Lucilla Tomassi
Autore
lgbtq+ discriminati al voto

L’Università Sapienza di Roma ha introdotto nella sua offerta formativa un nuovo corso di laurea magistrale decisamente al passo con i tempi: Gender studies, culture e politiche per i media e la comunicazione.

Lo scopo del corso è quello di formare professionisti di livello avanzato in grado di operare nei settori dell’informazione; della produzione, promozione e distribuzione di contenuti mediali; della comunicazione di marca e del branding; della gestione della comunicazione di enti e istituzioni a livello nazionale ed europeo. Ma scopriamo meglio in cosa consiste.

Gender Studies: il nuovo corso di laurea magistrale della Sapienza

Il conrso punta quindi a sfornare laureate e laureati in possesso di una solida conoscenza dei fenomeni legati all’emergere di nuove culture e soggettività, all’affermarsi dei cambiamenti determinati dall’ingresso delle donne nella sfera pubblica, dei processi di costruzione delle identità collettive che modificano i fondamenti della cittadinanza, all’affermarsi di processi di costruzione delle identità collettive.

Alla fine del corso, inoltre, i partecipanti saranno quindi in grado di riconoscere e analizzare criticamente le rappresentazioni e le narrazioni sociali, politiche e economiche contemporanee che tendono a riprodurre disparità, squilibri e disuguaglianza fondate sul genere e sulla intersezione con dimensioni socio-economiche (di età, nazionalità, etnia, classe, condizione economica, orientamento sessuale, ecc.).

Nell’atto pratico, dunque i saperi e le competenze apprese nei due anni trovano applicazione sia nell’ambito gestionale e della comunicazione interna di organizzazioni, imprese, enti e istituzioni, sia nel più vasto settore della produzione, promozione e distribuzione di contenuti destinanti alle audience dei media tradizionali e delle piattaforme digitali.

Per questo, particolare rilievo assumono le conoscenze a carattere teorico e pratico volte alla realizzazione e diffusione di prodotti editoriali nelle diverse tipologie supportate dai media: da quelle più tradizionali come narrative fictional e non, testuali e audiovisive, fino ai formati innovativi caratteristici delle piattaforme digitali, formati brevi, animazioni, visuali, che veicolano contenuti orientati a generare engagement nei pubblici, anche nelle forme delle campagne di informazione e promozione e delle call-to-action che rappresentano l’orizzonte condiviso su cui si muove oggi tanto la comunicazione delle istituzioni quanto quella di mercato.

Inoltre, in quest’ottica, la sfera dei media e in particolare le piattaforme digitali rappresentano, per le caratteristiche sociotecniche e le pratiche d’uso dei pubblici contemporanei, gli ambienti privilegiati in cui si rendono visibili fenomeni di incivility, hate speech, violenza e discriminazioni fondate sul genere. D’altro canto, queste stesse caratteristiche tipiche degli ambienti digitali permettono di considerarli allo stesso tempo come I luoghi ideali in cui possono agire professionisti in grado di sviluppare adeguate strategie di contrasto a questi fenomeni e di promuovere consapevolezza, senso critico e inclusione.

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