
Le promesse non sono state mantenute, ma quel che è peggio è che si rischia di perdere il treno dei fondi PNRR. L'Unione degli Universitari non le manda a dire e si scaglia contro il MUR in relazione ai nuovi posti letto che avrebbero dovuto vedere la luce con i fondi PNRR.
Il coordinatore dell'UDU Alessandro Bruscella parla di “gestione fallimentare”, mettendo nel mirino il Ministero guidato da Anna Maria Bernini. Alla base della malagestione, un favorimento dei privati – secondo UDU – rispetto ai soggetti pubblici.L'UDU denuncia sui posti letto: favorito il privato rispetto al pubblico
"La Ministra ha ammesso che l'obiettivo dei nuovi 60.000 posti letto, è ancora ben lontano dall'essere raggiunto. Come Unione degli Universitari avevamo già denunciato che questa gestione dei fondi PNRR sarebbe stata fallimentare, una misura che doveva guardare al pubblico e ai bisogni degli studenti e delle studentesse, che rischiava di essere solo una misura spot per riempire le casse dei privati. Il governo si dovrà assumere la responsabilità di quello che sta facendo, l'Italia rischia di perdere 1,2 miliardi di euro" esordisce Alessandro Bruscella dell'Unione degli Universitari, che aggiunge: "Il motivo per cui i soggetti pubblici non stanno partecipando alla chiamata del Ministero è semplice: i fondi non sono sufficienti per la copertura totale dei costi, per cui non possono permetterselo. Rispetto al costo medio dei posti letto, il governo mette 20.000 euro a posto letto, gli altri 70.000 necessari per coprire la spesa resterebbero così a carico degli Atenei. Il risultato è evidente: il 99% delle richieste pervenute sono di privati, perché Università e Comuni non sono stati messi nelle condizioni di poter partecipare. Intanto i soggetti pubblici hanno preferito partecipare al bando della legge 338, scegliendo di non "correre" per i fondi PNRR".
Gli studenti: "Il governo non vuole investire nel futuro del Paese"
Il coordinatore dell'Unione degli Universitari prosegue: "La Ministra Bernini non può incolpare Università e comuni, se il Ministero in primis ha previsto criteri che hanno scelto nei fatti di guardare solo ai privati. Siamo rimasti molto stupiti, tra l’altro, che si dica che il sistema sia in salute. È da anni che non vedevamo una presa di posizione così netta persino della CRUI sul taglio generale ai finanziamenti. Già a fine 2023 annunciavamo come ci sarebbe stato un taglio cospicuo dell'FFO. L’unico dato reale di cui si dovrebbe parlare è il fatto che se si tagliano le risorse, la soluzione più probabile sarà che gli Atenei innalzeranno le tasse a studentesse e studenti. Tutto ciò per colpa di un governo che non vuole investire sul futuro di questo paese" conclude il coordinatore di UDU.