti impegni e non sono riuscito a studiare”

Il tuo primo impegno in quanto studente è studiare. Non importa se tu sia nella squadra olimpica di ping pong, dovresti essere in grado, dal momento in cui inizi l'università, di fare entrambe le cose. O di mollarne una. Sicuramente, andare dal professore e giustificarsi con un'affermazione del genere è ciò che di più vicino esiste ad un'autoproclamata condanna a morte.

5. Una scusa qualsiasi quando vieni rimproverato perché stai uscendo prima

Dal momento in cui un minimo accenno di aria pura e illusione di ossigeno penetrano nelle tue narici sostituendo l'odore di chiuso e poca igiene personale ti parrebbe di averla fatta franca. Uscire prima da lezione è una roulette russa: può andare bene, nel senso che non interesserà affatto al professore il fatto che tu appena apposta una firma ti dilegui, oppure andarti male, e quindi il professore potrebbe non apprezzare che tu, cinque minuti prima dello scadere del tempo, ti alzi, ti infili il cappotto, e ti dilegui nel buio del fondo dell'aula. Nel secondo caso, proprio nel momento in cui tu varchi la soglia riempiendoti i polmoni di libertà e gli occhi di luce, sentirai un tuono dietro di te. La lezione si interromperà. Ti girerai e vedrai il disprezzo sul suo volto, mentre memorizza ogni minimo dettaglio della tua figura. Inutile ribattere al suo monito: ogni parola che dirai sarà usata contro di te. L'unica soluzione è flagellarsi pubblicamente coi libri del professore.

4. Ripetere l'ultima frase che il professore ha appena detto per fare un intervento in classe

Vuoi farti notare in classe, sembrare un brillante e ottimo ascoltatore? Non ti conviene esordire interrompendo la lezione per intervenire dicendo esattamente le stesse parole che ha appena detto il professore. Non in forma di domanda, ma riformulando il concetto espresso per far vedere che tu hai capito tutto ancor prima che il professore finisca il concetto. E, nella gran parte dei casi, sbagliando tutto.

3. “Questo è scontato!”

Questa esclamazione è la versione pro dell'intervento ripetitore: dire a un professore che ciò che sta dicendo è scontato equivale a invitare il suo lato più sadico a infierire sul tuo libretto post esame con le peggiori domande che un professore possa mai fare. MAI dire a un professore che ciò che dice è scontato.

2. “Ma così mi rovina la media!”

In sede di esame, o accetti il voto o non accetti il voto. Qualsiasi locuzione userai per tentare di alzare il voto che il professore ha deciso lo indurrà a fare di tutto per abbassarlo, ma tra tutte una avrà un'efficacia maggiore, ed è la sopra citata media la principale colpevole. Non chiamarla in causa per impressionare il professore o scatenerai in lui la creatività che si cela dietro alle domande a trabocchetto e ai temutissimi “questo l'ho detto a lezione”.

1. “Mi metta almeno il 18!”

La mia maestra delle elementari lo chiamava dieciotto scandendo bene la “e”, ma questa pronuncia non mi aveva mai fatto capire l'importanza di questo numero. Il professore, invece, sa bene quanto questa soglia determini la differenza tra il vivere e il morire, il continuare a far festa a spese dei tuoi e il trasferirti sotto un ponte. E il fatto che tu implori per ottenerne uno può sì impietosirlo, ma può anche comportare la sua metamorfosi in cerbero mangialibretti, che ti costringerà a sostenere l'esame almeno cinque volte, prima di lasciarti passare.

Alla fine però, non esiste una legge universale, dunque consoliamoci: nel giorno sbagliato, ogni frase è una condanna a morte.
Tranne “vuole della cioccolata?”

… Anzi, a ripensarci anche quella.

Andrea Buticchi

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