
Tutto da rifare per 398 studenti della facoltà di Medicina dell'Università San Raffaele di Milano. L'esame di Microbiologia, tenuto dal prof Roberto Burioni, è stato una vera mattanza.
Solo 10 studenti su 408 sono riusciti a superare il primo appello, certificando così ancora una volta come le prove elaborate dal virologo siano tra le più ostiche in circolazione.
Il risultato finale ha scatenato diverse polemiche: come riporta 'Il Fatto Quotidiano', una studentessa ha postato un video su TikTok (poi rimosso) in cui affermava che non è normale, secondo lei, che così tante persone vengano bocciate, tra cui studenti “che prendono sempre 30 o 30 e lode”. Raggiunto da 'Il Messaggero', l'immunologo ha voluto dire la sua.
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La replica di Burioni: “Se gli studenti sanno, passano la prova”
La prova – un pre-test che avrebbe dato l'accesso all'esame vero e proprio - consisteva in 8 domande a risposta multipla, da risolvere 15 minuti. Dei 408 candidati solo 10 hanno risposto correttamente a tutti i quesiti e quindi potranno sostenere l’esame. come ha fatto sapere lo stesso Burioni sottolineando in una lettera agli studenti che “il 17% dei partecipanti a questo appello ignorava l’agente eziologico della scarlattina e che il 44% non ha saputo indicare come fare una diagnosi di influenza“, stando a quanto si legge su 'Il Fatto Quotidiano'.
E proprio per questo motivo, il virologo – intervistato da 'Il Messaggero' – ha voluto fare chiarezza: “Insegno da più di 20 anni. Le modalità dell’esame ognuno le svolge come vuole, alcuni docenti fanno solo esami orali, io faccio uno scritto. E gestisco gli esami così da moltissimo tempo. Ma non è una selezione: se gli studenti sanno, passano la prova al 100 per 100. Per loro è il primo appello, sono sicuro che studieranno e poi lo supereranno con ottimi voti. Almeno – ha aggiunto sorridendo – ora c’è la prova che da noi i voti non li regaliamo”.
Il prof ha poi voluto riportare una sua esperienza personale per lanciare un monito agli studenti: “Io da studente ero molto bravo all’Università Cattolica del Sacro Cuore, però mi hanno bocciato a oculistica. Poi ho studiato e l’ho passato. L’università funziona così: l’esame si può non studiare, ma poi si capisce come si fa e si va avanti. Di certo, se uno sa le cose necessarie per fare il medico è promosso, se però non le sa, non è una tragedia: se gli studenti fossero tutti preparati, io sarei disoccupato”.