3' di lettura 3' di lettura
Perse una gamba per salvare la migliore amica: ora Giulia e Chiara si laureano insieme
Fonte foto: Fanpage


Ci sono legami che superano il tempo e le difficoltà: uniti da un filo invisibile talmente resistente che è impossibile spezzarlo. Giulia e Chiara lo sanno bene perché sono amiche da sempre e, unite, hanno condiviso ogni tappa importante della loro vita.

Gioie, paure, tragedie e, adesso, anche la laurea. A distanza di pochi giorni, entrambe hanno conseguito il titolo: Giulia in Lettere moderne a Salerno, mentre Chiara in Ingegneria biomedica a Torino. La loro storia è balzata agli onori delle cronache perché senza il coraggio di Giulia, la sua amica non sarebbe qui tra noi oggi: Chiara, infatti, quattro anni fa ha rischiato di perdere la vita venendo travolta da un'automobile, e solo il tempestivo intervento di Giulia ha evitato il peggio.

L'incidente a Nocera Inferiore

La vicenda risale a 4 anni fa: e per comprendere davvero il legame che unisce Giulia e Chiara bisogna tornare indietro alla notte del 31 luglio 2020. Le due amiche erano di ritorno da una festa, ed erano sedute su un muretto a Cava de' Tirreni, in attesa che i genitori tornassero a prenderle. Ma un'automobile, arrivando a tutta velocità, piombò proprio in direzione del muretto: Giulia, percependo il rombo del motore sempre più vicino, intuì subito che il mezzo non si sarebbe fermato, e spinse via Chiara, che rimase illesa. Lei invece venne travolta in pieno e, nell'incidente, perse la gamba sinistra, amputata in ospedale. Un anno dopo, Giulia venne nominata Alfiere della Repubblica dal Presidente Mattarella.

La laure a distanza di pochi giorni

E oggi, a distanza di quattro anni, le due amiche si sono anche laureate. Non nella stessa disciplina e non nello stesso posto, ma poco importa perché Giulia e Chiara potranno festeggiare l'ennesimo momento di vita fianco a fianco: le due si sono laureate rispettivamente in Lettere moderne a Salerno, e in Ingegneria biomedica a Torino. Giulia ha anche ottenuto il massimo dei voti, vale a dire 110 e lode, e adesso si prepara alla nuova avventura alla magistrale di Filologia alla Sapienza di Roma. La sua parola preferita? L’ha presa in prestito dal greco: ananthèo, rifiorire. In fondo, si tratta di quel che ha fatto in questi quattro anni, nonostante le difficoltà dei primi mesi dopo l'incidente e la morte di sua madre alla quale ha dedicato la tesi in Letteratura latina sul mito di Narciso.