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Ma, stando a quanto riportato dall'Unione degli universitari (Udu), le cose starebbero diversamente. Proprio ieri gli studenti hanno presentato la ricerca su come si stanno spendendo le risorse del PNRR per le residenze universitarie, dal titolo 'Diritto al Profitto. Come sperperare i fondi del PNRR': e i dati stonano con le dichiarazioni della politica. A seguire, il Ministro Bernini ha incontrato una delegazione di UDU e sembra si sia aperto un confronto.
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Posti letto, l'Udu smentisce la Ministra Bernini
“Sono stati creati 8.581 posti letto aggiuntivi, di cui 7.524 già assegnati a studenti universitari" ha detto ieri la Ministra Bernini in audizione alla Camera dei Deputati. Tuttavia il sindacato studentesco denuncia come, dal monitoraggio effettuato, risulterebbero realizzati appena 4.350 posti letto nuovi, come conseguenza diretta dell'utilizzo delle risorse PNRR. A lanciare l'allarme è Simone Agutoli che si occupa di politiche abitative per l’Unione degli Universitari: “Il PNRR ha finanziato 9.179 posti letto ma, controllando residenza per residenza, abbiamo trovato soltanto 3.429 posti nuovi ai quali aggiungere potenzialmente 921 posti sui quali non abbiamo informazioni. Il Ministero permetteva infatti di includere nel conteggio qualsiasi posto letto che non fosse stato censito in precedenza dallo stesso, peccato che il Ministero censisca essenzialmente i posti letto destinati al Diritto allo Studio, solitamente di proprietà di atenei e enti per il diritto allo studio”.Non le manda a dire il rappresentante dell'Udu che parla di un mancato beneficio per gli studenti: “Semplicemente – continua Agutoli – si impone una destinazione d’uso che prima non era prevista, chiedendo ai gestori di destinare prioritariamente i posti agli studenti capaci e meritevoli anche se privi di mezzi. Sugli ultimi 660 milioni, si prevede poi uno sconto del 15% rispetto ai canoni del mercato. Dov’è il beneficio per gli studenti? In sostanza, finanziamo il mercato privato imponendo pochissime regole e sperando che i benefici arrivino anche agli studenti. Non è così”.
Interventi a macchia di leopardo: gli studenti chiedono concretezza al MUR
Un altro dato interessante emerso dalla ricerca dell’Udu riguarda la destinazione delle risorse economiche. Ad oggi, 210 milioni (73%) sono stati assegnati ai privati, mentre 77 milioni (27%) sono andati al pubblico. Un altro aspetto evidenziato è la disomogeneità degli interventi: non figurano, infatti, misure a Cagliari, Modena, Trento, e, in generale, nelle regioni di Umbria e Campania. Per il sindacato studentesco, è ”il segno che la mancanza di una regia nazionale abbia impedito di realizzare interventi su tutto il territorio nazionale”.Durante la conferenza stampa, è intervenuto anche Antonio Cento – capogruppo dell’Udu nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari: “Oggi pomeriggio incontreremo la Ministra e porteremo alla sua attenzione le nostri richieste. Le diremo che non è troppo tardi per correggere il PNRR. Bisogna rimettere al centro il soggetto pubblico, specificare che i posti letto realizzati devono essere veramente nuovi, imporre una quota minima di posti letto destinati al Diritto allo Studio, tramite la sottoscrizione di una convenzione con atenei ed enti per il Diritto allo Studio. Infine, chiediamo un piano pluriennale di investimento da 3 miliardi di euro per realizzare 30mila posti letto e riqualificarne 20mila. Solo così riusciremo a garantire realmente il Diritto alla Casa e allo Studio”.
UDU incontra Bernini
Poco fa si è tenuto un breve incontro tra la Ministra Bernini e una delegazione dell’Unione degli Universitari. L’incontro si è svolto a margine delle celebrazioni per l'inaugurazione dell'anno accademico all’Università di Verona. Il sindacato studentesco stava manifestando fuori dall’Aula Magna, dove da giorni è accampato con molte tende nell’ambito della mobilitazione nazionale sulla crisi abitativa.La delegazione del sindacato studentesco ha consegnato alla Ministra una lettera contenente le rivendicazioni dell'associazione studentesca, unitamente alla ricerca presentata ieri a Roma, intitolata “Diritto al profitto. Come sperperare i fondi del PNRR”.
Simone Agutoli dell’UDU illustra l'esito dell’incontro: “Ci siamo confrontati sulle criticità del PNRR. La Ministra ci ha assicurato che il Ministero sta controllando che almeno il 20% dei posti letto assegnati ai privati vengano destinati al Diritto allo Studio. Abbiamo chiesto che tale indicazione sia presente espressamente all’interno dei decreti attuativi, così da stabilire una percentuale di posti che sia vincolante per gli operatori economici. Con l'auspicio che questa percentuale sia il più possibile elevata, abbiamo ricevuto un’apertura rispetto a questa soluzione. Ribadiamo la nostra richiesta affinché i fondi siano destinatati prioritariamente ai soggetti pubblici, favorendo i posti per il diritto allo studio. Al governo chiediamo investimenti sugli studentati pubblici, aiuti per i fuorisede e totale trasparenza rispetto a dove finiscono i fondi”.